Edge computing sta ormai diventando sinonimo di trasformazione digitale, perché per molte aziende abbracciare l’innovazione vuol dire trovare il modo di interagire con i clienti in modo più innovativo e immersivo, grazie e soprattutto in virtù della possibilità di raccogliere, elaborare e analizzare i dati direttamente in prossimità di grandi concentrazioni di persone o cose “l’edge”.
Su questo concetto punta un recente studio di Idc, secondo cui “L’edge, per estensione, è anche una risorsa IT remota, una sorta di micro data center dotato di particolari accorgimenti in materia di sicurezza e resilienza, e soprattutto quasi completamente automatizzato non risultando il più delle volte presidiato da personale umano”.
Da questo scenario deriva la conseguenza che l’edge computing sta ponendo nuove sfide alle imprese: entro il 2021, secondo le previsioni della società di ricerca, i settori più rivolti ai consumatori investiranno maggiormente in innovazione e upgrade delle infrastrutture edge rispetto a quelle core, vale a dire i tradizionali data center aziendali, che saranno comunque lo stesso fortemente impattati da questo fenomeno.
Il data center deve cambiare per supportare l’IoT e la convergenza IT/OT
“Com’è facile immaginare – spiega Idc – molta della spesa si focalizzerà su tecnologie intelligenti in grado di portare più automazione possibile nei collegamenti tra data center core ed edge, non fosse altro che per sopperire alla mancanza di presidio umano nei siti edge. Quindi, piattaforme in grado di monitorare in tempo reale lo stato dell’infrastruttura, dalle componenti di alimentazione e raffreddamento fino ai sistemi IT e di comunicazione, e soluzioni capaci di analizzare e prevenire richieste e picchi di elaborazione così da migliorare l’efficienza operativa e di business”.
Un altro trend individuato da Idc nella prospettiva della digital transformation è la necessità per le aziende di rendere i propri data center in grado di erogare servizi IT con la massima rapidità e agilità, oltre che di garantire quel livello di resilienza tale da evitare disservizi: per questo, secondo le previsioni della società, il 55% delle grandi aziende sarà costretto nei prossimi tre anni a modernizzare i propri asset data center, per adeguarli all’utilizzo di Internet of Things, supply chain digitali, convergenza IT-OT, digital signage, autonomous transportation e robotica, che introducono o accentuano il bisogno di nuovi ambienti edge in un panorama IT già diversificato, dall’on-premise al cloud.