Il passaggio all’Industry 4.0 chiede investimenti e programmazione

L’analisi del Politecnico di Milano per Agendadigitale.eu mette in evidenza come gli investimenti pubblici di Paesi come Stati Uniti e Germania hanno prodotto una accelerazione nella digitalizzazione del comparto industriale e hanno permesso di conquistare un evidente vantaggio competitivo

Pubblicato il 25 Gen 2016

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Si può pianificare una “Rivoluzione industriale”? Ovvero si può intervenire nella gestione di un passaggio radicale e profondo come quello che sta conducendo la struttura industriale di alcuni Paesi verso quella che viene definita Industry 4.0? Dall’esempio di Stati Uniti e Germania si potrebbe rispondere che questo passaggio può essere certamente favorito, stimolato, incoraggiato, guidato e sostenuto, ma è ovviamente necessaria una programmazione nella politica industriale, una visione dello sviluppo futuro e investimenti importanti, in grado di sostenere le imprese in questo passaggio.

A questo proposito segnaliamo il servizio di Agendadigitale.eu su Industry 4.0 e  sugli esempi di Usa e Germania, basato sul contributo del Politecnico di Milano che analizza i punti fondamentali di questo passaggio e le due diverse interpretazioni di Industria 4.0 che vengono fornite appunto dalla cultura industriale statunitese e dalla Germania.

Il contributo mette in evidenza che l’industria segue il processo di digitalizzazione che ha già cambiato il terziario. I tempi del mondo industriale sono comprensibilmente più lunghi rispetto a quelli dei “servizi”, ma è arrivata questa fase di passaggio, così come, possiamo aggiungere, si colgono chiari ed evidenti i segnali di una crescente digitalizzazione anche del settore primario con la diffusione del Precision farming e della Smart Agriculture soprattutto negli Stati Uniti.

Industria 4.0 e Advanced Manufacturing

Nell’analisi pubblicata da Agendadigitale.eu emerge che è la capacità di interconnessione e di cooperazione tra macchinari e tra aziende stesse, resa possibile dal digitale e dall’IoT, che si possono ottenere vantaggi e progressi in termini di nuova competitività ed efficienza. La lettura di questo fenomeno è ampiamente approfondita nell’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano e si evidenzia anche che le due interpretazioni dell’Industry 4.0 più significative sono quella tedesca che si accompagna alla denominazione di Industrie 4.0 e quella statunitense che si presenta come Advanced Manufacturing.

In Gemania l’Industry 4.0 nasce come un vero e proprio piano di programmazione emerso in modo ufficiale anche con questa denominazione nel 2011 e fa riferimento a una volontà di azione e di programmazione del Governo tedesco per mantenere e accrescere la competitività della propria industria manifatturiera. Il tema centrale è quello della CPS (Cyber Physical System), basato su una ampia diffusione di IIoT (Industrial IoT) e una forte presenza di coordinamento pubblico che si appoggia a figure con competenze di eccellenza nell’ambito industriale, universitario e naturalmente dell’industria Ict.

Anche negli Stati Uniti l’anno di riferimento per questo importate passaggio è il 2011 quando prende vita l’APM (Advaced Manufacturing Partnership) e anche in questo caso sulla base di un impegno e di una volontà politica, nella fattispecie dell’Amministrazione Obama. L’obiettivo è quello di contribuire al rilancio dell’economia con una strategia volta a raggiungere e stabilire nuovi traguardi in termini di competitività.

In entrambi i casi la volontà e il piano è quello di mettere a fattor comune le eccellenze in termini di competenze e risorse facendo leva su Università, imprese, società di Information technology. Da questa collaborazione nasce una Smart Manufacturing Platform cui viene affidato il compito di integrare con un profondo processo di digitalizzazione i processi di produzione e di business. In termini di impegno negli Stati Uniti si evidenza la strategia di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e un tema di apertura della piattaforma Smart Manufacturing anche ad altre iniziative di sviluppo.

Riguardo all’Italia il servizio di Agendadigitale.eu sottolinea che ancora manca un programma governativo nazionale e che in questa prospettiva l’impresa manifatturiera italiana ha non pochi elementi di similitudine con quella tedesca, in particolare nei settori della manifatura ad alta complessità tecnologica, che suggeriscono una forte adozione di apparati come Iot che consentono di sviluppare forti processi di integrazione. Parimenti si evidenzia che ci sono anche settori caratterizzati da una logica di distretto, come moda e arredamento ad esempio, che si prestano a una lettura Industry 4.0 più vicina all’Advanced Manufacturing statunitense.

In sintesi l’analisi del Politecnico per Agendadigitale.eu sottolinea che il passaggio all’Industry 4.0 richiede un importante serie di investimenti pubblici e una visione del futuro dell’industria manifatturiera basata su una programmazione delle attività e degli interventi. Non ultimo si segnala l’importanza di sfruttare questo passaggio anche per la sua valenza di comunicazione e di marketing. Il termine Industry 4.0 è diventato una sorta di punto di riferimento anche in termini di proposizione marketing e commerciale dei valori che sostengono questo piano in Germania e molto probabilmente anche per l’Italia sarà utile valorizzare la prospettiva di sviluppo digitale del mondo Smart Manufacturing anche in chiave promozionale della nostra industria.

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