Il mondo della moda e del fashion sono una importante “palestra” per l’innovazione del mondo Facility. Nell’ambito della nostra indagine sulla trasformazione digitale del settore abbiamo interpellato Fulvio Veronese, Facility Manager di una importante società del mondo fashion, per capire come evolve la professione del facilty con il digitale e abbiamo iniziato affrontando il tema dell’efficienza energetica.
Una responsabilità condivisa sull’efficienza energetica
Si tratta di un tema che Veronese considera come frutto di una responsabilità condivisa, dal momento che in azienda è presente un energy manager, cui sono in capo sia lo sviluppo e la gestione immobiliare avanzata, sia lo studio e la verifica di conformità e dispersioni energetiche.
“In generale – spiega Veronese – la gestione dell’energia e più in generale delle risorse è legata ad attività di collaborazione con altre figure aziendali. Abbiamo comunque una lettura centrale per il monitoraggio e la gestione delle risorse come il controllo dei consumi energetici e la gestione della raccolta differenziata. Così come mettiamo sul campo azioni finalizzate alla progettazione e installazione di apparati per la produzione di energia”.
In capo al Facility Manager sicurezza ambientale e sicurezza fisica
Se l’efficienza energetica è gestita in una logica collaborativa, c’è invece un impegno diretto del Facility Manager sulle tematiche di sicurezza ambientale e sicurezza fisica, che vengono affrontate con audit mensili e con focus specifici sulla gestione della compliance.
“Possiamo dire che il risk management è un tema di grande importanza nel quale il digitale svolge e svolgerà un ruolo sempre più importante”, conclude Veronese.
Come abbiamo accennato all’inizio, una parte importante delle attività dell’azienda si svolge in ambito retail. Nella consapevolezza di quanto apparati e sensori per il riconoscimento della presenza di persone, per la gestione dei flussi, per la sicurezza ambientale, siano rilevanti, Veronese conferma che la società sta lavorando molto in questa direzione. E l’IoT rientra anche nelle attività di controllo dell’energia e delle dispersioni energetiche dei consumi.
“Sono tutte attività che ci consegnano una crescente quantità di dati da gestire e che al momento sono funzionali alla necessità di affrontare e risolvere problemi specifici. In prospettiva si può intravedere la necessità di disporre di una visione di insieme di tutte le fonti di dati”.
Verso la data monetization
Sulle tecnologie considerate più di frontiera, come predictive maintenance e data monetization, c’è ancora lavoro da fare.
“La manutenzione predittiva è una interessante prospettiva che si sta preparando – spiega Veronese -. Monitoriamo i malfunzionamenti in una logica di manutenzione preventiva. Gestiamo la sostituzione preventiva dopo un certo numero di ore di funzionamento degli apparati, ma non ci avvaliamo ancora di strumenti digitali specifici per la manutenzione predittiva. Siamo comunque consapevoli che la predittività aiuta tantissimo nei consumi energetici, nella gestione degli apparati e nel contenimento dei costi di manutenzione. Basti pensare ai vantaggi che si possono ottenere nel momento in cui definiscono interventi su apparati senza che sia necessario aspettare l’urgenza”.
Sulla data monetization, invece, non ci sono ancora esperienze specifiche, soprattutto legate al facility management, anche se Veronese si dice convinto che trarre valore dai dati possa portare “ad agire in modo più proattivo e più vicino al business”.