Saranno i millennials la chiave di volta per la diffusione di massa dell’Internet of things. Lo dice il report di IDC “FutureScape: Worldwide Internet of Things 2016 Predictions”, secondo il quale il passaggio dei più giovani allo stato di consumatori autonomi e soprattutto di decisori di business porterà il mercato a dover rispondere alle crescenti richieste di sviluppo di prodotti e servizi in real time e applicazioni basate sulla sensoristica capaci di far interagire l’individuo con l’ambiente in cui è inserito. “I millennials imprimeranno una accelerazione nei processi innovativi anche fuori dai reparti IT”, sottolinea il rapporto, “per il semplice fatto che hanno conosciuto un mondo da sempre connesso. La connettività sarà quindi integrata in qualsiasi aspetto della vita privata e professionale con un accesso all’informazione immediato e un controllo delle attività costante e in tempo reale. E questi sono gli elementi alla base di un’adozione di massa dell’IoT”.
Del resto l’Adobe Digital Trends report dice che il 51% dei possessori di smartphone l’ha già utilizzato almeno una volta per interagire con dispositivi elettronici o addirittura elettrodomestici di uso quotidiano all’interno delle abitazioni, e non sfugge il fatto che TV e console di ultima generazione sono ormai nativamente connessi.
Il documento IDC cita poi altri dati che delineano il prossimo futuro delle tecnologie IT al servizio degli oggetti interconnessi: il 2016 sarà per esempio ricordato come l’anno degli sviluppatori dell’IoT, visto che dai prossimi mesi in avanti, fino al 2020, il mercato si popolerà di 250 mila applicazioni ad hoc. Sempre entro il 2020, il 10% degli attacchi informatici colpirà i sistemi che regolano i flussi di informazioni tra le cose, mentre entro il 2018 il 60% delle grandi imprese integrerà le reti IT e buona parte degli apparati aziendali (dal riscaldamento all’illuminazione, passando per le catene di montaggio) in piattaforme regolate da sensori.