Copernico è una realtà che offre spazi di lavoro sia per aziende sia per liberi professionisti. Gestisce un numero crescente di building e location in 12 città italiane, con 5.000 postazioni di lavoro, 53.000 metri quadri di spazi gestiti e 600 aziende clienti.
Federico Andrea Lessio è responsabile Experience & Setup e a lui abbiamo chiesto qual è il compito del facility manager in questa realtà.
“Il facility manager gestisce tutto l’insieme dei servizi: dall’energy management, che rappresenta leva importante di business per il miglioramento della redditività aziendale, alla sicurezza fisica e logica, passando per il funzionamento dei servizi primari (acqua, luce) a quelli più specifici per le aziende. E’ centrale la raccolta dati, e abbiamo in valutazione l’adozione di uno strumento per la raccolta, l’analisi, la visione unificata dei dati”.
Per il Facility Manager indispensabile il controllo dei processi
In particolare, spiega, per Copernico il tema dell’efficienza energetica è fondamentale perché è parte del business.
Bisogna tuttavia tenere conto che gli immobili che appartengono alla rete sono molto diversi tra loro per tipologia e stato. “Per questo, cerchiamo di “copernicare” quello che c’è, dando linee di indirizzo prima di iniziare i lavori di ristrutturazione o riqualificazione degli immobili. In ogni caso, per noi il tema dell’efficienza energetica viene gestito in una logica di controllo dei processi, quindi con un approccio sistematico e analitico. Facciamo intelligenza sui dati, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni adatte alle caratteristiche di ciascun edificio. In prospettiva, stiamo valutando l’adozione di una piattaforma di controllo e reporting, che si interfacci con il BMS e con gli altri sistemi in campo. Non abbiamo sistemi di misurazione dei consumi real time, ma in prospettiva li implementeremo, così come ci interessano anche forme di misurazione dei comportamenti degli utenti”.
Tra sicurezza e Risk Management
Per Lessio è importante distinguere tra Safety e Security.
“Per quanto riguarda gli aspetti di Safety, di sicurezza fisica, parliamo di una attività che è normata per legge. Per questo noi dobbiamo da un lato attenerci alle indicazioni di indirizzo generale, per poi affrontare i casi singoli da affrontare. Anche in questo caso non possiamo trascurare il fatto che i diversi building differiscono molto gli uni dagli altri: per ciascuno è stato stilato un piano programmato di gestione delle emergenze”.
Per quanto riguarda invece il tema della security, tutte le soluzioni adottate, dall’implementazione dei sistemi TVCC, ai sistemi antintrusione e di controllo degli accessi, la gestione dei flussi, tutto deve essere gestito con il coinvolgimento di uffici legali, INAIL, assicurazioni.
“Nulla può essere lasciato al caso. Il Facility Manager è parte di un sistema più ampio e questo gli richiede in primo luogo una trasversalità e una capacità di disegnare e poi concretizzare l’esperienza che vuole suscitare in chi vive gli spazi”.
Sulla centralità del dato nel ruolo del Facility Manager, Lessio non ha dubbi: “I dati sono centrali nel nostro lavoro e nella nostra gestione, ma la principale difficoltà nel nostro caso, è che dobbiamo condividere le informazioni con i nostri clienti e collettare le loro, coordinando il tutto. Finora abbiamo continuato a raccogliere i dati dei diversi impianti su tabelle modello: sono dati spuri e non omologati. Il nostro prossimo obiettivo è invece proprio quello di creare dei modelli per la raccolta dei dati, delle dashboard. Questo presuppone anche un cambio di competenze”.
In una realtà come Copernico, processi, standard, procedure: nulla può essere sottovalutato. Incluso anche il tema delle manutenzioni: per questo Lessio parla di un programma di manutenzione per tutti gli impianti, con condivisione e aggiornamento costante di tutte le documentazioni relative.
Per la data monetization è ancora presto
In questo momento in Copernico si raccolgono dati sull’utilizzo degli spazi.
“In futuro abbiamo in programma l’adozione di soluzioni per la misurazione dell’occupancy in tempo reale. Non abbiamo sistemi di misurazione dei consumi realtime, ma in prospettiva li implementeremo, così come ci interessano anche forme di misurazione dei comportamenti degli utenti”.
Solo la disponibilità di questo tipo di dati può abilitare l’introduzione di sistemi di manutenzione predittiva o modelli previsionali per le attività di budgeting.
“Ad oggi programmiamo interventi di anno in anno basandoci su dati statistici e sulle informazioni relative al lifetime dei singoli apparati in nostro possesso. Sulla data monetization non siamo ancora pronti: non abbiamo dati sufficienti per poter essere venduti”.
Photo Credits: l’immagine di apertura è tratta dal sito istituzionale della società