Anche se parte del lavoro che si svolge nelle fabbriche può definirsi automatizzato, l’apporto dell’uomo rimane ancora al centro di numerose operazioni. Operazioni che non sono solo a valore aggiunto: resta comunque una certa quantità di operazioni ripetitive che richiedono un alto livello di precisione. Alcune mansioni richiedono ad un operaio di sollevare il braccio 4.600 volte al giorno, quasi un milione di volte nell’arco di un intero anno.
Nella direzione di ridurre i problemi riscontrati a livello del sistema osteomuscolare e particolarmente denunciati nelle catene di montaggio, va l’esoscheletro progettato da COMAU, società del gruppo Fca specializzata in robotica. MATE “Fit for Workers”è un dispositivo indossabile che rientra nella categoria wearable robotics e che garantisce un supporto posturale agli operai seguendo i movimenti degli arti superiori, senza resistenza né disallineamento. Garantita è la riduzione del 30% dell’affaticamento dei muscoli principali della spalla.
COMAU ha prodotto MATE in collaborazione con Össur, specializata nel settore dei dispositivi ortopedici non invasivi, e Iuvo, spinoff dell’Istituto di BioRobotica (Scuola Superiore Sant’Anna) specializzata in tecnologie indossabili. Condiviso il desiderio di far progredire ed evolvere la collaborazione tra uomo e macchina in diversi settori, tra cui quello biomedicale, della produzione industriale e del campo consumer.
L’esoscheletro che riduce i rischi di infortunio degli operai
MATE utilizza un’avanzata struttura passiva che assicura un supporto estremamente efficace, senza bisogno di impiegare batterie, motori elettrici o altri dispositivi soggetti a guasti. Soprattutto riduce considerevolmente l’affaticamento muscolare a livello delle spalle durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, andando ad agire su uno dei fattori di rischio delle malattie muscoloscheletriche.
L’esoscheletro può supportare gli operai in numerosi settori, tra cui costruzioni, elettrodomestici, agricoltura, servizi e automotive. Per il lavoratore, un comfort maggiore nella postazione di lavoro, e di conseguenza il miglioramento della qualità e dell’efficienza del lavoro svolto. A questi si uniscono i benefici indiretti per l’intera società, a partire dalla tutela del benessere della forza lavoro da parte delle aziende.
Nel 2018 sono state vendute oltre 7.000 unità di esoscheletri in ambito manufacturing (dati ABI Research), ma il potenziale need del mercato sarebbe di 60 mila unità per tutte le tipologie di esoscheletro, con un tasso di crescita previsto di oltre il 50% dal 2019 al 2024. Una domanda che, guardando all’età media in aumento nei paesi industrializzati, potrebbe crescere ancora.