Se è vero che nessuno può fare tutto da solo nel mondo della digital transformation è ancor più vero nel caso dell’Internet of Things. La capacità progettuale e di analisi delle potenzialità per i clienti è strettamente correlata alla capacità di sviluppare un ecosistema di competenze, di infrastrutture e di sviluppo in grado di comprendere tutte le innumerevoli specificità che compongono l’IoT. Non basta “essere partner” occorre “essere partner consolidati” con una reciproca conoscenza a livello di tecnologie e con metodologie e infrastrutture comuni. L’importanza della partnership per l’IoT e della volontà di dare concretezza ai clienti, anche grazie a un InnovationLAB, è al centro della conversazione di Internet4Things con due aziende che proprio sulle tematiche e sulle opportunità dell’IoT hanno cementato una collaborazione che arriva da lontano. Le aziende sono Fujitsu e SAP e il confronto vede il coinvolgimento di Antonio Gentile, SAP & PrimeQuest Servers Business Development Manager in Fujitsu e di Dario Regazzoni, DEPG Presales Manager Italyper SAP.
Siamo tutti convinti che l’Internet of Things è prima di tutto un gioco di squadra. Quanto è importante per voi essere al centro di un ecosistema per gestire la complessità dei progetti IoT?
Dario Regazzoni
La progettualità nell’Internet delle Cose richiede una forte capacità di analisi e la capacità di definire e lavorare su obiettivi di medio lungo periodo. La complessità dell’IoT non può essere affrontata da una sola azienda, serve una complementarietà di competenze e di esperienze. Da questo punto di vista SAP dispone di un framework completo per l’analisi, per lo sviluppo di applicazioni e per la implementazione di soluzioni IoT. Abbiamo soluzioni infrastrutturali e competenze per realizzare le soluzioni applicative necessarie per lavorare sui dati che arrivano dal mondo fisico. La partnership con Fujitsu nasce anche dalla complementarietà in termini di completamento dell’offerta sul lato della componente hardware, della sensoristica, del contatto con il mondo fisico, ma anche dello storage, della sicurezza, della capacità computazionale che ci permette di coprire tutta la filiera strutturale in tutti i possibili casi d’uso della progettualità IoT.
Antonio Gentile
Quella con SAP è una partnership che arriva da lontano su tematiche tecnologiche e di engineering congiunto. Oggi guardiamo all’universo IoT consapevoli che in mondo fatto di sensori always on i quali generano una mole smisurata di dati in continua crescita, servono data center e infrastrutture capaci di garantire la potenza di calcolo per la parte applicativa. Oggi parliamo di analisi predittive, di capacità di diagnosi, di piattaforme per visualizzare e monitorare i dati, solo per fare qualche esempio e servono architetture più flessibili e più veloci rispetto a quelle tradizionali. Per questo Fujitsu punta su una forte specializzazione a livello di mercati verticali, dall’agricoltura all’energia, dai trasporti al building. Ogni settore ha una sua specificità in termini di generazione di dati, dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Per ogni tipologia il sensore che trasmette dati occorre sviluppare una corretta logica di integrazione con le infrastrutture e con le applicazioni. Fujitsu fornisce la potenza di calcolo alle applicazioni SAP in modalità integrata con le soluzioni che stanno sul campo, nelle imprese, nei building, in funzione sia dei settori verticali sia delle specifiche esigenze del progetto del cliente.
L’IoT pone un tema di sensoristica di field, specifica per ogni mercato, un tema di infrastrutture e un tema di gestione del dato e di applicazioni che restituiscono al “campo” le azioni conseguenti all’analisi dei dati e alle decisioni. Come si colloca concretamente in questo scenario l’offerta e la proposta Fujitsu SAP
Antonio Gentile
I nostri laboratori Fujitsu dedicati all’IoT ci dicono che le progettualità dell’Internet delle cose esprimono una diversa necessità in termini di velocità e di capacità di elaborazione. Serve una diversa capacità computazionale e una reale integrazione tra soluzioni infrastrutturali di analisi dei dati e quella applicativa che consente di assumere decisioni e di definire delle azioni. E’ importante saper costruire soluzioni capaci di sviluppare delle forme di elaborazione sul campo e di trasferire al centro solo quei dati e quelle informazioni che sono utili per una analisi “centralizzata”. Per realizzare questa soluzione è necessaria una fortissima capacità di integrazione tra hardware inteso come sensoristica, infrastruttura server e capacità di elaborazione e infrastruttura sistemistica e applicativa. Questa integrazione permette di limitare la proliferazione dei dati e ottimizzare le risorse dedicate alla trasmissione dei dati stessi. Consente infine di razionalizzare le risorse di elaborazione per ottenere le migliori performance al minor costo. Fujitsu è poi nella condizione di mettere a disposizione tutte le possibili soluzioni in funzione delle necessità dei clienti: Cloud, Hybrid Cloud, On Premise garantendo sempre la massima affidabilità dell’infrastruttura sulla quale si colloca il progetto IoT.
Dario Regazzoni
La logica dipende anche dai settori, dai casi d’uso e dagli obiettivi, ma indipendentemente da questi aspetti la collaborazione Fujitsu e SAP permette di coprire tutte le possibili soluzioni delle progettualità IoT. Sia nei casi in cui c’è asincronia tra raccolta dei dati e azione, sia in quelli in cui è necessaria una analisi puntuale e raffinata del dato in modalità sincrona. Ci sono compagnie aeronautiche che ad ogni volo raccolgono dai sensori applicati ai motori degli aerei 3-4 terabyte di dati che possono essere oggetto di analisi asincrona e che restituiscono informazioni preziose sul funzionamento, sul deterioramento di alcuni componenti, sulle necessità di intervento. Questo tipo di progetti abilitano le società aeronautiche allo sviluppo di modelli diversi di relazione con le compagnie aeree. Grazie alle azioni rese possibili dalla disponibilità e dall’analisi dei dati si può cambiare il rapporto tra l’azienda che progetta e realizza motori e la compagnia aeronautica. Il rapporto può passare dalla forma di vendita di un prodotto fisico come è appunto il motore, per essere interpretato nella forma di erogazione di un servizio. Alla compagnia aerea non serve necessariamente la proprietà fisica del motore, serve la potenza erogata nella forma di servizio, con una serie di garanzie in termini di affidabilità e di manutenzione. La compagnia aerea può essere interessata a pagare solo per quello che le serve. Peraltro il produttore di motori ha certamente più competenze di una compagnia area nella gestione della manutenzione, è una attività che rientra nel suo core business, è più efficace ed efficiente. Nello stesso tempo la compagnia aerea può ridurre i costi utilizzando esattamente solo il servizio che le serve. Entrambi possono conquistare dei vantaggi che possono trasformarsi in un vantaggio competitivo sul mercato. La partnership Fujitsu e SAP è concepita per permettere alle imprese di conquistare con l’IoT nuovi vantaggi competitivi.
In altri casi è necessario disporre di soluzioni in grado di fornire una elaborazione in realtime per assumere decisioni in tempo reale. Un esempio è rappresentato ad esempio dal mondo retail con il monitoraggio degli accessi e dei passaggi in un supermercato. In questi casi serve una infrastruttura capace di sostenere applicazioni di smart building, per mettere a disposizione dei decisori delle informazioni che in tempo reale sono in grado di dare una chiara identificazione anche visuale (es. le mappe di calore) che indicano i flussi seguiti dai clienti, il loro posizionamento, i tempi di permanenza davanti a determinate vetrine o spazi di vendita, che possono essere a loro volta correlati alle informazioni legate a prodotti o offerte commerciali. Queste stesse informazioni possono essere utili per la sicurezza degli spazi, per capire se a fronte di determinati flussi possono presentarsi rischi e disporre delle informazioni necessarie per gestirli.
Rimaniamo sul tema del realtime analytics sempre più determinante in tanti progetti. Quali sono a questo riguardo i valori della partnership Fujitsu SAP?
Dario Regazzoni
Il nostro punto di riferimento è rappresentato da SAP HANA inteso come piattaforma tecnologica e come ambiente completo per la gestione del dato in grado di coprire sia l’aspetto transazionale sia quello analitico. SAP HANA svolge un ruolo assolutamente fondamentale nell’IoT proprio perché assistiamo alla proliferazione di una ricchissima serie di dati non strutturati. SAP HANA ha il realtime come elemento chiave e dispone di tantissime funzionalità legate al trattamento del dato che non sono normalmente disponibili in un database. SAP HANA gestisce la geolocalizzazione, l’analytics di algoritmi di analisi predittiva di dati, permette di identificare dei patterns nei dati in ingresso e di sviluppare delle previsioni sui dati stessi per ottimizzare le risorse di analisi, solo per citare alcuni esempi importanti per il mondo IoT. Di fatto, per quanto attiene all’IoT, SAP HANA è un ambiente di gestione del dato e delle applicazioni in tempo reale completo, è ideale per gestire soluzioni enterprise di nuova generazione con realtime analytics e per ottimizzare le risorse, ed è nello stesso tempo adatto per gestire fonti di dati destrutturati. Nell’IoT anche la flessibilità è fondamentale, ed è necessario disporre di infrastrutture in grado di gestire qualunque tipo di dati, dai sensori campo nel caso della Smart Agriculture alle turbine, dalla linee di produzione di una azienda nel caso dell’Industry 4.0 ai sensori e alle videocamere di un building nel caso del proximity marketing di un supermercato. SAP HANA abilita le aziende a trasformare la propria conoscenza del business in dati e a trasformare i dati in conoscenza e azioni. C’è poi SAP HANA VORA che svolge il compito di “gateway intelligente” verso tutto ciò che afferisce al mondo dei Big Data, al mondo Hadoop per la raccolta e l’immagazzinamento intelligente dei dati. In concreto stiamo dunque parlando di una strategia con due grandi componenti, la prima è rappresentata da SAP HANA, la seconda da SAP HANA VORA e riguarda i Big Data e Hadoop. Sopra Hadoop si utilizza un framework Spark che sta ricevendo un grande consenso nella comunità open source e rappresenta la componente tecnologica cui si aggancia VORA per portare i dati nella “testa” di SAP HANA. Un modello questo che è in grado di rispondere sia alle applicazioni “tradizionali” di gestione aziendale, sia per quelle di frontiera che abilitano i nuovi modelli di business con l’IoT.
Antonio Gentile
Una delle componenti fondamentali per noi è innanzitutto lo Storage. Fujitsu come hardware vendor ha fatto una scelta precisa nel rispetto della filosofia dello storage con una gamma completa entry, midrange e high end tutti con lo stesso sistema di gestione e uno stesso sistema operativo. La strategia Fujitsu è innanzitutto quella di preservare il dato, quando il cliente raggiunge l’espandibilità massima può passare alle soluzioni superiori senza nessun tipo di interruzione nella gestione del dato, il tutto può essere letto in funzione della crescita dell’azienda e del business. C’è un poi naturalmente un discorso di valorizzazione costo/gbyte che può essere letto in funzione delle prestazioni: da meccaniche ad altissime prestazioni con dischi SSD a meccaniche con rapporto costo/byte molto più aggressivo ad altre ancora di livello intermedio.
Noi come Fujitsu siamo altrettanto attenti ai temi dell’elaborazione sincrona e asincrona, ma vediamo questi parametri come warm-data e hot-data. Sappiamo che i dati caldi devono essere continuamente macinati e gestiti con architetture adeguate, perché l’IoT è veloce, HANA è velocissimo e l’infrastruttura e lo storage deve essere a loro volta velocissime. Per questo possiamo integrare meccaniche eterogenee all’interno dello stesso volume di dischi, così come integriamo la data protection e gestiamo con la massima flessibilità anche soluzioni eterogenee. Da soluzioni con front end X86 che dialoga con Unix o RISC a soluzioni con potenza computazionale che gestiscono architetture da 128 Giga a 9 Terabyte in modo scalabile e che con la stessa flessibilità possono arrivare sino a 40 Terabyte.
Dal punto di vista delle applicazioni mission critical Fujitsu conta sull’architettura PrimeQuest progettata nel massimo rispetto degli standard, per sistemi operativi come Suse, RedHat, Windows, che permettono una organizzazione del progetto a blocchi, partizionabili fisicamente e collegabili facilmente alle schede per la gestione della parte storage. Le macchine possono essere accoppiate o disaccoppiate a caldo, possono passare da 2, a 4, a 6, a 8 processori con la massima flessibilità e ogni macchina è costituita da system board elettricamente e fisicamente separati che permettono di creare ambienti diversi, di produzione, di test, di sviluppo. In concreto, dalla parte computazionale a quella di storage il focus di Fujitsu è scalabilità, potenze e flessibilità.
IoT significa mettere il dato al centro di ogni progettualità. Come gestite in partnership lo sviluppo dei dati e della conoscenza per i clienti?
Dario Regazzoni
L’IoT oggi raccoglie un grande interesse, ma porta con sé anche tante nuove domande per tutte le attività di progettazione e sviluppo. E’ importante per i clienti avere da subito delle garanzie sul metodo e sulla impostazione del lavoro. Noi offriamo prima di tutto un ricco bagaglio di esperienze e di competenze anche a livello di strategia operativa. Per i clienti significa che nello sviluppo dei progetti possono contare su partner che sono chiaramente allineati e che conoscono tutte le logiche di integrazione. I progetti possono partire con una maggior velocità e possono già essere orientati sulla logica esplorativa.
Nel caso dell’Industria 4.0 dove devono essere integrati tutti i processi di produzione si deve disporre di una grande capacità di visione di insieme e di un metodo preciso per allineare tutte le componenti. Parliamo di progetti che devono comprendere la logistica, l’automazione, la gestione in tempo reale della produzione, l’integrazione con marketing e vendite e devono tenere conto di parametri come quello della sicurezza e della gestione in tempo reale di tutti i processi. Chi segue questi progetti in partnership deve avere una forte conoscenza reciproca e un metodo comune condiviso e consolidato, perché deve affrontare la progettualità come un ecosistema vivente di tutte le parti che devono essere integrate e interconnesse.
Chi sono gli interlocutori principali dei progetti IoT nelle aziende?
Antonio Gentile
Quella dell’Industria 4.0 e del rapporto tra IT e OT è una grande opportunità per i fornitori di infrastrutture e noi la stiamo gestendo cercando di garantire la massima capacità di azione all’IT. Un tempo le nostre aziende parlavano solo con la parte infrastrutturale ma ci sono IT manager che si sono evoluti e hanno saputo gestire il passaggio verso il nuovo. Ad esempio la componente applicativa si è avvicinata al business e all’innovazione aziendale. Dal punto di vista infrastrutturale abbiamo cercato di portare le nostre competenze, la nostra conoscenza tecnologica e la nostra offerta verso il business. Anche per questo lavoriamo molto di più con le Lines of Business (LOB).
Dario Regazzoni
L’Internet delle cose coinvolge direttamente e da subito il top management. L’IoT consente la grandissima opportunità di intervenire, modificare il modello di business e di inventarne anche di nuovi. Si porta il business al tavolo di progettazione e si porta la produzione, le vendite allo stesso tavolo. Per questo siamo convinti che sia molto importante procedere con una logica di piccoli passi per dare concretezza operativa a tutte le potenzialità dell’IoT.
Qual è il fattore strategico più impattante dell’IoT?
Antonio Gentile
La capacità di disporre di una intelligenza diffusa e di integrazione che dal territorio, dagli edifici, dagli stabilimenti delle imprese, dai trasporti permette di aumentare la conoscenza del business al punto tale da poterlo effettivamente e concretamente cambiare.
Dario Regazzoni
Certamente la visione di insieme. Anche in mondi che non hanno mai gradito o cercato di andare verso una vera integrazione con l’IoT potranno muoversi in questa direzione. Grazie all’IoT l’Information technology non sarà più la stessa, ma anche la Operational Technlogy è destinata a cambiare radicalmente. Ed entrambe sono destinate ad avvicinarsi e a integrarsi. L’IoT riuscirà, con la fabbrica intelligente e con l’Industria 4.0, anche dove non è riuscita la cultura dell’automazione e del digitale. Sono due mondi lontani e spesso in competizione che l’IoT sta facendo parlare perché con l’Industria 4.0 entrambi dovranno pescare nello stesso bacino di dati.
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