Cybercrime: per combatterlo Interpol ricorre alle tecnologie Cisco

Cisco e Interpol uniscono le forze e condividere le rispettive intelligence sulle minacce informatiche per una lotta congiunta contro la criminalità informatica

Pubblicato il 30 Nov 2017

Cisco-Interpol

La lotta al cybercrime si fa più intensa grazie ad una alleanza che vede Cisco e Interpol, la più grande organizzazione internazionale di polizia a livello globale, unire le forze e condividere le rispettive intelligence sulle minacce informatiche per una lotta congiunta contro la criminalità informatica.

Intelligence comune: condividere competenze e conoscenze per fermare il cybercrime

John N. Stewart, Senior Vice President and Chief Security and Trust Officer di Cisco, e Noboru Nakatani, Executive Director dell’IGCI di Singapore

Con il sostegno diretto dell’Interpol Global Complex for Innovation (IGCI) di Singapore, il centro globale per la criminalità informatica dell’Interpol, questa nuova alleanza rappresenta un primo importante passo nella lotta al cybercrime attraverso lo sviluppo di un approccio coordinato e mirato alla condivisione dei dati da parte delle due organizzazioni. L’obiettivo è individuare più rapidamente le minacce che si espandono in tutto il mondo, ma questo tipo di collaborazione potrebbe in realtà rappresentare una best practice in materia di formazione e condivisione di competenze e conoscenze.

«Lo scambio di informazioni e competenze tra il settore pubblico e quello privato è essenziale per combattere la criminalità informatica», dichiara Noboru Nakatani, Executive Director di IGCI. «Nessun paese o azienda può farlo da sola. L’accordo tra Interpol e Cisco dà a noi e ai servizi di polizia dei 192 paesi membri l’accesso a importanti informazioni sulle minacce informatiche che ci aiuteranno non solo a individuare gli attacchi, ma anche a prevenirli».

«Dato che la criminalità informatica continua a intensificarsi in tutto il mondo, i difensori del settore pubblico e privato devono far fronte alla minaccia con altrettanta forza», interviene John N. Stewart, Senior Vice President, Chief Security e Trust Officer di Cisco. «La visibilità e l’intelligence globale sulle minacce in tutto il settore della security sono fondamentali per consentire l’individuazione, l’analisi e la protezione contro le minacce emergenti».

«Questo accordo, siglato a Singapore, dimostra la crescente importanza del paese nella regione Asia-Pacifico e sulla scena mondiale come centro per combattere la criminalità informatica e guidare l’innovazione nella cibersecurity», aggiunge anche Naveen Menon, President of Cisco, Southeast Asia. «Ci troviamo in regioni diverse con differenti livelli di maturità tecnologica. Questa iniziativa rappresenta un passo importante nella creazione di una strategia unificata per ridurre i rischi digitali e consentire la crescita economica senza timore di minacce e attacchi digitali».

I termini dell’alleanza Cisco-Interpol

L’accordo di Cisco con Interpol supporta i programmi dell’organizzazione mirati sia alla criminalità informatica “pura” sia ai reati informatici per assistere i paesi membri nell’identificazione degli attacchi informatici e dei loro autori.

Cisco già oggi blocca 19,7 miliardi di minacce al giorno tramite la sua Collective Security Intelligence – abilitata da Cisco Talos – il gruppo di ricerca e intelligence sulla sicurezza della multinazionale. Dal punto di vista tecnologico, le soluzioni di sicurezza Cisco e l’approccio architetturale mirano alla sicurezza end-to-end, dalla rete all’endpoint, fino alle applicazioni in cloud. L’obiettivo è, una volta riconosciuta una minaccia, fermarla ovunque nasca o si propaghi.

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