Google Home è sostanzialmente uno speaker “intelligente” dotato di microfono (che è possibile disattivare mediante l’utilizzo di un tasto fisico) che permette al suo utilizzatore di gestire, in modo molto semplice, sia i propri account multimediali che i numerosi strumenti di domotica presenti all’interno dell’abitazione.
Introdotto sul mercato statunitense nel novembre 2016, rappresenta il prodotto concorrente di Alexa Echo, assistente domotico introdotto nel 2014 da Amazon e di HomePod Mini, smart speaker appena annunciato da Apple.
Ciò che accomuna i tre prodotti, oltre alla necessità di essere connessi a una rete WiFi per funzionare al pieno delle proprie capacità, è l’incorporazione, al loro interno, del sistema di intelligenza artificiale proprietario: Google Assistant per i dispositivi della medesima casa produttrice, Alexa per i prodotti Echo di Amazon e la più che nota Siri per lo smart speaker Apple. Una volta che l’AI sarà adeguatamente configurata per riconoscere il suono della nostra voce (operazione, questa, da eseguire per mezzo del proprio smartphone), la stessa si attiverà quando pronunceremo il suo “nome”, eseguendo i comandi che le verranno impartiti.
Per attivare gli smart speaker di casa Google sarà sufficiente pronunciare le parole “Ok Google” o “Hey Google”: il dispositivo si illuminerà, consentendoci di capire che è in ascolto. La lista di comandi cui l’assistente domotico risponde è vasta ed eterogenea (https://support.google.com/googlenest/answer/7130274?hl=it) e permette all’utente di:
- Guardare o ascoltare contenuti multimediali, chiedendo a Google di riprodurre musica (anche indicando uno specifico artista o brano che desideriamo ascoltare), di farci ascoltare le ultime notizie dal mondo, di leggere per noi gli audiolibri acquistati su Google Play Libri;
- Controllare la TV e gli altoparlanti: alcune funzionalità audio, tuttavia, necessitano di collegare uno smartphone allo speaker Bluetooth o del dispositivo Google Chromecast, le cui funzionalità saranno analizzate nel seguito;
- Pianificare la propria giornata, impostando delle specifiche routine (attivabili tramite i comandi “Buongiorno”, “Buonanotte”, “Vado al lavoro”) che ci permetteranno anche di conoscere le condizioni del traffico, di riprodurre dei rumori che facilitano il sonno o la veglia; non solo, Google potrà anche fornire utili informazioni sullo stato dei voli o ricordarci gli impegni della giornata;
- Assistere l’utente nelle semplici attività giornaliere, compilando la lista della spesa, fornendo utili ricette, memorizzando qualsiasi informazione, e altro;
- Impostare timer e sveglie quali utili reminder;
- Ricevere risposte alle proprie domande, tramite il motore di ricerca Google (dal numero di calorie contenuto in un determinato alimento alle quotazioni di borsa del momento);
- Controllare i dispositivi di domotica di Google o di terze parti, al pari di un vero e proprio hub di controllo: collegando il Google Home all’aspirapolvere robotico, alle telecamere di sicurezza, alle lampadine “smart” o, perfino, al termostato, sarà infatti possibile attivarle in qualsiasi momento. Collegando un Chromecast, sarà altresì possibile riprodurre le immagini video del campanello smart o delle videocamere di sicurezza direttamente sulla TV di casa;
- Godersi dei momenti di svago, tramite delle residuali funzioni ludiche che mettono l’utente alla prova tramite quiz di conoscenza generale e altro.
Non solo: tramite l’Assistente Google è possibile anche, collegando il proprio conto bancario, controllare il saldo dell’account, monitorare gli investimenti effettuati e pagare le fatture della carta di credito.
L’assistente Google potrà, perfino, indicare all’utente il modo migliore per lavarsi le mani, riproducendo un brano di quaranta secondi attivabile al comando “Mi devo lavare le mani”.
L’interesse di Google è anche quello di aiutare l’utenza sul posto di lavoro: alcune funzioni, disponibili ad oggi solo in beta su uno specifico kit di Google Meet, consentono anche di utilizzare Google Home per accedere ai meeting, interrompere il collegamento, comporre dei numeri di telefono, il tutto “hands-free”.
Quanti tipi di Google Home esistono?
A seguito del lancio del primo modello di Google Home, sono stati molteplici i dispositivi introdotti sul mercato da Google per venire incontro alle necessità della propria utenza ed alle richieste del mercato, in modo tale da coprire numerose fasce di prezzo.
Google Home Mini
L’assistente domotico più economico di casa Google, assieme al Google Nest Mini, pensato per essere posizionato in qualunque punto della casa (o appeso al muro, tramite un semplice chiodo), leggero e compatto. È dotato di altoparlanti, in grado di fornire una qualità audio buona ma inferiore rispetto al suo fratello maggiore Google Home, per via delle dimensioni contenute, e due microfoni. Una soluzione di compromesso che consente, tuttavia, di utilizzare tutte le funzioni di Google Home ad un prezzo contenuto di 59 euro.
Google Nest Mini
Prodotto “gemello” del precedente, in quanto identico sotto l’aspetto estetico, consente di riprodurre contenuti audio ad una qualità maggiore, grazie ad una maggiore potenza degli altoparlanti in dotazione e a bassi più efficaci del 40%. È dotato di tre microfoni, rispetto ai due del Google Home Mini, e può essere acquistato al competitivo prezzo di 59 euro.
Google Nest Audio
Pensato per gli utenti “premium” che utilizzano l’assistente domotico prevalentemente per riprodurre contenuti musicali, presenta degli altoparlanti di maggiore qualità e due microfoni, al prezzo di 99,99 euro.
Google Nest Hub
Unico dispositivo di casa Google ad essere dotato anche di un display touchscreen compatto da 7” che permette di visualizzare in tempo reale i risultati delle proprie ricerche, riprodurre video e foto (anche in streaming, tramite il partner Netflix), visualizzare mappe, e molto altro. Il prezzo di listino è di 89,99 euro.
Google Home Max
Anch’esso pensato per venire incontro alla fascia “premium” (con un prezzo US di $ 399), consente di utilizzare tutte le funzioni dell’assistente Google e, allo stesso tempo, di riprodurre contenuti audio di maggiore qualità, anche tramite un’uscita jack da 3.5 mm. L’implementazione, infatti, della tecnologia Smart Sound permette al dispositivo di analizzare l’ambente in cui si trova, regolando di conseguenza l’equalizzatore. Presenta, altresì, una porta USB-C per ricaricare altri dispositivi.
Google Chromecast: cos’è e come si collega a Google Home
Come anticipato, uno dei più utili dispositivi da collegare al Google Home è il Google Chromecast: si tratta di un dongle dotato di cavo HDMI che consente di:
- Visualizzare i contenuti presenti sul proprio telefono, laptop o tablet, direttamente sulla propria TV, tramite mirroring o trasmissione: ciò permette anche di controllare la televisione direttamente dal dispositivo scelto;
- Per le app di streaming compatibili con Google Home, avviare la riproduzione di contenuti selezionati, alzare o abbassare il volume della TV, direttamente tramite l’uso della voce.
La piena compatibilità e interazione fra i due dispositivi rende la visione in streaming di contenuti molto più semplice e interattiva. Anche la configurazione è semplice: basta collegare il Chromecast alla tv e seguire le istruzioni presenti sulla pagina indicata da Google: chromecast.com/setup. Una volta collegato, apparirà automaticamente all’interno dell’app proprietaria Google Home, disponibile sia su dispositivi Android che IoS.
Come funziona la app di Google Home
Al fine di gestire, con poche semplici mosse guidate, i propri account e i propri dispositivi collegati alla rete Wi-Fi, è possibile utilizzare la app proprietaria “Google Home” fornita da Google, tramite la quale è possibile visualizzare l’elenco, all’interno di ogni stanza, dei singoli dispositivi domotici, scegliere quali contenuti multimediali far riprodurre allo speaker e regolare il volume dello stesso, oltre che impostare delle vere e proprie “routine” attivabili al suono di specifiche parole.
Tramite le routine, in particolare, è possibile far eseguire al Google Home una serie di attività specifiche ed eterogenee. La routine “Buongiorno”, ad esempio, permette di:
- Disattivare la modalità silenziosa sul telefono;
- Regolare le luci della casa o della stanza, le prese e altro;
- Regolare la temperatura del termostato;
- Ottenere informazioni sul meteo, sulle condizioni del traffico per il tragitto casa-lavoro, sugli impegni e i promemoria della giornata;
- Regolare il volume dei contenuti multimediali;
- Ascoltare le ultime notizie;
- Riprodurre musica, una radio o un audiolibro.
Gli altri dispositivi compatibili con Google Home
Sebbene lo smart speaker di casa Google raggiuga la massima compatibilità con i dispositivi prodotti dalla medesima casa madre (specialmente per i dispositivi Nest, che ha reso pienamente compatibili tutti i sistemi di illuminazione e videosorveglianza inclusi i termostati), la lista dei dispositivi terzi che possono essere gestiti tramite la app Google Home è davvero lunga: I dispositivi compatibili, peraltro, possono essere facilmente acquistati online e nei negozi di elettronica.
La lista completa delle marche compatibili è presente all’interno della stessa applicazione Google Home. Ad esempio:
- Per le luci smart, piena compatibilità con le luci Philips (che richiedono però anche il bridge proprietario), Xiaomi Yeelight, Tp-Link, Nanoleaf e IKEA;
- Per le prese intelligenti, Google assicura la compatibilità con D-Link, Tp-link, Meross, Teckin, Houzetek, Leyuee, Slitinto e Aisirer;
- Per quanto riguarda i termostati, sebbene la compatibilità massima sia raggiunta, ovviamente, con il termostato Nest, è possibile collegare alla app anche i dispositivi Bticino Smarther, Honeywell, Tado e Netatmo;
- Piena compatibilità anche con le telecamere e i sistemi di sicurezza D-Link, Netgear Arlo, Logitech e Asako;
- In merito ai robot aspirapolvere e lavapavimenti, sarà possibile impartire istruzioni vocali anche a tutti i dispositivi xiaomi, IRobot Roomba, Samsung e Proscenic.