Tecnologie innovative, nuove dinamiche di mercato e inediti modelli di business sono i tre driver, che connessi tra loro, stanno guidando la trasformazione digitale della manifattura e delle relative industrie e processi di creazione di valore. Il paradigma Industria 4.0 presuppone la combinazione di nuove tecnologie al sistema di fabbrica e alle filiere produttive in un unico sistema integrato e connesso in cui macchine, persone e sistemi informativi collaborano fra loro per realizzare prodotti, servizi, ambienti di lavoro smart per produrre con maggiore flessibilità, velocità di reazione e con maggiore efficienza, risparmiando al contempo risorse.
L’integrazione delle macchine in un sistema più ampio di regolazione e controllo in grado di automatizzare le diverse fasi produttive implica l’introduzione di un certo grado di complessità nel processo di sviluppo e nuove necessità per il settore industriale. Nello specifico, la crescente complessità che caratterizza la supply chain mette continuamente alla prova la capacità delle aziende di reagire in modo ottimale a fronte di scenari sempre più incerti.
È in crescita, infatti, la ricerca di nuovi fornitori e partner, attrezzature e metodologie, nuove richieste di qualità, ispezione, test e prestazioni; il tutto complicato dal fatto che le nuove tecnologie, spesso, non hanno avuto il tempo necessario per essere efficacemente testate. A questo si aggiunge la necessità di portare le nuove tecnologie di prodotto sul mercato in tempi più rapidi, così da battere la concorrenza con i conseguenti problemi che i team di qualità e produzione devono affrontare.
Un approccio lean al manufacturing per competere sul lungo periodo
Le nuove realtà, quelle più moderne e innovative, hanno modo di guidare le iniziative di trasformazione digitale in maniera più efficace. Infatti, organizzazioni con prodotti e strategie commerciali differenziate in linea di massima supereranno con facilità gli attuali leader di mercato in ogni settore. Posizioni che potrebbero rapidamente rivoluzionarsi a causa dei concorrenti emergenti che, non avendo tecnologie legacy esistenti e uno storico produttivo che li limita, hanno la forza di possedere nuovi approcci snelli alla produzione.
“Queste aziende di nuova generazione hanno la capacità di introdurre più velocemente sul mercato prodotti migliori e più competitivi, avendo iniziato la propria attività direttamente con le tecnologie più recenti”, ha dichiarato Dante Cislaghi, General Manager di Aras, realtà statunitense nota per una piattaforma aperta, low code, che consente la rapida realizzazione di soluzioni flessibili e aggiornabili per l’ingegneria, la produzione e la manutenzione di prodotti complessi. Se però i processi produttivi e il prodotto finale non hanno possibilità di durare sul lungo periodo, anche queste imprese emergenti, saranno forzatamente limitate.
In questo contesto, sono sempre di più le aziende che scelgono di adottare nuovi modelli e tecnologie di business per ottenere una maggiore resilienza nella gestione della propria catena di approvvigionamento. Agilità e processi decisionali migliori e più rapidi, che possono derivare dalla pianificazione della digitalizzazione, possono infatti aiutare le aziende a competere tra i cambiamenti del mercato e delle normative. Le realtà che non riusciranno a innovare il processo produttivo introducendo metodi e tecnologie agili e basate sull’analisi dei dati difficilmente riusciranno a sopravvivere in mercati dinamici come quelli attuali.
Digital Thread: il punto di partenza per la digital transformation che traccia il ciclo di vita del prodotto
Per rendere veramente smart la supply chain è fondamentale non solo il passaggio dai tradizionali silos al data lake, ma anche l’evoluzione del concetto di “digital twin“, rappresentazione virtuale statica di un prodotto, verso il più complesso Digital Thread, rappresentazione virtuale dinamica del ciclo di vita del prodotto lungo la supply chain. O meglio un “filo digitale” che, connettendo il prodotto lungo tutta la catena del valore, permette di creare gemelli digitali dinamici che vengono aggiornati automaticamente in ogni reparto aziendale: dalla contabilità alla gestione del magazzino.
Il Digital Thread può infatti collegare, in modo sinergico, organizzazioni differenti all’interno della medesima azienda:
– Ingegneria e produzione, per permettere di avere una visione reciproca dei cambiamenti ed effettuare rapidamente modifiche a valore aggiunto;
– Molteplici siti di produzione, per consentire prestazioni e risultati coerenti, indipendentemente da dove viene fabbricato il prodotto. Coerenza che si basa sulla visibilità tra siti produttivi, capacità, attrezzatture e produzione;
– Qualità e prestazioni, per offrire la possibilità di collegare immediatamente problemi riscontrati durante attività di test, collaudo e ispezioni con la produzione, incrementando così la soddisfazione del cliente finale e la fedeltà al brand.
“Se sapere cosa si potrebbe fare domani inizia con il sapere cosa è possibile fare oggi, il Digital Thread è il punto di partenza”, conclude Cislaghi. “Un flusso controllato di informazioni e comunicazione aggiorna i differenti team su come gli altri stanno agendo e contribuisce a una migliore sinergia operativa”.
La capacità di rispondere alle tendenze, grazie ai dati e alle informazioni a disposizione, migliorerà l’intera produzione e darà forza al ciclo di vita del prodotto. La possibilità di anticipare le tendenze e guidare la produzione verso nuove metodologie, che contribuiranno all’avanzamento strategico del business, è il vantaggio che deriva dalle informazioni chiave raccolte attorno al Digital Thread. Un vantaggio strategico di cui anche il settore produttivo può beneficiare.
E la produzione, essendo il primo banco di prova del ciclo di vita del prodotto in cui delle semplici idee vengono trasformate in realtà, non solo è un abilitatore strategico della trasformazione digitale per le aziende, ma potrebbe essere la chiave del successo di questa trasformazione. Infatti, intervenendo a monte, è possibile comprendere i nuovi approcci e dove possono avere il maggior impatto strategico, rendendoli disponibili a tutti i team, come ad esempio progettazione e assistenza, liberando le reali potenzialità che le nuove modalità di approccio possono offrire al business.