Gartner: l’IoT cambierà 6 organizzazioni su 10, ma poche si stanno preparando

Oltre il 40% dei leader IT o di business coinvolti nelle strategie Internet of Things si aspetta forti impatti già entro 3 anni, ma il quadro generale è immaturo: gran parte delle aziende ha appena iniziato a sperimentare tecnologie IoT e solo una piccola minoranza ha già soluzioni funzionanti in produzione

Pubblicato il 19 Mar 2015

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Oltre il 40% dei leader IT o di business coinvolti nelle strategie Internet of Things (IoT) delle loro organizzazioni si aspettano che l’IoT trasformerà il loro business o offrirà significative opportunità di nuove fonti di fatturato, o di risparmi di costi, già entro tre anni. Un altro 20% è convinto che tutto questo accadrà con tempi più lunghi, cioè entro cinque anni o più.

Questo il responso principale di un’indagine di Gartner su 463 manager di tutto il mondo coinvolti appunto in progetti di Internet of Things. Lo scenario che emerge dall’indagine però, avverte Nick Jones, Vice President e Distinguished Analyst di Gartner, è quello di una situazione generale molto immatura, con gran parte delle organizzazioni che ha appena iniziato a sperimentare tecnologie IoT, mentre solo una piccola minoranza ha già soluzioni funzionanti in un vero ambiente di produzione, e non di test.

«Tuttavia il calo dei costi delle reti e dei processori permette di aggiungere sensori e connessioni spendendo pochissimo: il problema dell’IoT non è di rendere gli oggetti “smart”, ma è capire quali opportunità di business possono creare nel proprio caso». Un utile indicatore del livello di maturità delle organizzazioni sull’IoT è se hanno definito dei responsabili tecnici e di business per i loro progetti in questo campo.

L’indagine Gartner mostra che solo nel 25% dei casi esiste già una leadership di business per l’IoT, sottoforma di unità organizzativa incaricata di tutti i progetti Internet of Things, o di diverse business unit, ciascuna con ownership sui progetti IoT nel proprio campo. Non è tanto un problema di avere un singolo “champion” che promuova e segua i progetti IoT, ma piuttosto di avere un gruppo che assicuri vision e leadership, e che sia capace di capire in che modo potrà dare ritorni un investimento in IoT.

Gartner Internet of things

Gartner si aspetta che nei prossimi tre anni sempre più organizzazioni definiranno una chiara leadership per l’IoT, e creeranno in un modo o nell’altro un centro di competenze IoT per padroneggiare la vasta gamma di tecnologie e skill che caratterizzano questo ambito.

C’è comunque un certo scollamento tra le aspettative dei manager e la situazione reale di avanzamento dei progetti nelle organizzazioni. Anche gli intervistati che si aspettano un impatto significativo o di trasformazione dell’IoT spesso lavorano per organizzazioni che non hanno ancora definito una chiara leadership in quest’ambito.

Molti intervistati ritengono che i manager di livello più alto nelle loro organizzazioni non abbiano ancora una buona consapevolezza dei potenziali impatti dell’IoT. Questo in uno scenario generale in cui l’atteggiamento del top management verso l’IoT cambia fortemente da settore a settore, con situazioni particolarmente arretrate negli ambiti pubblico, istruzione, banche, assicurazioni, e invece molto avanzate nei comparti comunicazioni e servizi.

«Un ambito nuovo e ampio come l’IoT ovviamente pone molti rischi e sfide, e gli intervistati hanno dimostrato una profonda consapevolezza dei possibili fattori di ostacolo all’adozione di queste tecnologie – conclude Jones -. Non sorprende che ai primi posti ci siano privacy e sicurezza, soprattutto in settori di servizi come le banche. Molto sentita è anche la difficoltà di trovare skill e competenze, in particolare nei settori dove sono attesi i più forti impatti dell’IoT, e che per questo hanno bisogno di trovare specialisti con urgenza».

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