Che tra la tecnologia e lo sport ci sia del buon feeling è cosa da tempo risaputa.
Soprattutto, negli ultimi tempi, la combinazione di strumenti tecnologici e prestazioni atletiche si è diffusa a un numero sempre maggiore di sport – dal football al basket, dal golf al tennis – e, quel che più conta, a un numero crescente di utilizzatori.
Le tecnologie che entrano in campo (è proprio il caso di dirlo) nel mondo dello sport e dell’agonismo sono soprattutto Internet of Things, Data Analytics, Intelligenza Artificiale.
Dai sensori ai materiali intelligenti
Per quanto riguarda il mondo IoT, non basta pensare ai palloni sensorizzati che raccolgono dati nel basket o nel football americano, ai chip installati sui manici delle racchette da tennis, ai GPS che aiutano i giocatori di golf, o ancora alle fitness band o alle smart shoes.
Servono anche infrastrutture adeguate, edge computing in primis, per la prima elaborazione dei dati raccolti, da inviare poi in cloud per processi analitici più complessi, così come serve anche lo studio sui nuovi materiali, come le fibre intelligenti, con i quali realizzare non solo le attrezzature sportive ma anche l’abbigliamento che gli atleti indossano in allenamento e in gara.
Da New York a Roma: la fase 2 del progetto Integris
Questo speciale connubio tra tecnologia e sport è al centro di un progetto che vede coinvolta da un lato Integris, azienda specializzata nello sviluppo di soluzioni di data analytics e cognitive computing con sedi a Roma, Pisa, Rende (Cosenza) e Milano, dall’altro un gruppo di runner guidati da Daniele Meucci, maratoneta e mezzofondista italiano.
Della prima fase di questo progetto abbiamo avuto già modo di scrivere qualche mese fa, raccontando il percorso di preparazione del team per la Maratona di New York.
Ora siamo arrivati allo step successivo e Meucci e gli Integris Smart Runners sono nella fase finale del percorso preparatorio alla Maratona di Roma, in programma per il prossimo 7 aprile.
Se a New York gli atleti avevano indossato set di indumenti intelligenti (magliette, calzini e cavigliere), in grado di monitorare una serie di parametri sia tecnici sia fisici, per la maratona capitolina la novità è rappresentata da un nuovo sensore, Runscribe Footpod, che si allaccia alla stringa della scarpa. Si tratta di un sensore di movimento a nove assi, che rileva velocità e distanza e misura l’efficienza e gli shock della corsa.
Naturalmente, tutti i dati raccolti tutti i dispositivi e indumenti indossati dagli atleti vanno a costituire un data set, sul quale i data scientist di Integris effettuano analisi che consentono sia di tenere sotto controllo lo stato di preparazione e di forma atletica dei runner, ma anche di prevedere e prevenire possibili shock e infortuni e di definire, grazie all’intelligenza artificiale, la prestazione che ciascun atleta potrà esprimere al momento della gara.
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