La strada che porta alla digital transformation non è uguale per tutte le aziende: ogni manager IT è chiamato a trovare la strategia più utile per la propria realtà, con l’obiettivo di mantenere o acquisire competitività sul mercato. I percorsi possono poi essere diversi a seconda di una serie di variabili, che vanno dalla collocazione geografica al settore di attività, mentre l’obiettivo rimane costante: ottimizzare le prestazioni adattandosi e sfruttando al massimo delle loro potenzialità quelle infrastrutture ibride che sono uno dei pilastri portanti della digital transformation.
L’importanza di queste infrastrutture è testimoniata dai dati recentemente diffusi da VmWare, secondo i quali già oggi un quarto dei carichi di lavoro IT passa dal cloud, e in un trend che arriverà entro il 2021 al 50%. Per tutta la fase iniziale di transizione sarà importante sfruttare al meglio le potenzialità della “nuvola” pur non sacrificando gli investimenti già destinati ai data center.
Per illustrare alcune delle vie di transizione possibili, i loro vantaggi e le potenzialità innovative VMware ha realizzato un white paper che mette a disposizione degli utenti alcune case history di successo tra i clienti che hanno scelto di utilizzare vSphere.
Tra i temi affrontati ci sono le strategie per sfruttare al massimo le potenzialità della digital transformation, con un focus sulla continuità operativa, la protezione del data center, la riduzione dei costi CapEx e OpEx e un approfondimento sulle potenzialità di VMware vSphere.
Delineando le fasi per un passaggio graduale alla digital transformation, il white paper individua tre passaggi principali: La prima, è quella della transizione dal fisico al virtuale, poi quella dal virtuale al cloud che preveda la collaborazione tra le varie piattaforme, e infine l’adozione di soluzioni che consentano di gestire i carichi di lavoro combinando sia i data center sia il cloud, che abilitino lo sviluppo di policy comuni su sicurezza, governance e compliance.