Gli operatori mobili virtuali sono quei soggetti che
operano nel mercato della telefonia mobile distribuendo sim
card e creando specifici profili tariffari pur non essendo
dotati di una propria infrastruttura. Essi, infatti, utilizzano
l’infrastruttura dei gestori tradizionali attraverso
specifici accordi commerciali. L’idea alla base
degli operatori mobili virtuali è quella di permettere una
maggiore concorrenza, permettendo a soggetti in grado di
aggregare clienti di operare pur senza dover affrontare gli
investimenti necessari per l’allestimento di una rete
mobile. In Italia sono già presenti diversi operatori
mobili virtuali e a breve se ne affacceranno di nuovi sul
mercato.
Testimonianze dell’interesse per
l’iniziativa sono rappresentate non solo dal numero di
operatori presenti, ma anche dal numero di clienti acquisiti
nei primi mesi di vita, che ha superato quota 500.000 secondo
quanto emerso in un recente incontro svolto presso
l’Authority per la Garanzia delle Comunicazioni.
I soggetti presenti (oggi o a breve) sul mercato sono
riconducibili principalmente alla grande distribuzione o a
operatori di telefonia fissa che intendono espandere il proprio
business nel settore della telefonia mobile.
Casi peculiari sono invece rappresentati dagli Operatori
Mobili legati a Poste Italiane e ad Autostrade per
l’Italia. Queste ultime due realtà, in particolare, ci
introducono con efficacia al tema che si vuole affrontare nel
presente articolo, e cioè gli aspetti legati alla gestione
sicura di transazioni economiche basate su dispositivi mobili.
Poste Italiane, per voce del suo stesso Amministratore
Delegato, ha affermato che uno degli aspetti di innovatività
dell’iniziativa “PosteMobile” è quello di
offrire uno strumento nuovo per la gestione delle transazioni e
dei pagamenti.
La possibilità di effettuare transazioni mediante
cellulare non è una novità, ma ha trovato scarsa diffusione a
causa dell’inadeguatezza dei meccanismi di sicurezza
utilizzabili con gli strumenti tradizionali disponibili su
terminali mobili, come gli Sms, o dalla difficoltà di
distribuire applicazioni specifiche su una base di dispositivi
sufficientemente ampia. Mediante la creazione di un proprio
MVNO (Mobile Virtual Network Operator), proprietario e gestore
delle SIM card, un’azienda rimuove questi problemi e
vincoli. Per prima cosa, infatti, può trarre beneficio
dalla presenza del certificato digitale a bordo delle SIM per
garantire l’identità del soggetto nonché la
confidenzialità e l’integrità delle
comunicazioni. Inoltre può distribuire, attraverso i
meccanismi di gestione OTA (Over-the-air) delle SIM card,
applicazioni che facilitano o mediano l’accesso ai
servizi. La robustezza dei meccanismi di sicurezza realizzabili
in tal modo è tale, da rendere interessante il loro utilizzo
per la verifica delle transazioni anche qualora non innescate
dal terminale mobile stesso. Ad esempio una disposizione di
pagamento effettuata tramite Internet o call center potrebbe
necessitare di una fase di validazione tramite
cellulare.
Ovviamente, la possibilità di eseguire transazioni
sicure mediante dispositivi mobili non suscita
l’interesse solo di soggetti bancari, che vedono in essa
una via di sviluppo per il mobile banking, ma in generale di
qualsiasi soggetto che debba gestire un elevato numero di
transazioni economiche, ciascuna tipicamente di entità
limitata in termini monetari. Ad esempio, l’interesse di
Autostrade per l’Italia nel creare un proprio MVNO è
probabilmente motivato anche da questo fattore, come si può
intuire ipotizzando un legame tra il mobile e il telepass, o in
generale tra il mobile e il pagamento dei pedaggi.
Ma questo è ovviamente solo l’inizio, perchè
l’affermarsi di tecnologie per la gestione dei
cosidetti micro-pagamenti a bordo dei dispositivi cellulari,
tecnologie eventualmente integrabili direttamente nella SIM
card (quali ad esempio l’NFC, Near Field
Communication), porterà ad una notevole espansione del
campo di applicazione di questo tipo di transazioni.
Si pensi ad esempio al mercato dei distributori automatici.
Dietro all’introduzione degli operatori mobili virtuali,
quindi, si gioca una partita molto di più ampia rispetto a
quella della competizione tra i piani tariffari per le chiamate
voce, e si prospetta l’apertura di una nuova frontiera
nell’erogazione dei servizi.