EY, al via la XXII edizione del Premio “L’Imprenditore dell’anno”

Il riconoscimento è riservato alle aziende italiane con più di 25 milioni di euro di fatturato. Tempo per presentare le candidature fino al 26 giugno. Donato Iacovone: “Anche le imprese familiari dedicano una forte attenzione alla rivoluzione digitale”

Pubblicato il 27 Apr 2018

Donato-Iacovone

C’è tempo fino al 26 giugno per la presentazione delle candidature al premio L’Imprenditore dell’Anno, promosso da EY, società specializzata nei servizi professionali, con il supporto di Hsbc, giunto in Italia alla ventiduesima edizione. Per poter partecipare è necessario essere alla guida di aziende attive da almeno 3 anni, con sede legale in Italia e con un fatturato minimo di 25 milioni di euro.

L’obiettivo del riconoscimento è di valorizzare gli imprenditori che meglio hanno saputo cogliere le opportunità del mercato creando valore per la propria azienda, “contribuendo in modo significativo all’innovazione e alla crescita dell’economia italiana”. I criteri sulla quale saranno giudicati i partecipanti sono spirito imprenditoriale, innovazione, direzione strategica, internazionalizzazione, velocità di cambiamento, responsabilità individuale e/o sociale d’impresa.

EY: anche nel family business è ora della digital transformation

“Anche per il panorama italiano, dove il family business rappresenta un asse portante, c’è una forte attenzione delle imprese familiari alla rivoluzione digitale e alla valorizzazione del capitale umano in azienda, anche per sostenere i cambi generazionali all’interno della famiglia – afferma Donato Iacovone (nella foto in alto), amministratore delegato di EY in Italia e managing partner dell’area Mediterranea – La ricerca EY evidenzia. Innovazione dunque, ma con attenzione alla centralità dell’identità familiare. Diversamente dal resto del mondo, dove i family business sono poco propensi a quotarsi – il 62% delle imprese dichiara di non aver mai emesso azioni per finanziarsi – in Italia sono attese per il 2018 oltre 50 IPO di medie aziende, sostenute anche dagli incentivi fiscali per la quotazione delle PMI previsti dall’ultima finanziaria e dalla raccolta dei Pir. Una tendenza che nei prossimi anni cambierà la struttura del nostro sistema industriale”.

Tra i vincitori delle passate edizioni del premio si annoverano Paolo Della Porta, allora Presidente di Saes Getters S.p.A., nonché vincitore della prima edizione del Premio Internazionale; Andrea Illy, Presidente di illycaffè S.p.A., vincitore 2004; Oscar Farinetti, fondatore di Eataly Distribuzione S.r.l., vincitore 2014; Alberto Bombassei, Presidente di Brembo S.p.A., vincitore 2012; Nerio Alessandri, Presidente di Technogym, vincitore 2003; Federico Marchetti, Amministratore Delegato di Yoox Net-a-Porter Group, vincitore 2016 e Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato di Moncler, vincitore della scorsa edizione.

Dal 2015 è stato inotre istituito il “Premio Start up, un riconoscimento “nato dalla volontà di dare spazio e visibilità a personalità giovani e brillanti che, partendo da un’idea originale e nuova – spiega EY in una nota – sono riusciti a dar vita ad un’impresa proponendo al mercato nuovi prodotti, nuovi processi, nuovi metodi e nuovi servizi.

“Il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno vuole essere un’occasione per far conoscere storie imprenditoriali di successo, con l’obiettivo di condividere gli elementi chiave della nostra imprenditoria e le leve per incidere su mercati globali sempre più competitivi dove la velocità di cambiamento e reazione può fare la reale differenza – aggiunge Luca Pellizzoni (a fianco), partner EY e responsabile italiano del Premio – Il Premio promuove da qualche anno anche iniziative di start up e ci teniamo a mantenere questo link perché riteniamo che le start up possano essere un reale veicolo di generazione innovazione e soprattutto di creazione di nuova imprenditoria”.

I riconoscimenti vengono assegnati da una Giuria indipendente composta da rappresentanti appartenenti delle istituzioni, dell’economia e dell’imprenditoria.

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