Goldman Sachs: ecco i cinque ambiti in cui l’Internet of Things è già importante

Calo dei costi delle tecnologie, nuovi tipi di prodotti, e alleanze di settore favoriscono l’affermarsi dell’IoT, ma il successo nel lungo termine, osserva un’analista della banca di investimenti sulla Harvard Business Review, dipende dai ritorni dei primi casi concreti nelle aree verticali dove le sperimentazioni sono più avanzate: Connected Wearable Devices, Connected Cars, Connected Homes, Connected Cities e Industrial Internet

Pubblicato il 31 Ott 2014

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Nell’ambito di una serie di report sull’ Internet of Things di oltre venti analisti di Goldman Sachs, specialisti in vari settori, il blog della Harvard Business Review riporta un intervento di Simona Jankowski, senior equity research analyst North America communications technology sector della banca di investimenti, sui settori in cui l’IoT vanta le applicazioni più avanzate.

Diverse tendenze, scrive Jankowski, stanno trasformando l’IoT da una parola di moda a una concreta realtà. Il costo di sensori, potenza di elaborazione, e banda per connettere gli oggetti è calato abbastanza da favorire un’ampia diffusione dell’Internet of Things. Prodotti innovativi come i “fitness tracker” e i termostati intelligenti di Nest (acquisita da Google) stanno dimostrando il potenziale sia a livello consumer che a livello enterprise. Inoltre alleanze e consorzi stanno nascendo per definire gli standard necessari per integrare l’enorme varietà di dispositivi e oggetti.

«Tutti questi fattori abilitanti rendono possibile l’affermarsi su larga scala dell’IoT, ma il suo successo nel lungo termine dipende dai casi concreti che dimostrano i benefici del connettere miliardi di device, per migliorare la qualità della vita o per ridurre costi». Goldman Sachs concentra l’analisi soprattutto su cinque aree verticali dove le sperimentazioni delle tecnologie IoT sono più avanzate: Connected Wearable Devices, Connected Cars, Connected Homes, Connected Cities, e Industrial Internet.

Smart City  e Internet of things devices

Nell’area dei wearable stanno emergendo nuovi tipi di prodotto in categorie come bracciali (band) per il fitness, fotocamere “action”, smart watch, e smart glass. Le automobili stanno diventando sempre più connesse, al servizio di funzioni come infotainment, navigazione, sicurezza, diagnostica e fleet management. Quanto alla “casa connessa” (Connected Home), al momento è probabilmente il terreno di applicazione più chiaro dell’IoT, dato che combina le opportunità di creare nuove linee di prodotti e servizi in aree come la videosorveglianza e gli elettrodomestici, e di ridurre l’uso dell’energia e i costi grazie a termostati intelligenti e sistemi di condizionamento e riscaldamento integrati (HVAC, cioè Heating, Ventilation and Air Conditioning).

«Noi crediamo che questo segmento possa generare fatturati importanti già nel breve termine: Samsung ha dichiarato al suo Investor Forum 2014 che si aspetta che il mercato mondiale degli Smart Home Device raggiungerà 15 miliardi di dollari nel 2015, raddoppiando rispetto ai 7,8 miliardi del 2013 grazie soprattutto ai mercati USA, UK, Australia e Cina.

Anche nell’ambito Smart City, gli USA emergono come mercato di punta nell’adozione delle tecnologie di contatori intelligenti per l’energia (Smart Metering): sono ormai vicini a una penetrazione del 50% dei 150 milioni di endpoint totali. La spinta iniziale per i progetti di Smart City è venuta da oltre 3 miliardi di dollari di stanziamenti per le tecnologie smart grid, nell’ambito dell’American Recovery and Restoration Act del 2009.

Gli incentivi pubblici saranno alla base anche della crescita dello Smart Metering in altri Paesi e regioni: Jankowski cita l’obiettivo della Comunità Europea di raggiungere l’80% delle abitazioni con contatori intelligenti entro il 2020. Contatori smart e grid network architecture sono la base per ulteriori applicazioni di IoT nelle città, in ambiti come illuminazione pubblica, gestione dei parcheggi, gestione del traffico, ricarica di veicoli elettrici e altro.

Secondo il Climate Group, l’introduzione delle tecnologie di illuminazione LED e del loro controllo “smart” può ridurre le emissioni di CO2 del 50-70%.

Solo nell’ambito industriale opportunità per 2000 miliardi di dollari entro il 2020

Nel vasto settore industriale, l’IoT rappresenta un cambiamento strutturale simile a quello della Rivoluzione Industriale di fine ‘800. Macchinari e impianti sono sempre più digitalizzati e connessi, collegati in rete tra loro, con internet e con centri di controllo automatizzati o gestiti da umani.

«Anche se siamo nella fase iniziale di adozione, crediamo che l’IoT in ambito industriale possa generare opportunità per 2000 miliardi di dollari entro il 2020: incluse in questa cifra ci sono applicazioni in molti settori, dal trasporto all’oil & gas, soprattutto di automazione di edifici e fabbriche, riduzione dei consumi energetici, monitoraggio remoto e controllo di asset fisici, e produttività». Un passaggio epocale sta avvenendo negli investimenti fissi dell’industria, dai tradizionali macchinari e impianti a nuove integrazioni di hardware e software che supportano flussi di entrate ricorrenti e maggior vicinanza ai clienti.

Come per ogni “corsa all’oro”, conclude Jankowski, gli “early winner” dell’IoT saranno probabilmente i fornitori di “attrezzi per spalare”, ossia chi abilita le connessioni e l’elaborazione di  grandi moli di dati. «Ma nel lungo periodo, l’impatto finale di questa terza ondata di internet dipende dai pionieri nei cinque campi descritti, e dai loro ritorni degli investimenti».

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