Negli ultimi anni, le aziende hanno cominciato ad utilizzare
queste dinamiche attraverso Apps e Mobile site.
Sono molteplici anche le start-up e le grandi aziende che
stanno cavalcando il fenomeno della gamification; alcune
integrandola nei propri business model come Foursquare, SCVNGR e
shopkick; altre offrendosi come fornitori per terze parti, come
Badgeville, BigDoor e Bunchbal.
Tuttavia, questa tendenza ha ricevuto ultimamente una pesante
critica da parte di Gartner che nel mese di Novembre ha
dichiarato che l’80% delle app che adottano tale
strategia non riuscirà a raggiungere i propri obiettivi di
mercato nel 2014, principalmente a causa di un design
dell'iniziativa inadeguato.
Sotto accusa non le strategie in sé, ma le modalità con cui le
tecniche di gamification sono state finora implementate: ci si è
limitati, infatti, ai meccanismi più ovvi dei giochi, come ad
esempio punti, badge e classifiche, piuttosto che sui più
sottili e più importanti elementi del game design, come il
bilanciamento di competizione e collaborazione, o la definizione
di una significativa economia di gioco.
Non si tratta di un fenomeno solamente consumer: Gartner
prevede, infatti, che in ambito business, entro
il 2015 il 40% delle prime 1000 organizzazioni globali useranno
strumenti di gamification per aumentare la produttività dei
propri dipendenti.