Confermando le indiscrezioni delle scorse settimane, Google ha annunciato ufficialmente un piano che la vede nel nuovo ruolo di operatore telefonico (virtuale). Con “Project Fi”, il colosso del web promette una connessione di alta qualità che in qualsiasi luogo (per ora solo negli USA) farà leva sulla soluzione migliore disponibile tra reti Wi-Fi (create da un milione di hot-spot pubblici) o le reti 4G LTE di Sprint e T-Mobile.
L’offerta, che per ora è disponibile solo per i possessori dello smartphone Nexus 6, si basa su una tariffa di 20 dollari al mese, che comprende telefonate nazionali illimitate, sms illimitati e Wi-Fi tethering, cui vanno aggiunti 10 dollari per ogni GB. Google fatturerà solo il traffico usato: chi non dovesse consumare tutti i GB compresi nel suo profilo, riceverà un credito corrispondente alla quota non usata da usare nei mesi successivi.
Nell’annuncio, postato sul blog ufficiale di Google, il Vice President Communications Products Nick Fox assicura che il servizio si basa su una nuova tecnologia di Google in grado di trovare automaticamente in ogni luogo la rete più veloce, Wi-Fi o LTE (Sprint o T-Mobile ovviamente), e di passare senza soluzione di continuità e in modo trasparente all’utente da una all’altra. I dati inoltre saranno criptati qualunque sia la connessione usata al momento, e il numero di telefono “vivrà nel cloud”, per cui l’utente potrà utilizzarlo per conversare, scrivere o navigare su qualunque smartphone, tablet o laptop.
Project Fi al momento è disponibile solo per utenti statunitensi registrati sull’apposito sito. Inoltre secondo i commenti degli addetti ai lavori la copertura degli USA per ora è lontano dall’ottimale, e tenendo conto che l’unico device ammesso è il Nexus 6, l’impatto concreto dell’annuncio per ora è molto limitato. Ma ovviamente in prospettiva l’entrata di Google tra gli operatori telefonici, anche se come MVNO (Mobile Virtual Network Operator), cioè senza una rete propria, può potenzialmente rivoluzionare il mercato della telefonia mobile, visto il suo enorme potere contrattuale e di investimento.
L’impatto più probabile nell’immediato, tanto per cominciare, è una crescente pressione sulle tariffe. Google ha tutto l’interesse ad aumentare e migliorare la fruizione di internet da mobile, perché questo fa crescere l’utilizzo del suo motore di ricerca e la platea per la pubblicità su smartphone e tablet. Ma questa mossa potrebbe anche essere il canale per abilitare business completamente nuovi. Un esempio è lo scenario illustrato da Dima Tokar, analista di MachNation citato da Computerworld: «Crediamo che attraverso la sua rete virtuale Google inizierà a offrire anche servizi Internet of Things con proprio brand di Smart Home e Smart Car. Questa mossa MVNO in questo senso va a completare iniziative come l’acquisizione di Nest, gli investimenti nel mercato wearable, lo sviluppo dei sistemi Android-based per l’automobile e le “self-driving car”».