La storia della divisione Computer Systems di Toshiba è anche
quella del pc portatile. Fu la casa giapponese, infatti, la
prima a intuire – 25 anni fa – che la via del successo nel
mercato dei computer fosse quella della Mobility, convogliando
in quella direzione tutti gli sforzi della ricerca e sviluppo.
Fu così che il personal computer perse i fili e si infilò in
una valigetta, muovendo i primi passi di un cammino di
innovazione che continua ancora ai giorni nostri, verso livelli
sempre superiori di potenza e leggerezza, dimensioni ridotte e
nuove funzionalità. Ripercorriamo questo cammino con Rossella
Destino, da pochi mesi nominata Country Manager della divisione
Computer Systems di Toshiba Italia, che ha voluto festeggiare i
25 anni di vita del notebook organizzando una serie di
incontri, in varie città italiane, con i propri rivenditori,
dedicandoli proprio al tema dell’innovazione.
Toshiba è da 25 anni protagonista del settore dei
notebook e ne ha guidato l’evoluzione. Quali sono state
le tappe più significative dell’innovazione tecnologica
in questo ambito e in che modo avete contribuito?
Toshiba è senza dubbio pioniere nella Mobility a livello
mondiale. Siamo stati i primi, nel 1985, a introdurre il vero
concetto di mobilità nei computer, producendo il primo
notebook dotato di batteria ricaricabile e quindi staccando i
fili. Il successo è stato decisamente superiore alle
aspettative iniziali: prima infatti, c’era stato solo
qualche tentativo di portabilità. Da allora la storia
dell’azienda è stata sempre all’insegna
dell’innovazione di questo mercato. Nel 2001 abbiamo per
la prima volta integrato il wireless e nel 2004 abbiamo
prodotto l’hard disk più piccolo del mondo, pari a 0.85
pollici. Con il modello R500, abbiamo introdotto sul mercato il
notebook più leggero mai prodotto, meno di 1 chilo.
Continuiamo a lavorare sulla miniaturizzazione, ma anche su
form factor innovativi: ne sono un esempio il nuovo notebook
Libretto, con schermo dualscreen, e il Portégé R700, che ha
un’autonomia della batteria di un giorno lavorativo.
L’impegno sull’innovazione è costante: Toshiba
investe il 6% del fatturato in ricerca e sviluppo. Di recente,
per esempio, sono stati presentati i prototipi di
un’innovativa tecnologia per le batterie che, oltre ad
avere una lunga durata, consente di ricaricarle in tempi
brevissimi: in solo 10 minuti si ottiene il 90%
dell’autonomia. Inoltre, sono batterie che hanno un ciclo
di vita molto superiore a quelle attuali, e questo per ridurre
l’impatto ambientale dovuto alla sostituzione. Abbiamo
voluto festeggiare questa lunga storia di successi anche in
Italia: a ottobre abbiamo organizzato, in collaborazione con
Intel e Microsoft, un ciclo di incontri sul territorio, che
abbiamo proprio chiamato Pionieri Tour 2010 e che ci ha portato
a incontrare i nostri rivenditori a Catania, Napoli, Firenze,
Padova e Milano. È stata un’occasione per presentare la
strategia e i programmi di canale e confrontarci sulle
opportunità del mercato IT, che dal nostro punto di vista
risponde molto bene alle proposte. Un’esperienza molto
positiva, che ci ha permesso di conoscere meglio i clienti e
capire le richieste.
Uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi anni è quello
del Green computing. L’attenzione alle tematiche
ambientali è molto alta in Toshiba. Qual è in dettaglio
l’impegno della corporation?
Toshiba è da tempo impegnata in un programma di riduzione
dell’impatto ambientale che riguarda la produzione, la
distribuzione e lo smaltimento dei nostri prodotti. Rispetto al
2000, abbiamo già ridotto dell’89% l’utilizzo di
sostanze pericolose, come per esempio il PVC, del 16% il volume
degli imballaggi e di 6 milioni di tonnellate all’anno le
emissioni di Co2. A testimonianza del fatto che si tratta di un
impegno concreto e costante, Toshiba ha definito degli
obiettivi precisi, misurati attraverso un indice definito
appositamente, chiamato “Fattore T” che tiene conto
di vari fattori legati all’impatto relativo
all’intero ciclo di vita di un prodotto. Lo scorso anno,
è stato superato di molto il valore che Toshiba si era data
come obiettivo. La corporation, inoltre, ha stabilito un
programma di continuo miglioramento
dell’ecosostenibilità che si spinge fino al 2050.
Personalmente sono molto sensibile a queste tematiche e penso
che ognuno debba fare la sua parte. Nel nostro ufficio di
Milano ci siamo dati regole di comportamento precise: spegnere
la luce e i pc quando non sono utilizzati, riciclare la carta,
ridurre gli sprechi nel lavoro quotidiano e via dicendo.
L’anno scorso è stato particolarmente difficile
per l’IT e in Italia il mercato dei pc è calato
dell’8%. Ciononostante, la divisione Toshiba Computer
Systems che lei guida da maggio ha ottenuto risultati molto
positivi, crescendo quasi del 3%. Quali sono gli ingredienti di
questo successo e cosa vi aspettate
quest’anno?
Abbiamo messo in pratica scelte strategiche che si sono
rivelate esatte e che ci hanno fatto ottenere, nell’anno
fiscale chiuso al 31 marzo, un fatturato di 110 milioni di
euro, in crescita del 2,7% rispetto all’anno precedente.
Ci siamo dati un obiettivo ancora superiore per
quest’anno, ovvero di crescere del 5%, in una situazione
di mercato migliore dell’anno scorso ma sempre negativa,
stimata dagli analisti in un -2%. I risultati del primo
semestre sono molto incoraggianti: abbiamo superato la metà
del budget annuale, che è di 116 milioni. Fra i fattori di
successo c’è sicuramente la scelta di non scommettere
sui net pc, come hanno fatto molti nostri competitor, che si è
rivelata vincente perchè si tratta di un mercato che ha avuto
un boom lo scorso anno ma che ora è in calo. Per noi è
un’area che vale solo il 15% del business. Un altro
elemento decisivo è la presenza del brand Toshiba fra quelli
che fanno parte dell’offerta Impresa Semplice di Telecom
Italia. Credo che sia anche positivo il giusto equilibrio che
abbiamo stabilito fra le vendite al mercato business e quelle
al consumer, con la scelta strategica di focalizzarci sul B2B.
Anche l’area DLPS (Digital Lifestyle Products Service)
che inizialmente includeva solo l’elettronica di consumo
ma che ora si sta ampliando ad altri prodotti complementari,
come gli hard disk esterni, le camcorder e gli home multimedia
tablet, sta ottenendo risultati molto positivi e ci ha permesso
di aprire il mercato a nuovi canali, come per esempio quello
della grande distribuzione.
Su cosa si focalizzano oggi le richieste dei clienti nella
scelta di un notebook?
Sono molteplici, e noi le indirizziamo con una gamma di
prodotti ampia, che va dal consumer all’utenza business
delle piccole e grandi aziende. Crediamo che sia fondamentale
offrire al cliente un prodotto ad alta tecnologia e di
qualità. Abbiamo un failure rate veramente basso, pari allo
0,13% sui prodotti business, poichè l’attenzione alla
qualità in fase di produzione è massima. Siamo stati i primi
a installare hard disk resistenti all’urto, e tutti i
nostri prodotti vengono sottoposti a test per verificare la
robustezza. Un aspetto critico soprattutto per l’utenza
business è quello della sicurezza del dato, in caso di
smarrimento, furto o caduta del notebook. Abbiamo predisposto
una console, chiamata Easy Guard, che integra soluzioni sia
hardware sia software a supporto della protezione del notebook
e delle informazioni sensibili che vi risiedono. La soluzione
comprende, tra l’altro, un sistema di riconoscimento
dell’impronta digitale e una tecnologia specifica per la
salvaguardia dell’hardware del PC in caso di cadute.
Il servizio riveste un ruolo sempre più importante. Qual è il
vostro approccio all’assistenza?
Abbiamo un prodotto di grande qualità, ma è importantissimo
anche offrire al cliente un interlocutore in caso di problemi.
Ci siamo molto impegnati su questo fronte e dall’inizio
dello scorso anno abbiamo avviato un programma che ci ha
portato ad avere 31 centri specializzati in tutta Italia, con
la possibilità, per chi non ha un centro vicino, di usufruire
gratuitamente di un servizio di pick up &return offerto in
partnership con DHL. In più, tutti i prodotti vengono venduti
con un’assicurazione gratuita che copre i monitor LCD,
perchè sappiamo che è la parte più delicata, con maggiori
probabilità di rompersi, e ce ne assumiamo il rischio.
Il gruppo Toshiba nel mondo
Toshiba Italia è parte del gruppo Toshiba Corporation,
multinazionale giapponese con sede a Tokio fondata nel 1875,
che nell’ultimo anno fiscale ha realizzato un fatturato
di 56 miliardi di euro. Il gruppo gestisce una rete di oltre
740 imprese nel mondo, in cui sono impiegati 204.000
dipendenti. L’azienda opera globalmente in quattro
distinte aree di business: i prodotti digitali, che comprendono
smartphone, televisori e notebook, realizzano il 34% del
fatturato totale; i dispositivi elettronici, come
semiconduttori ottici e display a cristalli liquidi, ne
costituiscono il 19%; le infrastrutture, come sistemi di
produzione di energia nucleare, termica e idroelettrica, (34%),
e gli elettrodomestici per la casa (8% del fatturato) In
mercato più importante è quello asiatico: il 66% del
fatturato è realizzato in quest’area, ed in particolare
in Giappone (45%), mentre il Nord America e l’Europa
concorrono rispettivamente al 18% ed al 13% del ricavo
complessivo.
25 anni di innovazione dei notebook: le tappe
principali
Nel 1985 Toshiba lancia il primo esempio di PC portatile al
mondo, il T1100, che presentava diverse caratteristiche del
tutto innovative per l’epoca. Pesa “solo” 4
chili, contro gli almeno 10 chilogrammi dei computer
trasportabili del tempo, ma soprattutto, nonostate il prezzo
proibitivo, è il primo, vero computer portatile consumer.
Cinque le caratteristiche distintive che lo resero un prodotto
innovativo in netto anticipo sui tempi: lo schermo LCD, le
batterie ricaricabili interne, un sistema di memorizzazione
integrato (il lettore di floppy disk da 3,5 pollici), la
compatibilità con la piattaforma Ibm e la possibilità,
opzionale e a caro prezzo, di connetterlo ad internet tramite
un modem integrato. Da allora, incessanti progressi compiuti in
questa direzione hanno reso la storia di Toshiba ricca di
primati. Nel 1986 debutta il primo PC portatile dotato di hard
disk interno e sette anni più tardi il primo che alloggia una
batteria agli ioni di litio, di durata nettamente superiore
alle precedenti tecnologie impiegate, mentre è del 1994 il
primo computer basato su processore Intel Pentium. Nel 2001 fu
sempre Toshiba il primo produttore a cogliere
l’importanza del tema della connessione in mobilità,
producendo il primo portatile dotato di un dispositivo di
connessione wireless integrato. È invece del 2004 e sempre di
Toshiba l’hard disk più piccolo mai realizzato, mentre
del 2006 il primo notebook con lettore DVD integrato. La lunga
fila di primati continua anche ai giorni nostri. È di
quest’anno infatti il lancio del primo notebook dual
screen, basato su piattaforma Windows 7 (Libretto W100), del
laptop full-function più sottile e leggero del mercato europeo
(Portègè R700) e del portatile dotato della batteria a più
lunga durata (oltre 8 ore per l’AC700).