Fino a un paio d’anni fa era facile pensare che il cibo e la ristorazione fossero il settore più tradizionale e “vecchia maniera”. Poi è arrivato Expo Milano e tutti hanno potuto constatare l’enorme fermento in corso su questi temi, con sviluppi come la consegna a domicilio degli ordini via smartphone, i motori di ricerca (con recensioni) dei ristoranti, l’eCommerce in tutte le declinazioni possibili, il tracciamento digitale di intere filiere alimentari, la “Smart Agriculture”, e persino la “stampa 3D” di alimenti, a cominciare da pasta e cioccolatini.
Secondo alcuni dati recenti il volume d’affari del “Food-Tech” sfiora i 135 miliardi di euro con tendenza a un’ulteriore crescita. E in Italia, come ricorda EconomyUp, in termini di investimenti, il 2016 ha già visto da due importanti round di finanziamento – Foodscovery e WineoWine hanno raccolto 800mila euro dai rispettivi investitori – e una exit: Foodinho, una startup di consegna a domicilio che è stata acquisita dalla spagnola Glovo.
Il futuro però potrebbe premiare direzioni diverse, e cioè modelli innovativi legati a soluzioni iper-locali, che danno visibilità a tutte le specialità, anche estremamente ristrette per produzione e territorio di riferimento, dei prodotti enogastronomici italiani. O anche perfezionamenti delle “restaurant app“, capaci di integrare le diverse modalità di consegna del cibo con le abitudini alimentari degli utenti, in particolare quelli interessati all’healthy food (ciliaci, vegetariani, vegani eccetera).
Di tutti questi aspetti si è parlato recentemente a Seed and Chips, evento internazionale dedicato alla food innovation tenutosi a Milano, in occasione del quale EconomyUp ha proposto una carrellata di 50 startup scelte da questo sito tra le più attive e promettenti. “Una prima mappa per orientarsi in un’area sempre più affollata ma anche sempre più ricca”, mappa – di cui riportiamo solo una dozzina di nomi, rimandando a EconomyUp per l’elenco completo – che comprende nomi ormai famosi, anche tra gli investitori, come Cortilia, Deliveroo, Gnammo o PizzaBo, ma anche nomi per ora sconosciuti che potrebbero diventare i prossimi “unicorni” nel settore Food Tech.
Cortilia
Un aggregatore di agricoltori suddivisi in tanti mercati online, creati in base alla distanza e alla varietà dei prodotti offerti. Nel momento della registrazione l’utente viene associato al mercato agricolo in modo da poter gustare i prodotti nel momento in cui lo desidera
Cucina.it
Social network verticale dedicato alla cucina e alla gastronomia italiana che permette ricerca e archiviazione facilitata degli argomenti. Ogni utente, oltre a discutere delle ricette di altri utenti, ha uno spazio dedicato in cui raccoglie le proprie ricette.
Cucina Mancina
Dedicata principalmente a coloro che soffrono di disturbi alimentari (intolleranti, allergici, diabetici ecc), Cucina Mancina è una piattaforma virtuale che offre soluzioni creative per chi ha rinunciato al piacere del cibo per motivi di salute.
Deliveroo
Il food delivery in Italia sembra essere terra di conquista per stranieri. Tra i giganti della consegna a domicilio di cibo c’è Deliveroo startup londinese sbarcata in Italia a fine 2015 che, dopo aver raccolto oltre 200 milioni di finanziamenti per sostenere la crescita, punta a diventare il principale player nazionale.
Delizialy
Una community che unisce appassionati di cibo che vogliono gustare piatti realizzati da Chef di talento. Tramite un’applicazione l’utente potrà specificare i propri gusti e inviare allo chef i suggerimenti della degustazione che vorrebbe vedere realizzata
Diet To Go
Non proprio una startup, Diet To Go è il primo takeaway dietetico che porta a domicilio menù light da consumare per tutta la giornata da oltre dieci anni. Di recente ha deciso di rilanciarsi puntando principalmente sulla vendita online del servizio.
Foodchain
Pensato per conoscere la storia di ogni prodotto alimentare dalla produzione alla vendita. Foodchain è il sistema che traccia il percorso di un prodotto, con dati multimediali, rendendolo fruibile e condivisibile
Gnammo
È il primo sito di social eating italiano. La community di Gnammo offre l’opportunità di organizzare cene fatte in casa cucinate da “cuochi per passione”. Il caso della startup fondata da Cristian Rigon è finito al centro della cronaca in merito alla regolamentazione della sharing economy in Italia.
Lorenzo Vinci
E-shop dedicato agli appassionati delle eccellenze gastronomiche italiane, propone offerte di prodotti artigianali selezionati da piccole e medie imprese sul territorio. Garantisce la consegna da tutta Italia in meno di 48 ore
MyCooking Box
C’è chi lo definisce uno chef in scatola: My Cooking Box offre una confezione in cartoncino, che contiene, tutti gli ingredienti per un pranzo o una cena di qualità, con tipici piatti italiani
PizzaBo
La storia di Christian Sarcuni e della sua startup è ormai nota a tutti. Fondata nel 2010 a Bologna per consegnare pizza a domicilio, viene acquistata da Rocket Internet per 55 milioni di euro a febbraio del 2015. Esattamente un anno dopo il colosso tedesco vende la società al re dei marketplace Just Eat, che sposta l’operatività a Milano. Oggi PizzaBo consegna pizze solo nel capoluogo lombardo
Praesto
Ordinare un pasto online e trovarlo pronto appena arrivati al ristorante. L’obiettivo di Praesto è quello di garantire all’utente la possibilità di consumare un pasto al ristornate saltando tutti i passaggi intermedi: l’applicazione mobile e il sito internet consentono infatti di prenotare il ristorante più vicino, scegliere il menù, selezionare l’ora di arrivo e pagare immediatamente con carta di credito.
QuiCibo
Marketplace della produzione agroalimentare italiana, QuiCibo riunisce nel proprio store più di 900 aziende e oltre 1000 prodotti, organizzati in macrocategorie.Si tratta di una piattaforma e-commerce gratuita, dove i consumatori possono acquistare prodotti da tutta Italia.
Supermercato24
È un servizio di consegna della spesa a domicilio. Inserendo il proprio codice di avviamento postale sul sito, saranno elencati i supermercati convenzionati più vicini. A quel punto è sufficiente selezionare i prodotti e inviare l’ordine, uno “shopper” selezionato farà la spesa che verrà consegnata a casa entro un’ora dall’ordine.