L’annuncio più importante che arriva dal Discover di Las Vegas, l’evento mondiale che HPE dedica annualmente a clienti e partner, ha a che fare con una tecnologia chiave per lo sviluppo futuro dell’IoT, vale a dire l’Intelligent Edge. Più nel dettaglio, il gigante dell’IT ha ufficializzato un investimento di 4 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni a favore di tecnologie e servizi per l’Intelligent Edge. In buona sostanza, invece di inviare dati a un data center o a terzi, l’analisi viene eseguita nel luogo in cui tali dati vengono generati.
Le prospettive dell’Intelligent edge
Questo non solo significa che l’analisi può essere eseguita in modo più rapido, ma contribuisce anche a ridurre la probabilità di intercettazione o violazione dei dati. Un mercato, quello dell’intelligent Edge, in cui HPE è già presente, soprattutto grazie al suo brand Aruba, ma dove punta a rafforzarsi decisamente. Viste anche le aspettative di crescita: secondo Gartner, entro il 2022 il 75% dei dati generati dalle aziende verrà creato e trattato al di fuori del data center centralizzato tradizionale o del cloud come conseguenza di progetti di digital business, contro meno del 10% del 2018. Questi dati saranno creati in ambito periferico, per esempio da impianti di estrazione petrolifera, punti vendita commerciali, dispositivi medicali o anche da aziende industriali.
Insight utili per le imprese
«I dati sono la nuova proprietà intellettuale, e le aziende che possono distillare intelligence dai loro dati – che si tratti di uno smart hospital piuttosto che di un’autovettura a guida autonoma – saranno coloro che si troveranno davanti a tutti – ha dichiarato Antonio Neri, presidente e chief executive officer di HPE – . HPE è all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie e dei servizi per l’Intelligent Edge, e con questo investimento accelererà la propria capacità di guidare questa categoria in crescita lungo il futuro. La prossima evoluzione nella tecnologia enterprise riguarderà l’architettura edge-to-cloud. Le aziende avranno bisogno di milioni di cloud distribuiti che permettano di ottenere esperienze personalizzate e insight in tempo reale esattamente là dove si svolge l’azione».
Gli interventi concreti
Nel concreto, questi quattro miliardi saranno destinati a una serie di progetti estremamente rilevanti. Innanzitutto HPE intende creare un proprio portafoglio di servizi professionali e di consulenza specializzati nella trasformazione per l’ambito edge. La multinazionale continuerà poi a impegnarsi per far progredire il proprio Memory-Driven Computing, destinato ad accelerare la velocità, la precisione e l’efficienza del calcolo localizzato a livello periferico. HPE proseguirà infine negli investimenti a favore degli standard aperti e delle tecnologie open source, nel supporto delle community di ingegneri specializzati in software, AI e reti, e nell’ulteriore sviluppo del proprio ecosistema per mezzo di nuove partnership e di ampliamenti di quelle già in atto.