In questo periodo di crisi economica e sanitaria segnato dalla pandemia Covid-19, per le imprese di tutto il mondo tre sono gli imperativi categorici: supportare i propri dipendenti, garantire la continuità delle infrastrutture vitali e far leva sull’ecosistema per essere parte attiva di iniziative di solidarietà.
Ne è convinta anche Schneider Electric, che, per voce del proprio Vice President Senior per la Sostenibilità Gilles Vermot Desroches, sottolinea come tra i valori da preservare anche e soprattutto in questa fase non semplice vi sia quello della sostenibilità.
“Viviamo una sfida senza precedenti, che colpisce miliardi di persone nel mondo, e la sostenibilità è più importante che mai. Sono convinto che insieme non solo andiamo più lontano, ma anche più velocemente quando perseguiamo gli stessi obiettivi globali” ha commentato.
Non è dunque un caso che la società, oltre ai tre imperativi sopra citati, abbia proprio messo la sostenibilità come punto forte di attenzione del proprio agire e come leva per rispondere alla crisi provocata da Covid-19, anche con una visione di lungo periodo.
Per i dipendenti, salute, sicurezza e formazione garantiti
Il primo passo per una strategia di sostegno in una fase d’emergenza è guardare al proprio interno, dunque al benessere dei propri dipendenti e della propria forza lavoro.
Per questo motivo, Schneider Electric da un lato ha deciso di migliorare ed estendere la portata dei propri global benefit nei tre ambiti Life, Health e Familiy Care per tutta la durata dell’emergenza, senza perdere il focus su programmi faro in ambito “Health&Equity”, in particolare per quanto riguarda la Gender Pay Equity e i Global Family Leave.
Ma non basta.
Il Gruppo ha varato anche nuovi programmi per migliorare la formazione digitale dei propri dipendenti e partner, sia attraverso la promozione di piattaforme online come Energy University, sia offrendo moduli di apprendimento dedicati proprio agli obiettivi di sviluppo della sostenibilità.
Continuità alle infrastrutture critiche
Il secondo passo guarda invece alle imprese e alle comunità.
In questo caso, uno degli obiettivi che Schneider Electric persegue con le proprie soluzioni e i propri servizi è quello di garantire la continuità operativa.
In questo caso, Schneider si è impegnata per garantire che le industrie e le attività critiche, che comprendono gli ospedali come i data center, le reti IT come le industrie alimentari che lavorano in ambienti a temperatura controllata, o ancora le imprese dei settori energia, trasporti, trattamento delle acque, in qualunque Paese e in qualunque comunità si trovino potessero continuare a operare in piena sicurezza.
È questo, probabilmente, uno dei più importanti contributi che una realtà come Schneider ha dato nel corso dell’emergenza Covid-19, nel pieno rispetto delle normative sanitarie e delle amministrazioni locali, collaborando nell’intero ecosistema aziendale, dai fornitori ai partner e distributori.
Proprio di questi temi si è parlato recentemente in occasione del Webinar “Come garantire la disponibilità dei servizi e tutelare le infrastrutture critiche – IoT ed Edge computing per la gestione del rischio”, disponibile on demand a questo link
Dagli aiuti economici al supporto alle realtà produttive
Il terzo pilastro, come accennato all’inizio, è quello della solidarietà.
Per sostenere le azioni di emergenza e di ricostruzione a lungo termine dopo il Covid-19 in tutti i territori in cui Schneider Electric opera, il mese scorso la Fondazione Schneider Electric ha annunciato la creazione di un “Tomorrow Rising fund“, invitando leader e dipendenti, ma anche gli stakeholder esterni che desiderano farlo, a donare.
Jean-Pascal Tricoire, Presidente e CEO contribuirà personalmente con il 25% del suo stipendio base, ma anche i membri del Comitato esecutivo di Schneider Electric si sono impegnati a contribuire a questo fondo con il 10% del loro stipendio per la durata dell’attuale crisi.
Ma non di solo supporto economico si tratta.
Interessante l’iniziativa intrapresa da 100 dipendenti della filiale francese della società che per sei settimane hanno offerto volontariamente il loro supporto di Operatori qualificati per aiutare realtà come Air Liquide, Groupe PSA, e Valeo a sostenere 24 ore su 24, 7 giorni su 7 l’aumento di produzione di respiratori Air Liquide Medical Systems, così da essere in grado di fornirne 10.000 in 50 giorni, tra l’inizio di aprile e metà maggio, come richiesto dal governo francese.
In India, le donazioni avvantaggiano direttamente più di 10.000 elettricisti e le loro famiglie durante il periodo di blocco, mentre in tutto il mondo i dipendenti degli stabilimenti Schneider hanno iniziato il processo di stampa di “face shields” per la donazione a strutture mediche locali.
Rilanciare l’economia in termini di sostenibilità
Siamo arrivati al quarto pillar, quello che, come abbiamo accennato all’inizio, rappresenta un’opportunità di più lungo periodo: la sostenibilità.
Schneider Electric ritiene che il rilancio economico sia un’opportunità di trasformazione positiva della società e per questo, all’interno delle proprie direzioni strategiche promuove decisioni e investimenti che portano alla decarbonizzazione, al decentramento e alla digitalizzazione.
In linea con questi principi, l’azienda ha aderito alla “Green Recovery Alliance” del Parlamento europeo per una ripresa economica dopo il lock down: una ripresa green e quindi all’insegna dello sviluppo sostenibile. Al centro dell’Alleanza vi è infatti l’impegno a sostenere piani di trasformazione post-pandemia, nei quali la lotta e mitigazione ai cambiamenti climatici, protezione e salvaguardia della biodiversità siano al centro della politica economica dell’Europa. Il raggiungimento della neutralità climatica, la protezione della biodiversità e la trasformazione dei sistemi agroalimentari hanno il potenziale di offrire posti di lavoro, di stimolare una crescita sostenibile e di garantire un miglioramento per quanto riguarda il modo di vivere di tutti i cittadini, contribuendo così a costruire società più resilienti.
Inoltre, Schneider ha annunciato la firma dello European Plastics Pact in occasione del suo lancio ufficiale a Bruxelles, (6 marzo 2020) che ha l’obiettivo di accelerare il passaggio al riutilizzo e al riciclaggio di prodotti e imballaggi in plastica monouso. Il Patto offre una piattaforma unica per lo scambio di idee, la visualizzazione di buone pratiche e la discussione delle sfide, necessarie per costruire un nuovo default circolare per tutti da seguire. I Paesi Bassi e la Francia hanno avviato questa iniziativa, ma oltre ottanta altre organizzazioni (governi, società, organizzazioni non governative e associazioni di imprese) di tutta Europa hanno contribuito a dare forma al testo finale.
Nel frattempo, i 21 indicatori dello Schneider Sustainability Impact (SSI), che misurano i progressi verso gli impegni di sostenibilità per il 2018-2020, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, proseguono, nonostante qualche rallentamento sulla tabella di marcia, dovuto per l’appunto all’emergenza in corso, come dimostra la tabella in calce.