Il Politecnico di Torino lancia EUPont: l’IoT diventa “orizzontale”

La tecnologia sviluppata nell’ambito di un progetto guidato dal professor Fulvio Corno punta al controllo diffuso dei diversi dispositivi connessi con regole uniche. Sarà così un solo comando della temperatura a regolare i termostati di casa, il climatizzatore dell’ufficio e l’aria condizionata della macchina

Pubblicato il 24 Nov 2017

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Lucia è una delle tante persone freddolose: non ama l’aria condizionata e in inverno preferisce temperature più calde rispetto ai suoi amici. Lucia potrà però accedere a YouRule tramite il suo smartphone e, selezionando alcune icone e comandi facilmente comprensibili, definire una regola semplice. Ad esempio, quando si trova in uno spazio chiuso la temperatura deve essere a 23 gradi centigradi. Il termostato intelligente installato a casa Lucia esegue: non appena torna a casa, viene rilevata la sua preferenza e la temperatura del termostato si regola di conseguenza. Al lavoro, appena entrata nel suo ufficio, YouRule si connetterà al servizio di gestione di Building Management System, che alzerà la temperatura della stanza. Appena entrerà nella sua auto, la piattaforma parlerà con il climatizzatore della sua auto connessa e imposterà il clima interno in base a quanto richiesto.

Non è una storia di fantasia legata al mondo dell’Internet of Things, ma uno scenario concreto di applicazione di EUPont, una tecnologia messa a punto dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino, coordinato dal professor Fulvio Corno, con Luigi De Russis e Alberto Monge Roffarello, e oggetto di una pubblicazione su “Computer” (magazine della Ieee Computer Society). L’obiettivo di YouRule, che è il sistema basato su questa tecnologia, è consentire agli utenti finali dei sistemi IoT di poter controllare efficacemente e personalizzare il comportamento delle tecnologie che ci circondano. Una programmazione molto raffinata, ma anche molto semplice, delle proprie preferenze.

Stop alle verticalità pure: l’IoT come ecosistema

“I sistemi di Internet of Things attualmente in uso sono infatti generalmente concepiti in applicazioni verticali, con poca o nessuna possibilità di personalizzazione e interfacce utente troppo specifiche e complesse per un pubblico non specializzato – spiega il gruppo di ricerca – Il nostro progetto mira invece a dare a tutti gli utenti, anche i meno esperti, la possibilità di controllare gli oggetti intelligenti in modo facile e intuitivo; una volta programmati i risultati che si desiderano ottenere, non sarà più necessario ripetere di volta in volta le istruzioni per ottenere un risultato”.

Il progetto del Politecnico mira infatti a costruire le interfacce, il sistema di intelligenza artificiale e le infrastrutture necessarie per consentire scenari più avanzati e user-friendly, dove l’utente è al centro dell’interazione e può esprimere le proprie esigenze e desideri. Un servizio, quindi, nel quale al centro c’è l’utente, non il dispositivo. Per buona pace di Lucia e del suo odiato freddo.

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