Il nuovo Customer Innovation Center di Accenture conferma Milano come capitale dell’Open Innovation

Apre nel capoluogo milanese il Customer Innovation Network dedicato al food, al retail, ai beni di largo consumo e alla moda. Spazi e competenze per sperimentare progetti ed esperienze in diversi settori come Intelligenza artificiale, augmented reality, Internet of Things, Blockchain, Big Data

Pubblicato il 01 Giu 2017

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Milano è in un momento davvero speciale nel rapporto con l’Open Innovation. E per il sindaco Giuseppe Sala, la città è oggi in “un momento magico”  con l’innovazione in generale e con il digitale in particolare. E la ragione di fondo che sta alla base di questa “magia” è, per Sala, da ricercare nel fatto che «tutti fanno la loro parte e tutti accettano la sfida». Tutti a partire da Accenture che ha aperto a Milano, il proprio Customer Innovation Network (ACIN). In una Milano che, come sottolinea ancora Sala, «vuole accompagnare le imprese che fanno innovazione e vuole facilitarle nello sviluppo del business», con la creazione di un centro espressamente dedicato ad accelerare i processi di innovazione che rappresenta un ulteriore segnale dell’attenzione che le imprese del digitale in particolare stanno attribuendo al capoluogo lombardo.

Acceler

are l’innovazione con IoT, Open Innovation e Start Up

Anche la scelta caduta sul nuovo quartiere di Porta Nuova assume un carattere simbolico dell’attenzione delle digital company verso Milano. Il nuovo ACIN rappresenta un ambiente pensato per accelerare e favorire i processi di innovazione, ma anche, come sottolinea Fabio Benasso, Presidente e Amministratore Delegato di Accenture Italia, per permettere alle imprese, alle start up, a chi fa Open Innovation, di avere un luogo nel quale fare sperimentazione e testare in tempi sempre più veloci i risultati in condizioni che permettono di effettuare simulazioni realistiche.
Benasso ricorda poi il ruolo dell’Italia nell’ecosistema dell’innovazione di Accenture. Con focus su temi come food, come fashion, come lusso e come retail per un network di centri che condividono competenze ed esperienze appunto nella logica di un network che conta anche sulle sedi di Chicago, Singapore, Bangalore e Manila.

Da Sander van ’t Noordende, Group Chief Executive Accenture Products arriva l’invito a leggere il nuovo Customer Innovation Network come a un centro che vuole sostenere un modello di Open Innovation che permetta di testare sul campo le idee e rappresentare un polo di aggregazione popolato da persone che cercano prospettive di business innovative e che hanno la necessità di sperimentare sul campo l’innovazione tecnologica in un contesto ricco di stimoli e di competenze.

Il centro vuole nello stesso tempo stimolare la creatività, far leva sull’emozione, ma anche attivare nuove forme di collaborazione, con la prospettiva di vedere concretamente e velocemente i risultati di questa sperimentazione e di queste attività. «L’ACIN – tiene a precisare van ’t Noordende – non è una esposizione di tecnologie, ma è il luogo nel quale si può metabolizzare l’innovazione, perché il modo migliore per entrare in questi paradigmi è nell’esperienza, e nello sviluppo di una cultura digitale».

Innovazione come esperienza e come coinvolgimento

Ed è poi un sociologo come Derrick de Kerckhove che in questo scenario sottolinea l’importanza del tema dell’esperienza «è uno dei grandi trend – osserva -, e fa parte di un processo che sta portando ad aumentare il valore dell’esperienza tattile in un percorso che vede il passaggio dal “Regno dell’Occhio” al “Regno della Mano“. E in questo scenario l’esperienza diventa sempre più essenziale».

Nello stesso tempo però c’è anche una esigenza di innovazione che le imprese stanno interpretando come un percorso di crescita comune con i consumatori ed è un approccio che secondo Angelo D’Imporzano, Senior Managing Director di Accenture, Responsabile Consumer Goods & Retail per Europa e America Latina ha bisogno di un luogo e di un modello come quello di ACIN che rappresenta un punto di incontro tra tecnologia, modelli di business e aziende.

Focus sull’innovazione ma senza dimenticare il core business

Sander van ’t Noordende richiama l’importanza per le aziende di fissare lo sguardo sull’innovazione, ma senza dimenticare il core business e gestire tanto con attenzione quanto con velocità il passaggio verso il nuovo. Van ’t Noordende cita fenomeni che prima di essere portati in azienda hanno bisogno di essere sperimentati e testati come ad esempio la Blockchain, come l’Augmented Reality, come l’Intelligenza Artificiale, tutti fenomeni che non hanno solo un risvolto legato alla tecnologia, ma che incidono direttamente sulla trasformazione digitale delle imprese.

D’Imporzano porta l’esempio del progetto legato al supermercato del futuro di Coop come di una esperienza che adesso trova all’interno degli spazi ACIN un ambiente pensato proprio per fare sperimentazione nell’ambito del retail, per verificare comportamenti, simulare nuove modalità di relazione e supportare così le organizzazioni che cercano nuova competitività, creando connessioni con il più ampio ecosistema digitale in un contesto che permette di accedere e di confrontarsi con case history di rifeirmento. Non a caso tra i focus dell’ACIN si trovano la moda, il food, il retail anche nell’accezione di sistema di relazioni con i consumatori e di analisi dei comportamenti.

«Moda e food – prosegue D’Imporzano – trovano nella scelta di Milano lo scenario perfetto per fornire ai clienti il contesto migliore per sviluppare la comprensione dei trend emergenti e dei consumatori, e nello stesso tempo per fare in modo che le idee originali possano tradursi velocemente in innovazioni concrete per il business in grado di alimentare le performance aziendali».

L’importanza delle persone e delle competenze

C’è poi il grande tema del talento e delle persone che D’Imporzano considera come uno degli elementi centrali dell’innovazione e che nel centro ACIN possono trovare il terreno ideale per costruire e condividere esperienze e conoscenze. In una modalità che Derrick de Kerckhove considera nevralgica per il nuovo mondo del lavoro: «Occorre far crescere nelle imprese figure in grado di svolgere il ruolo di Information broker vale dire figure che si muovono con una progettualità nuova rispetto a quella di figure abituate a mantenere e controllare le informazioni e la conoscenza. Servono figure in grado di portare nelle imprese un sentimento più collaborativo, più appassionato nella condivisione della conoscenza».

Immersive reality per l’Open Innovation

Andrea Ruzzi, managing director di Accenture Products disegna il profilo del centro, prima di tutto nei numeri: 1200 mq, 20 ambienti configurabili, ampi spazi dedicati alle terze parti e servizi pensati per avviare nuove forme e attività di Open Innovation tra cui due 2 spazi espressamente supportati da immersive reality. Un centro che in termini di infrastrutture destinate alla gestione dei dati è concepito per portare “tutto sul Cloud“, ma che nello stesso tempo è circondato dalla fisicità di 70km di cavi e tanta sperimentazione. Anche Ruzzi cita tra gli altri il payment interno basato sulla Blockchain e l’area maker con strutture e prodotti pensati per mettere le imprese nella condizione di creare anche prodotti “hard” in tempi sempre più stretti.
Per Andrea Ruzzi l’ACIN è una vera palestra che permette di ideare e sperimentare nuove modalità di interazione con i consumatori, ma nello stesso tempo permette di interrogarsi e riprogettare le logiche di value chain. Peraltro il centro può fare leva anche sul bagaglio di esperienze e di casi di Accenture che in particolare per l’Italia guardano al fashion e al grocery e rappresentano un patrimonio di esperienze fondamentali per confrontare la fattibilità di nuove idee e i percorsi da sviluppare per gestire nuovi progetti.

Un piano di Open Innovation a livello mondiale

L’ Accenture Customer Innovation Network è un ulteriore tassello del piano di infrastrutture Accenture a sostegno dell’innovazione e dell’Open Innovation. Nel nostro paese Accenture conta oltre 12mila dipendenti con una serie di attività dedicate all’innovazione che vanno dal Liquid Studio di Milano, al Digital Acceleration Center e al Centro di Eccellenza in ambito Life Science, di Roma. Nell’automotive la scelta di Accenture è su Torino dove conta sull’Automotive Industry Solution Center cui si affiancano i Technology Delivery Center di Napoli e Cagliari. A sua volta l’Accenture Center Innovation Network di Milano si collega all’esperienza avviata nel 2006 con l’apertura ad Assago del primo centro di innovazione dedicato nello specifico ai settori della fashion e del lusso.

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