Non c’è stato solo il futuro dell’auto a guida autonoma nel keynote che Elon Musk ha tenuto nei giorni scorsi in occasione dei Tesla AI Days, dedicati agli sviluppi dei progetti di Intelligenza Artificiale dell’azienda californiana.
Il CEO ha infatti presentato Tesla Bot, un robot umanoide che integra la stessa intelligenza artificiale utilizzata sui veicoli a guida autonoma della società.
Come sarà fatto il Tesla Bot
Un robot alto poco più di 1 metro e 72 centimetri, pesante poco più di 56 chilogrammi, realizzato in materiali estremamente leggeri. La testa sarà di fatto un display: monterà le stesse videocamere che sono installate sui veicoli Tesla e che servono per percepire l’ambiente circostante e visualizzerà le informazioni che dovranno essere mostrate all’utente. Al suo interno le stesse tecnologie di intelligenza artificiale utilizzate sui veicoli: reti neurali e il supercomputer Dojo, quest’ultimo grande protagonista dei Tesla AI Days.
L’esoscheletro a sua volta ospiterà 40 attuatori elettromeccanici e un ricco set di sensori che consentiranno al Tesla Bot di muoversi agevolmente, replicando di fatto i movimenti dell’uomo.
Gli ambiti di applicazione del Tesla Bot
Il robot, stando a quanto detto in fase di presentazione, servirà a eliminare compiti ripetitivi, noiosi o pericolosi e dunque sembrerebbe pensato come una sorta di “companion”, in grado di sostituire l’uomo in una serie di attività che questi non voglia, possa o riesca a svolgere.
Una declinazione estremamente positiva, nell’accezione di Elon Musk, che guarda a un futuro nel quale il lavoro fisico potrà essere una libera scelta dell’uomo, che potrà dedicarvisi oppure demandare ai robot.
Niente super poteri al robot, che sarà in grado di trasportare fino a 20 chilogrammi di peso e si muoverà a una andatura di 8 chilometri all’ora: “Se ve ne fosse bisogno, potrà essere facilmente sopraffatto”, è stata la rassicurazione di Musk, fermamente intenzionato a togliere ogni dubbio rispetto alla pericolosità dei robot e dell’Intelligenza Artificiale, da lui stesso definita in passato come “il più grande rischio per la nostra civiltà”, a favore di una intelligenza utile e “inequivocabilmente buona”.
Nessuna demo: un primo prototipo dovrebbe essere presentato il prossimo anno, mentre non vi sono al momento informazioni su una possibile data di uscita del prodotto finito.