«Stiamo entrando in un mondo “mobile first”, in cui cambiano i modi in cui i clienti interagiscono con i produttori, i dipendenti di un’azienda comunicano e collaborano, e i pc non sono più la piattaforma di produttività personale dominante». Così Will Kelly di TechRepublic introduce i sette trend che saranno più interessanti per l’ambito della Enterprise Mobility durante l’anno appena iniziato.
Il primo di questi vede le startup assumere un ruolo di leadership nel Mobile CRM. L’articolo cita Selligy, una Mobile App rivolta ai team di vendita, come esempio di applicazione mobile che può cambiare l’utilizzo degli strumenti di CRM nelle aziende. «I “big” di questo segmento, tra cui Salesforce.com, stanno spingendo le loro iniziative mobile, ma saranno le startup a trainare il Mobile CRM nel 2015, e non un grande fornitore: cercare di fare delle soluzioni che si rivolgono a tutti per qualsiasi esigenza è una politica sbagliata, e quindi le startup che sviluppano App mirate su precise esigenze di Mobile CRM avranno un chiaro vantaggio competitivo.
Il secondo trend è la diffusione di strumenti analytics per monitorare la “mobile workforce”, cioè il personale che lavora attraverso dispositivi mobili. Si tratta di soluzioni che fanno parte delle principali piattaforme di cloud collaboration e Sales Force Automation, e forniscono informazioni e dati sui contenuti a cui accede la mobile workforce. «Questo trend sarà favorito dai miglioramenti dei tool analitici nelle piattaforme di VoIP CRM, ma la sua affermazione dipende da quante aziende effettivamente useranno le informazioni fornite dagli analytics per migliorare la produttività della mobile workforce».
La terza tendenza, continua l’articolo, è l’affermazione come standard di produttività mobile di Microsoft Office per iOS e Android. «Fino all’anno scorso abbiamo assistito a un mercato di app per la produttività personale e il word processing molto frammentato, ma il lancio di Microsoft Office for iOS nel 2014 è stato dirompente, e ritengo che il percorso di sviluppo prospettato e il lancio previsto della versione per iPad miglioreranno le funzioni e le performance di Office nel 2015 e oltre». È vero che ci sono diverse buone App di word processing e produttività disponibili sul mercato, sottolinea Kelly, ma nel mondo business Microsoft Office è lo standard, e la possibilità di aprire ed elaborare un documento Office su un dispositivo mobile mantenendone il formato giocherà un ruolo sempre più importante nel 2015, man mano che si diffonderanno nelle aziende le iniziative Mobile, BYOD e CYOD (Bring o Choose Your Own Device, ndr). La politica “freemium” scelta da Microsoft per Office su iPhone e iPad, e il lancio della versione Android quest’anno daranno la spinta decisiva a questa tendenza.
Il quarto trend è una “correzione” da parte di molte aziende delle iniziative di BYOD avviate tra il 2012 e il 2014, che saranno riorientate verso un modello definito “Choose Your Own Device (CYOD)”, o anche “Corporate Owned Personally Enabled (COPE)”. Le cause sono principalmente economiche e organizzative: si fa fatica a trovare un approccio definitivo al BYOD, i risparmi non sono all’altezza delle aspettative, e in più una recente sentenza di una Corte d’Appello della California, che obbliga le aziende a rimborsare i dipendenti per le chiamate di lavoro fatte da un dispositivo personale, potrebbe aprire scenari devastanti per chi ha intrapreso negli anni scorsi le politiche più estreme di BYOD senza alcun contributo ai dipendenti che hanno usato device propri sul lavoro. Le eccessive aspettative rispetto al BYOD sono state alimentate anche dalla comunicazione fuorviante di qualche vendor, scrive Kelly. Il BYOD certamente non scomparirà, ma il modello CYOD/COPE offre all’azienda più controllo sui costi.
La quinta tendenza è la diffusione degli Enterprise App Store nelle aziende. I responsabili dell’ICT in azienda, spiega l’articolo, hanno bisogno di rendere le App disponibili al personale con modalità che assicurino più controllo e sicurezza rispetto alla mera pubblicazione su uno dei grandi app store pubblici. Lo sviluppo di massa di iniziative di Enterprise App Store favorirebbe sia la nascita di mercati online di App rivolti solo ad aziende e organizzazioni (B2B), sia più in generale i progetti di Enterprise Mobility, BYOD e CYOD.
La sesta tendenza prevede l’affermazione di colossi come Microsoft e Google nella fascia bassa dei mercati MDM (Mobile Device Management) ed EMM (Enterprise Mobility Management). Da una parte Office 365 e dall’altra Google Apps for Work, infatti, stanno offrendo sempre più funzioni di questo genere, ed è razionale pensare che molte piccole e medie aziende preferiranno utilizzare queste funzioni di soluzioni che già usano, invece di implementare un’altra tecnologia, magari di un altro vendor, da gestire e su cui spendere.
Infine l’ultima tendenza prospettata da TechRepublic è il forte rischio per il modello BYOD dell’affermazione di Apple Pay, e in generale delle piattaforme di Mobile Payment. La discesa in campo di Apple in questo campo infatti può dare un impulso decisivo agli acquisti via smartphone e tablet, e un colpo mortale alle politiche di BYOD: un dipendente può anche accettare, più o meno volentieri, che l’azienda possa anche solo teoricamente vedere le sue foto o gusti musicali sul device utilizzato per lavoro, ma è molto difficile che accetterà di rendere visibile una cosa privata e personale come la lista dei propri acquisti.
Diversi altri media e società di analisi hanno ovviamente parlato dei trend che ci possiamo aspettare dal 2015 nel campo dell’Enterprise Mobility, ma i concetti sono sostanzialmente simili. L’inglese Ovum per esempio attraverso il report 2015 TrendstoWatch: Enterprise Mobility dell’analista Richard Absolom sottolinea che l’Enterprise Mobility continuerà a essere una delle più alte priorità dei CIO nell’anno appena iniziato, e parla di cinque trend: la continua discrepanza tra le richieste di funzionalità dei dipendenti e la capacità di supporto dell’IT interno; il superamento in molte aziende dell’approccio “BYOD puro” in favore di modalità ibride che consentano più controllo; la diffusione di massa di strumenti di EMM nell’ambito di più generali politiche di “workspace management” di tutti i device e applicazioni di cui il personale può avere bisogno; la crescente richiesta di Enterprise Mobility non solo da parte del personale sul campo, ma anche di top manager, tra cui per esempio i responsabili di HR, procurement, operations; e la crescente domanda di Enterprise Mobility anche da parte delle piccole e medie aziende, che richiedono soluzioni e modalità di proposizione dei servizi piuttosto diverse dalle grandi realtà.