Sfruttare le falle nella sicurezza dei dispositivi dell’Internet of things è una pratica sempre più frequente per i cybercriminali, e nello specifico dei cryptominer. A evidenziarlo è l’ultimo report sulla Cybersecurity di McAfee, che prende in esame il terzo trimestre del 2018 e registra come in questo periodo siano state state osservate 480 nuove minacce al minuto, con il settore finanziario che ha subito un aumento del 20% delle violazioni dei dati.
I nuovi malware progettati per colpire l’IoT sono cresciuti da ottobre a dicembre del 73%, aumentando del 203% negli ultimi quattro trimestri. Dal canto suo il malware cryptomining, sviluppato per sfruttare le falle di sicurezza nei dispositivi Internet Of Things, ha registrato un +71%. In diminuzione i nuovi malware che prendono di mira il mobile (-24%)attraverso truffe nei fake game e sulle app di incontri. Cattive notizie per il settore finanziario, dove le violazioni di dati, dovute principalmente a virus Trojan, registrano una crescita del 20%. In crescita anche i botnet utilizzati per estorsioni, che minacciano di rivale le abitudini di navigazione degli utenti, e la nuova generazione di ransonware, a +10%.
“I criminali informatici sono ansiosi di attaccare i punti di vulnerabilità sia nuovi che esistenti, e il numero di servizi ora disponibili sui mercati clandestini ha aumentato notevolmente la loro efficacia – spiega Christiaan Beek, lead scientist di McAfee – I criminali informatici forti dei successi che continuano ad ottenere con attacchi che prevedono il pagamento di riscatti, o con semplici attacchi come nei casi delle campagne di phishing, continueranno ad usare queste tecniche. Seguendo le tendenze emergenti nei mercati clandestini e nei forum nascosti i responsabili della sicurezza informatica sapranno come continuare a difendersi dagli attacchi attuali e rimarranno un passo avanti nei confronti di quelli futuri”.