Dal Forum BCFN 2017 un invito all’innovazione e a cambiare la cultura verso il food

Dal Forum del Barilla Center for Food and Nutrition un segnale forte sui temi dell’innovazione dello sviluppo di una nuova cultura per la produzione, per il consumo e per il rapporto con il cibo. Un ruolo sempre più importante è assegnato all’industria e alla sua capacità di innovazione anche a livello culturale

Pubblicato il 06 Dic 2017

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Il futuro del cibo corrisponde sempre di più con il futuro del nostro stesso pianeta e dunque con il nostro futuro. A prescindere da quanto ci sia “fisicamente” vicino questo problema c’è una responsabilità prima di tutto culturale per cambiare i paradigmi del rapporto con il cibo, nella sua produzione e nel suo consumo. Innovazione e cultura sono le parole chiave che hanno accompagnato il Forum BCFN, organizzato da Barilla Center for Food & Nutrition e proprio per leggere, anche nel tempo, gli sviluppi, i progressi o i rallentamenti nello sviluppo di una nuova cultura della sostenibilità alimentare l’event ha richiamato l’attenzione sul  Food Sustainability Index (FSI), un indice che misura i livelli di sostenibilità del sistema alimentare di 34 Paesi che nella loro globalità rappresentano qualcosa come l’87% del Pil globale e “alimentano” in termini di persone quasi 2 terzi della popolazione mondiale. L’index è frutto della collaborazione tra l’Intelligence Unit dell’Economist e il Barilla Center for Food & Nutrition e con questa edizione focalizza l’attenzione. In particolare l’index (clicca qui per maggiori informazioni e per scaricarlo)  fa riferimento a tre grandi parametri di misurazione:

  • lo spreco alimentare
  • gli sviluppi legati all’agricoltura sostenibile
  • gli aspetti nutrizionali

Come è posizionata l’Italia in questo ranking della sostenibilità? bene, al di la della posizione in classifica all’Italia spetta un ruolo importante per quanto riguarda i temi della produzione di cibo, ma  soprattutto per la cultura della qualità del cibo stesso che è una delle basi del Made in Italy.

Rispetto al Food Sustainability Index e ai temi della sostenibilità della produzione agricola, le spinte innovative che arrivano a livello di Agricoltura 4.0 e Smart Agrifood del Mipaaf stanno dando i loro frutti e permettono al settore primario del nostro paese di guadagnare la prima posizione in questa speciale classifica dell’Index davanti a Colombia e Germania.

Positiva anche l’azione a livello di lotta Foodwaste e alla piaga dello Spreco alimentare. L’Italia non arriva sul “podio” e resta alle spalle di Francia, Germania e Spagna, segna tuttavia un bel progresso rispetto alla precedente edizione della ricerca quando il nostro paese era fermo al nono posto segno che l’innovazione, anche sul piano della conoscenza e dell’utilizzo di dati e agridata lungo tutta la filiera della Food Industry e dello sviluppo di una migliore cultura del cibo stanno aiutando il nostro paese a un rapporto più consapevole con il consumo del cibo e a una maggiore attenzione verso il consumo e lo spreco.

In assoluto l’Italia fa un piccolo passo indietro e arriva al settimo posto. Rispetto all’edizione 2016 sono arrivati altri nove paesi, tra cui sono certamente da segnalare Svezia e Portogallo che occupano rispettivamente la quinta e la sesta posizione, mentre al quarto posto c’è la Spagna.

Un’altra ricerca molto importante al centro del dibattito del Forum BCFN è “Food & Migration” di MacroGeo in collaborazione con il Barilla Center for Food & Nutrition. L’analisi dei  temi della sostenibilità si intrecciano inevitabilmente con altri temi sociali ed economici ed è indispensabile leggere la relazione tra cibo e flussi migratori.  Il presidente di MacroGeo Lucio Caracciolo osserva che il food è da individuare come una delle cause predominanti dei fenomeni migratori mentre se governato adeguatamente potrebbe al contrario rappresentare uno straordinario fattore di integrazione. Il food o, per certi aspetti, la mancanza di cibo, e i flussi migratori sono due fenomeni strettamente correlati: il principale motivo che spinge verso l’immigrazione è da ricercare nell’insicurezza alimentare, o perché per i conflitti in corso è impossibile produrre cibo in quantità e qualità sufficiente al sostentamento o perché i cambiamenti climatici hanno messo in ginocchio la produzione del settore primario di molti paesi. Il grande paradosso sta nel fatto che è proprio la produzione di cibo una delle ragioni che stanno alla base degli stessi cambiamenti climatici. E per il presidente di BCFN Guido Barilla ancora una volta la sfida è culturale e ci deve portare a superare questo schema con delle politiche di integrazione e di supporto allo sviluppo.

Ma i temi dell’Innovazione e della cultura del cibo hanno caratterizzato i lavoro del Forum anche in tante altre dimensioni del rapporto con il cibo e con l’ambiente. A questo proposito suggeriamo la lettura del servizio del portale Agrifood.Tech  Forum BCFN: innovazione e cultura per la sfida della sostenibilità e della qualità del cibo

Per chi volesse avere maggior informazioni su BCFN Barilla Center for Food and Nutrition

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