Intelligenza artificiale

IBM Watsonx, la nuova piattaforma AI che potenzierà anche l’IoT

Basata sui foundation model, la soluzione annunciata all’ultima conferenza Think porta i benefici dell’intelligenza artificiale generativa sia nell’ecosistema di Big Blue sia, indirettamente, nel mondo dell’Internet of Things grazie a scalabilità, convenienza ed efficienza mai viste in passato

Pubblicato il 12 Mag 2023

IBM Watsonx IoT

Alla conferenza annuale IBM Think 2023, che si è svolta dal 9 all’11 maggio, Big Blue ha annunciato l’arrivo di IBM Watsonx. Insieme alla nuova piattaforma per l’AI generativa, la multinazionale statunitense ha anticipato che prevede di inserire i foundation model alla base di IBM Watsonx in tutte le sue principali soluzioni software. Tra queste, è presumibile che convergerà anche in uno dei suoi prodotti di punta, Maximo, la suite che viene impiegata per gestire gli asset aziendali tramite monitoraggio e manutenzione predittiva. In uno studio diffuso in occasione dell’ultimo IBM Think, che affronta in che modo l’AI generativa rappresenti uno dei trend che stanno trasformando il business, uno dei casi presi in esame parla proprio dell’impiego di questa tecnologia.

Melbourne Water, l’ente che si occupa delle acque della città australiana, possiede una vasta rete di drenaggio che comprende circa 4.000 pozzetti e griglie di raccolta. Affinché funzionassero correttamente, aveva bisogno di una soluzione che facilitasse le ispezioni da remoto di pozzetti e griglie. A tale scopo, ha installato delle telecamere collegate alla sua rete IoT e controllate mediante Maximo. In questo modo adesso è diminuito drasticamente il numero di squadre necessarie a effettuare ispezioni in loco, con migliaia di ore di lavoro in meno e, in prospettiva, un consistente risparmio di costi.

Dai benefici dell’AI generativa all’integrazione con l’IoT

L’integrazione della piattaforma IBM Watsonx con i sistemi IoT dovrebbe portare al mondo dell’Internet of Things gli stessi benefici ricordati nello studio a proposito dell’AI generativa. Resa oggi popolare da ChatGPT, la “democratizzazione” dell’intelligenza artificiale aprirebbe alla più grande opportunità per l’economia odierna, per un valore pari a 15 mila miliardi di dollari, secondo quanto si ricava da una stima di McKinsey riportata nello studio. Si spiega così la centralità assunta da questo tema in IBM che, con Watsonx, ha deciso di offrire un ambiente di sviluppo di modelli di AI con l’accesso a foundation model addestrati e open-source, anche grazie all’accordo con Hugging Face che fornirà migliaia di librerie e dataset aperti.

“Con lo sviluppo dei fondation model – ha dichiarato Arvind Krishna, Presidente e CEO di IBM – l’AI per le aziende è più potente che mai. I foundation model rendono l’integrazione dell’AI significativamente più scalabile, conveniente ed efficiente. Abbiamo sviluppato IBM Watsonx per le esigenze delle aziende, in modo che i clienti possano essere più che semplici utenti, e possano trarre vantaggio dall’AI. Con IBM Watsonx, i clienti possono addestrare e distribuire rapidamente funzionalità AI personalizzate in tutta la loro azienda, mantenendo il pieno controllo dei loro dati”.

Uno sguardo ai prodotti IBM che utilizzeranno Watsonx

Come anticipato, l’intenzione dell’azienda è quella di inserire i foundation model di IBM Watsonx nei suoi prodotti. Il che significa che qualsiasi ambito IoT connesso di terze parti potrà beneficiarne. Tra le soluzioni che in particolare sfrutteranno l’intelligenza artificiale generativa, si possono citare:

  • Watson Code Assistant, un sistema per consentire agli sviluppatori di generare codice con un semplice comando in lingua inglese;
  • AIOps Insights, funzionalità che si avvarrà dei modelli di base previsti per il codice e l’NLP (Natural Language Processing) per dare maggiore visibilità alle prestazioni degli ambienti IT, aiutando i responsabili delle operazioni IT (ITOps) e i Site Reliability Engineer (SRE) a risolvere gli incidenti in modo più rapido ed efficiente;
  • Watson Assistant e Watson Orchestrate, prodotti per il lavoro digitale di IBM che saranno combinati con un modello di base NLP per migliorare la produttività dei lavoratori e l’esperienza dei clienti;
  • Environmental Intelligence Suite, una soluzione che impiegherà i foundation model derivati da dati geospaziali per mettere in condizioni le aziende di affrontare adeguatamente i rischi ambientali e perfezionare i loro obiettivi di tipo ESG.

Non solo tecnologie AI, ma anche 1000 esperti in campo

Gli investimenti della società americana che ruotano attorno a IBM Watsonx non si limitano al set di strumenti, alla tecnologia e all’infrastruttura. Mettono in campo anche l’esperienza dei consulenti mediante l’avvio di un centro di eccellenza per l’AI generativa con oltre 1.000 esperti. L’obiettivo è quello di creare una practice focalizzata sul nuovo ecosistema per sviluppare e integrare attivamente Watsonx a favore dei clienti. Un obiettivo in linea con quanto già avvenuto in passato, quando decine di progetti sono stati condotti a buon fine grazie all’AI integrata con IBM Watson, il nome che storicamente è associato all’intelligenza artificiale sviluppata sul cloud di IBM. Senza dimenticare il portafoglio di partner esteso e consolidato che vede in Italia alcune eccellenze in grado di trasformare l’intelligenza artificiale di nuova generazione in un motore di sviluppo per i progetti del futuro.

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