ECO-mode: un’alternativa per la gestione degli UPS

Pubblicato il 03 Lug 2018

UPS

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Uno dei costi principali legati all’esercizio dei Data Center è senza dubbio quello relativo al consumo di energia elettrica, da cui non si può ovviamente prescindere per il funzionamento. L’elettricità, però, comporta dei costi ambientali e, soprattutto, finanziari che sono in costante aumento, specie nei Paesi occidentali. Un trend che rappresenta, per operatori e progettisti, uno stimolo al miglioramento dell’efficienza dei sistemi di alimentazione e raffreddamento presenti all’interno dei Data Center. E’ infatti possibile ottenere miglioramenti dell’efficienza, ovvero riduzioni del PUE (Power Usage Effectiveness, efficacia di utilizzo dell’energia) a diversi livelli:

• Architettura complessiva dei sistemi
• Progettazione di sistemi scalabili e correttamente dimensionati
• Migliore efficienza dei singoli dispositivi
• Decisioni operative

UPS batterie

Una delle possibilità di risparmiare energia è quella di impostare i gruppi di continuità (UPS) in modalità ECO-mode, che assicura una lieve diminuzione dei consumi, anche se pone dei problemi in termini di protezione elettrica e affidabilità. Per questo motivo alcuni operatori di Data Center riterranno che i risparmi energetici siano tali da giustificare rischi e problemi, mentre molti altri, invece, potranno giungere a conclusioni diverse.

Ma vediamo più da vicino il funzionamento della modalità ECO-mode: nella modalità on-line l’UPS rigenera continuamente la tensione in uscita. Nella modalità ECO-mode il carico viene alimentato normalmente dal percorso di bypass mediante l’alimentazione di rete di base e l’inverter dell’UPS si attiva solo in caso di guasto della rete. In buona sostanza, nella modalità ECO-mode l’inverter dell’UPS funziona in una modalità “standby”. Il vantaggio dell’ECO-mode consiste nell’efficienza del percorso di bypass, che generalmente ricade tra il 98,0% e il 99%, rispetto all’efficienza base di un UPS, che ricade tra il 94% e il 97%. Ciò implica un aumento dell’efficienza dell’UPS compreso tra il 2% e il 5% in modalità eco-mode.

A conti fatti, questa possibilità si traduce in un miglioramento dell’efficienza energetica di circa il 2,3%, corrispondente a un risparmio energetico di circa 15.000 dollari all’anno per un Data Center da 1 MW con un livello di carico del 50% e una tariffa dei consumi energetici pari a 0,10 $/kWh. Come accennato in precedenza, però, non mancano dei punti critici: lo svantaggio della modalità ECO-mode risiede nel fatto che il carico IT riceve l’alimentazione di rete di base, senza il condizionamento normalmente fornito dall’UPS. L’UPS deve continuamente monitorare l’alimentazione di rete e passare rapidamente all’inverter dell’UPS quando viene rilevato un problema, prima che questo possa influire sul carico critico. Questo processo, in apparenza semplice, è in realtà piuttosto complesso e comporta numerosi rischi e alcuni possibili effetti collaterali indesiderabili.

In buona sostanza, il funzionamento della modalità ECO-mode è paragonabile al passaggio del testimone in una corsa a staffetta. È essenziale che tutto funzioni correttamente, poiché ogni passaggio è leggermente diverso e in rare occasioni possono verificarsi problemi. Per questo motivo la modalità ECO-mode dovrebbe essere utilizzata soprattutto nelle situazioni in cui il numero di passaggi è ragionevolmente basso, ad esempio quando la qualità dell’alimentazione è eccellente.

È importante notare che la modalità ECO-mode è un’opzione facoltativa nella maggior parte dei sistemi UPS dotati di tale funzionalità. Si tratta, cioè, di una modalità che può essere attivata dal cliente.  Il recente impulso a ridurre il consumo energetico dei Data Center ha rinnovato l’interesse verso la modalità ECO-mode per i sistemi UPS.

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