Il crowdfunding è una delle forme di finanza alternativa utilizzate per reperire capitale utile al lancio o allo sviluppo di un progetto imprenditoriale. Tra le piattaforme più utilizzate c’è Kickstarter, che dalla sua nascita ad oggi ha garantito una raccolta di oltre 3,2 miliardi di dollari a più di 130 mila progetti. Eppure una buona parte delle iniziative finanziate su Kickstarter (l’84% secondo una vecchia stima della Cnn) fatica a sbarcare sul mercato in tempo. Gli errori che portano a questo ritardo sono numerose e la società specializzata in servizi crowd Flowship ne ha stilato una lista. Ecco quali sono:
La troppa confidenza – La preparazione del lancio su Kickstarter, spiegano gli esperti di Floship, porta inevitabilmente con sé un alto livello di eccitazione che però può essere controproducente. Si rischia di promettere tempi che non si riescono a mantenere.
Il pricing sbagliato – Chi crede che stabilire i prezzi delle ricompense sia un’attività sbrigativa e di poco conto si sbaglia di grosso. Il rischio è di non lasciare spazio agli effetti collaterali negativi della produzione che possono provocare ritardi, aumentando i costi e facendo delle reward un costo difficile da sostenere nel breve termine.
Numeri esagerati – Sperare di vendere mille unità e ritrovarsi con ordini per 10mila può rendere felici ma anche creare non poche grane. Non aver fatto bene i conti della potenziale domanda del mercato può infatti provocare notevoli ritardi nelle spedizioni, indispettendo i clienti da subito. Non proprio il massimo per iniziare.
Le troppe promesse – Una delle grandi tentazioni di chi si avvia verso una campagna di crowdfunding, ricorda Floship, è quella di promettere troppe feature. L’eccitazione di cui si parlava prima fa anche in questo caso brutti scherzi. Meglio non farsi trasportare e rimanere con i piedi per terra.
La scalabilità dei prototipi – Molti prototipi sono fatti in casa, ma fare tutto home-made soprattutto con i grandi i numeri è impossibile. Basare le previsioni di costi e spedizioni sulle capacità casalinghe rischia di generare solo un caos difficilmente gestibile che si ripercuote sui tempi delle spedizioni.
Le barriere culturali – Promettere spedizioni in tutto il mondo pone delle sfide comunicative da non trascurare. Le barriere culturali possono creare confusione, tensione e problemi sui processi di export. Alla fine a risentirne, come in tutti gli altri casi, sono sempre i tempi di spedizione.
I tempi della componentistica – Superata la fase del tutto fare casalingo non si esauriscono i problemi. Ottenere tutti i componenti per la realizzazione del prodotto implica tempo e costi, siano essi presi direttamente dal produttore o da un distributore. Un altro aspetto che non può affatto essere sottovalutato.
Il risultato inaspettato – Chiedere al mercato crowd 10mila dollari e ottenerne 150mila è un sogno. Ma occhio a non farsi prendere dall’euforia. Avere più capitale a disposizione è senza dubbio una buona notizia, ma impiegarlo male equivale a non averlo. O forse anche a qualcosa di peggiore.
Il team sbagliato – Coinvolgere le persone sbagliata nel proprio gruppo di viaggio è uno di quegli errori imperdonabili che si pagano a caro prezzo. Ma bisogna anche fare attenzione ai partner e ai fornitori. Non fanno parte del team ma hanno comunque un ruolo decisivo.
Finire i soldi – Questo è l’errore che richiede meno spiegazioni degli altri. Forse non ne richiede nemmeno una. La raccomandazione è ovvia: non commettetelo. Altrimenti qualsiasi progetto sarà ricordato come un sogno infranto. O ancor peggio come qualcosa di realizzato, ma da qualcun altro.
Kickstarter, spiegano gli esperti di Floship, è una piattaforma straordinaria che permette dai creatori di partorire progetti innovativi. L’importante è fare bene le cose subito per evitare di ritrovarsi innumerevoli ostacoli lungo il percorso dall’idea al mercato.
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