“Ogni decennio porta cambiamenti, che spesso portano con sé l’introduzione di nuove tecnologie nelle nostre vite e nella nostra quotidiana. Gli anni ’20 di questo secolo saranno caratterizzati da miliardi di dispositivi connessi a Internet comunemente noti come Internet of Things, o IoT, che permettono di avere case più intelligenti, servizi più intelligenti e città più intelligenti. […] La società è pronta a godere di questi e di innumerevoli altri vantaggi dell’IoT. […] Ma è anche arrivato il momento di affrontare domande difficili sull’economia dei dati, sulla povertà dei dati, sui diritti digitali e sui potenziali usi deleteri dell’IoT. […] È arrivato il momento di definire il futuro dell’Internet delle cose”.
Sono queste, in sintesi estrema, le parole che si leggono nella pagina introduttiva della New York City Internet of Things Strategy, una guida firmata da John Paul Farmer, Chief Technology Officer della città di New York, sviluppata per definire come la città possa adottare in modo equo e sicuro le tecnologie emergenti dell’Internet of Things nei prossimi anni.
Una guida per capire il punto di partenza e fissare il punto di arrivo
Un’iniziativa interessante che pone le basi per un approccio strutturato e coordinato all’utilizzo dell’IoT nelle (grandi) città e che potrebbe essere presa da esempio laddove si sviluppino progetti concreti in logica smart city. Italia inclusa.
Il documento, lungo 78 pagine, è di fatto diviso in due parti: la prima contiene una valutazione dell’attuale panorama IoT della città, la seconda una serie di raccomandazioni per garantire che le tecnologie future siano utilizzate in modo equo e corretto.
L’uso dell’Internet of Things (“IoT”) – si legge nel capitolo introduttivo – sta crescendo rapidamente in tutto il mondo, con applicazioni che si estendono in tutti i settori.
Dalle tecnologie consumer per la smart home, alle tecnologie indossabili, dal retail all’IoT industriale, fino ad arrivare alle vere e proprie applicazioni per la smart city, il mondo sta vedendo queste tecnologie connesse crescere anno dopo anno sia in volume che in varietà. New York City non fa eccezione. La città ha visto un’importante espansione nell’uso dell’IoT nell’ultimo decennio, con impatti su trasporti, servizi di pubblica utilità, resilienza, salute, sicurezza e qualità della vita.
“L’IoT offre un’incredibile opportunità per New York. Può rendere la città e le nostre vite più efficienti, reattive, sostenibili, convenienti e sicure”. Ma per produrre questi benefici e garantire che siano goduti in modo equo, serve una governance. Il documento descrive dunque lo scenario dell’utilizzo dell’IoT, ne esplora l’applicazione in contesti educativi e politici, delinea lo stato dell’ecosistema IoT di New York City.
Sei principi per un IoT equo e sostenibile
Soprattutto stabilisce una serie di azioni necessarie alla creazione di un ecosistema IoT sano e intersettoriale, produttivo, responsabile ed equo.
E già in questa prima parte si delineano i sei principi chiave sui quali deve basarsi la strategia IoT di New York:
– Governance + Coordination
Le tecnologie e i sistemi IoT dovrebbero essere progettati e implementati in modo ponderato per garantire l’efficacia e la fattibilità per tutta la durata del progetto o del prodotto. È necessario garantire una supervisione continua per promuovere un uso responsabile ed equo della tecnologia, tenendo conto delle opportunità e dei rischi emergenti.
– Privacy + Transparency
Le tecnologie e i sistemi IoT dovrebbero proteggere e rispettare la privacy di chi interagisce con loro.
Le entità che creano o utilizzano IoT dovrebbero essere aperte e trasparenti sul “chi, cosa, dove, quando, perché e come della raccolta, trasmissione, elaborazione, utilizzo e divulgazione dei dati.
– Security + Safety
I progetti e i prodotti IoT dovrebbero essere progettati, implementati e mantenuti tenendo conto della sicurezza in tutti i suoi aspetti, al fine di proteggere il pubblico, garantire l’integrità dei servizi ed essere resilienti contro manomissioni fisiche e attacchi informatici.
– Fairness + Equity
Progetti e prodotti dovrebbero essere sviluppati e realizzati mantenendo la centralità sul bene pubblico. Analogamente, dovrebbero essere rigorosamente monitorati per evitare bias o altre tipologie di pregiudizio
– Efficiency + Sustainability
I progetti e i prodotti IoT dovrebbero essere sviluppati e implementati per ridurre al minimo gli sprechi e semplificare le Operations, mentre l’infrastruttura e le risorse IoT dovrebbero essere condivisibili e riutilizzabili ove possibile. L’impatto ambientale dovrebbe essere considerato durante tutto il progetto o il ciclo di vita del prodotto. I dispositivi, le reti e l’infrastruttura IoT fisici devono essere utilizzati, mantenuti e riutilizzati o smaltiti in modo efficiente, responsabile e sicuro.
– Openness + Public Engagement
I dati raccolti dovrebbero essere resi accessibili ogniqualvolta la cosa abbia senso. La proprietà dei dati dovrebbe essere mantenuta dai proprietari o dagli utenti dei dispositivi.
Cinque obiettivi di breve termine per l’IoT di New York
L’obiettivo che una città come New York deve prefiggersi è quello di innovare con l’IoT, promuovendo la collaborazione tra le agenzie, aumentando le opportunità di partnership intersettoriali e rafforzando la governance e il coordinamento in tutta la città.
Per questo, il documento fin dall’inizio definisce cinque obiettivi generali verso i quali indirizzare le azioni di breve termine.
In primo luogo promuovere l’innovazione creando strutture e programmi che supportino ricerca, test e sperimentazioni con le tecnologie IoT.
In secondo luogo promuovere la condivisione dei dati e la trasparenza sull’uso dell’IoT della città, coinvolgendo i cittadini, aggregando informazioni e dati e rendendoli disponibili tra le agenzie, e per il pubblico, laddove necessario.
Il terzo obiettivo è quello di migliorare la governance e il coordinamento dell’uso delle tecnologie connesse in città attraverso nuove politiche e processi.
Il quarto punta a ricavare valore dai partenariati intersettoriali, sostenendo e perseguendo nuove opportunità di collaborazione.
Infine, il quinto obiettivo richiede un impegno sia verso gli attori industriali del settore sia con le community allo scopo di difendere i diritti digitali.
Dopo la prima parte, nella quale si delineano gli scenari applicativi e il quadro normativo federale nel quale rientra oggi l’IoT, il documento passa a una disamina delle ‘implementazioni in una città come New York, partendo dalle implementazioni pubbliche, per arrivare a quelle più prettamente industriali, per poi arrivare agli sviluppi futuri.
Le ultime pagine sono dedicate ai next step, vale a dire alla programmazione delle azioni previste per il biennio 2021-2022, declinate secondo i cinque obiettivi sopra citati.
Il documento, nella sua interezza, è molto interessante ed è corredato da una ricca bibliografia e sitografia che favoriscono la ricerca delle informazioni.
E non è escluso che questo modo di affrontare una tematica così complessa possa ispirare anche le nostre città.
L’immagine di apertura è ripresa da Wikipedia