Strategie

Fastweb, con il Quadruple Play il futuro delle TLC è già iniziato

A colloquio con Mario Mella, CTO dell’operatore pioniere della trasmissione ottica ‘full IP’ e nell’IPTV, recentemente entrato anche nell’arena della telefonia mobile. Perchè la sfida di domani, per il carrier, è quella della larga banda in mobilità

Pubblicato il 01 Gen 2009

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Ingegnere elettronico, classe 1964, Mario Mella (nella foto) è il Chief Technology Officer e membro del Comitato Direttivo di Fastweb, con responsabilità sulla gestione delle aree tecnologiche e dei processi operativi riguardanti Rete e Information Techno-logy. In azienda dal 1999, ha partecipato allo start-up dell’operatore di Tlc con il ruolo di Responsabile delle tecnologie di accesso e dello sviluppo del progetto Fiber to The Home, ricoprendo in seguito vari ruoli con responsabilità crescente nella gestione dell’IT e della rete dell’operatore.

Mella si è occupato di telecomunicazioni sin dall’inizio della sua carriera professionale: prima di approdare in Fastweb ha lavorato per otto anni in Sirti, occupandosi di progettazione e realizzazione di reti di telecomunicazione in Italia e all’estero. In questa intervista Mario Mella illustra il suo punto di vista sullo stato dell’arte e sull’evoluzione nel prossimo futuro dei servizi di TCL in Italia, toccando temi quali la trasmissione ottica broadband, i servizi Mobile, da poco entrati nel portafoglio di Fastweb, e la IP TV. Nella convinzione che il futuro sono i servizi Quadruple Play: fonia, dati, video e servizi in mobilità.

Per un operatore di Tlc, la rete e l’IT rappresentano un asset strategico di primaria importanza. Qual è, in questo contesto, il ruolo svolto dal CTO e in che modo il suo operato supporta le attività di business?

Non posso che essere d’accordo con questa affermazione. Per un operatore infrastrutturato come Fastweb, che in pochi anni ha investito oltre 4 miliardi di euro in infrastrutture di telecomunicazioni, la rete e l’IT rappresentano realmente un asset strategico. Un asset che consente l’erogazione di servizi su un’unica infrastruttura altamente integrata a tutti i possibili segmenti di clientela finale: dal residenziale al business di ogni dimensione. In questo contesto il compito del CTO è quello di supportare l’azienda nella creazione di valore, facendo leva sulla continua innovazione tecnologica e di processo, assicurando qualità del portafoglio prodotti e affidabilità del servizio erogato. Il CTO, a mio parere, deve dimostrare grande propensione al cambiamento e una significativa sensibilità di business che aiuti a orientare correttamente gli ingenti investimenti in tecnologia e a tradurli in reali e continue nuove opportunità di crescita per l’azienda.

Fastweb è da molti anni all’avanguardia nelle Tlc fisse e in particolare nella trasmissione ottica e nei servizi Triple play. Quali sono le innovazioni più significative che ha vissuto in prima persona nella sua esperienza lavorativa e cosa intravede nel prossimo futuro?

L’esperienza più interessante che ho vissuto è stata quella della fase di start up di Fastweb: sono stato uno dei primi a entrare in azienda e l’ho vista crescere sin dagli albori. Nel 1999 abbiamo scommesso sulla tecnologia “full IP” per lo sviluppo di una rete di nuova generazione, non preoccupandoci di chi all’epoca considerava la scelta un azzardo totale. Non ci si è fermati nemmeno di fronte alla mancanza di apparati adatti alle nostre finalità: abbiamo definito i requisiti dei prodotti che ci servivano e abbiamo individuato i fornitori disposti a raccogliere la sfida e a produrli sulla base delle nostre esigenze. A distanza di nove anni possiamo dire con soddisfazione di essere stati precursori di una scelta tecnologica ormai universalmente riconosciuta come naturale evoluzione di tutte le reti di telecomunicazione.

Per il prossimo futuro, la sfida per gli operatori di telecomunicazione sarà la capacità di esportare servizi a larga banda anche in mobilità, consentendo ai clienti finali la fruizione diuna reale “seamless experience”, ovvero una totale indipendenza dell’applicazione dalla rete e dal terminale con cui viene utilizzata. Il cliente, di fatto, non dovrà sapere se è collegato a una rete fissa o a una mobile con il proprio terminale. Dovrà essere la rete stessa sufficientemente intelligente da comprendere in quell’istante dove si trova, con che terminale è connesso, che applicazione sta utilizzando, il contesto in cui sta accedendo ai servizi e, su questa base, profilare adeguatamente il servizio stesso adattandolo opportunamente e ottimizzandone la fruizione. Anche per questo motivo, da settembre di quest’anno, Fastweb è divenuto anche operatore mobile, abilitando la propria clientela ai cosiddetti servizi Quadruple Play: fonia, dati, video e, adesso, anche servizi in mobilità.

Come procedono gli investimenti di Fastweb nella rete in fibra ottica? Cosa si aspetta dalle Next Generation Network? Come valuta l’operato del Governo in questo ambito?

Negli ultimi anni gli investimenti nella fibra ottica sono proseguiti incessantemente, stimolati dall’importante acquisizione di nuovi grandi clienti business e dalla Pubblica amministrazione, di cui Fastweb è diventata primario fornitore di servizi fonia e di connettività a larga banda. La rete ha attualmente raggiunto uno sviluppo complessivo di oltre 27.000 km su scala nazionale ed è pilastro fondamentale della strategia tecnologica e di servizio di Fastweb. Ne è testimone il recente lancio di connettività a 100 Mb/s per piccole e medie imprese che rappresenta una proposizione di servizio non replicabile da alcun altro competitor su questo segmento. L’estensione alla clientela residenziale di un simile servizio è già oggi tecnicamente possibile, ma la estenderemo solo a fronte di un’effettiva percezione del valore dell’offerta da parte del mercato. Per quanto concerne l’operato del Governo, va detto che lo sviluppo di una rete di nuova generazione nazionale è diventata una priorità per ogni paese evoluto. In tal senso è sicuramente apprezzabile il livello di attenzione prestato del Governo a questa esigenza, testimoniata dall’introduzione di una serie di importanti provvedimenti che semplificano e agevolano la realizzazione di infrastrutture per reti in fibra ottica e dalla volontà più volte espressa di destinare importanti risorse a un simile progetto.

Qual è l’impegno di Fastweb per il superamento del digital divide e la diffusione della larga banda in Italia?

Fastweb ha sicuramente contribuito a un’accelerazione della diffusione della larga banda in Italia e a un generale miglioramento delle performance dei servizi, ponendo il nostro Paese all’avanguardia in Europa. Esiste ancora oggi un limitato problema di Digital Divide geografico che riguarda meno del 10% della popolazione che, nel breve, potrà essere superato mediante tecnologie complementari alle reti fisse, quali ad esempio il satellite. In tal senso abbiamo recentemente firmato un accordo con Eutelsat per estendere la copertura dei servizi in banda larga di Fastweb all’intero territorio italiano, fino alle zone più remote del Paese. Più urgente è intervenire sul Digital Divide “culturale” che vede la popolazione italiana agli ultimi posti in Europa per diffusione della larga banda nelle famiglie e nelle piccole e medie imprese anche nelle grandi aree metropolitane. Per entrambe è fondamentale sviluppare una serie di importanti azioni che ne stimolino l’adozione portandola ai livelli dei paesi più evoluti.

Fastweb ha partecipato alla fase di sperimentazione del WiMAX. Qual è la posizione attuale nei confronti questa tecnologia?

Fastweb ha sperimentato a lungo la tecnologia WiMax in Valle d’Aosta e in Abruzzo. Tuttavia ci si è resi conto che la realizzazione di una copertura WiMax nazionale richiede investimenti molto ingenti a fronte di una incertezza della domanda. Seguiremo comunque con grande interesse l’evoluzione delle reti WiMax in corso di realizzazione e, in base alle performance che saranno in grado di erogare, valuteremo eventualmente l’impiego, come alternativa al satellite, nelle aree attualmente non ancora raggiunte dalle reti a larga banda in cavo.

Nel settore dell’IPTV Fastweb è stata pioniere e apripista a livello internazionale. Secondo una recente ricerca degli Osservatori ICT&Management, questo tipo di televisione in Italia ha un ruolo ancora marginale, pari a circa l’1% del mercato delle TV digitali, malgrado il vantaggio di essere l’unica piattaforma on demand. Che esperienze si registrano all’estero?

La piattaforma di servizio IPTV di Fastweb è stata una delle prime al mondo e continua a essere una tra le più avanzate dal punto di vista tecnologico e di ricchezza dei contenuti offerti. Consente l’erogazione di servizi interattivi evoluti non replicabili né dalla televisione satellitare né dal DTT e costituisce una componente importante della proposizione commerciale di Fastweb. Oggi il servizio di IPTV stenta ancora a decollare, ma permane una proposizione promettente se guardiamo all’estero, a Paesi come Francia, Corea e Giappone, dove i trend di crescita sono impressionanti. In questi Paesi, alla crescita dell’IPTV, ha sicuramente giovato la precedente presenza delle reti TV via cavo che, di fatto, ha aiutato a diffondere una maggior propensione all’acquisto di questiservizi. In Italia per il futuro, probabilmente con un minimo ritardo, dovremo comunque aspettarci trend simili di crescita.

All’interno di Fastweb, che tipo di soluzioni Mobile & Wireless vengono utilizzate per il personale della Sales Force e la Field Force? E per i manager?

Fastweb impiega molteplici soluzioni per l’accesso in mobilità ai sistemi informativi aziendali e al loro patrimonio informativo; tra quelle di uso comune vanno annoverati gli strumenti per l’accesso mobile ai servizi di messaging a cui si sono recentemente affiancati i terminali che supportano i servizi di Push Email che Fastweb propone nel proprio bundle di servizi MVNO (Mobile Virtual Network Operator). Per l’accesso nomadico ai servizi di Data Communication, sulla propria Intranet Fastweb utilizza in modo estensivo tecnologie Wi-Fi (naturale complemento alle infrastrutture di rete che abilitano i servizi a larga banda), integrate dai terminali UMTS (connect card) che si sono recentemente aggiunti al portafoglio di soluzioni offerte da Fastweb.

Quale impatto ha avuto, dal punto di vista della rete e dell’IT, il recente ingresso di Fastweb nella telefonia mobile, come MVNO, attraverso la parntership con 3?

La decisione di Fastweb di entrare nel segmento della telefonia mobile è stata dettata dalla motivazione strategica di mntenere il vantaggio competitivo rispetto agli altri operatori nazionali, incrementando il valore dell’offerta di servizi Triple Play già veicolati su rete fissa attraverso l’aggiunta del premio di mobilità. Questo obiettivo è stato perseguito pragmaticamente, adottando un Business Model radicalmente diverso da quello di altri MVNO italiani, basato sulla semplice rivendita in modalità ESP (Enhanced Service Provider) dei servizi di un MNO; Fastweb ha invece preferito orientarsi verso un business model Infrastructure- based, basato su cospicui investimenti per l’implementazione di abilitatori ICT (piattaforme di servizio, OSS e BSS) tali da garantire a Fastweb un elevatissimo livello di autonomia nella gestione dei servizi mobili, sia rispetto al loro profilo di utilizzo, sia rispetto alle loro modalità di provisioning e tariffazione.

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