Se l’aspettativa del 2015 era quella di iniziare a vedere la fine del contante purtroppo questa aspettativa è stata delusa. Il 2015 non è stato purtroppo l’anno della svolta e il timone passa al 2016 che parte comunque bene.
«Siamo in un paese in cui quasi il 50% dei pagamenti passa ancora attraverso il contante – denuncia Valeria Portale, direttore dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce della School of Management del Politecnico di Milano – mentre i pagamenti digitali tradizionali, vale a dire quelli gestiti con le carte vale poco più del 20%. Peraltro la crescita del digital payment non è stata certo incoraggiata dalla Legge di Stabilità 2016 che aumenta a 3000 euro il limite nell’utilizzo del contante per i pagamenti».
Certamente un effetto di trascinamento è arrivato con la crescita dell’eCommerce e questo è anche da interpretare come un vero e proprio fenomeno: il cambiamento nei pagamenti arriva anche in ragione di nuove forme di vendita.
Accanto a questo fenomeno c’è poi la spinta che arriva dalle FinTech, ovvero da tutte quelle realtà che propongono nuove forme di pagamento e nuovi servizi nell’accezione di New Digital Payment. Le banche poi si sono mosse, anche sotto la spinta e la concorrenza delle FinTech, e hanno reso disponibili nuove soluzioni digitali più semplici e più sicure e hanno sentito l’esigenza di lavorare e di rafforzare la loro offerta anche in termini di user experience, spesso trascurata nelle precedenti esperienze. Così pure cambia, il ruolo delle banche anche in termini di relazione con i clienti, gli istituti di credito hanno riempito i portafogli dei clienti di carte, ma non li hanno incoraggiati a utilizzarle e adesso si trovano, sul tema specifico dei pagamenti su un terreno frequentato anche dalle telco cui la sola connettività va stretta.
I grandi attori dell’eCommerce poi, non si limitano più a gestire vetrine, promozioni e logistica, ma hanno ben capito quanto sia strategico gestire tutto ciò che attiene ai pagamenti e come se non bastasse ci sono anche i grandi produttori di tecnologia, nella fattispecie di device, di piattaforme di sistemi operativi come Apple, Google, Samsung che stanno conquistando il loro spazio partendo dal device. Infine, a completare il quadro, con una diversa prospettiva, ma con altrettanta attenzione ai pagamenti, ci sono i social media come Facebook. Intorno a tutti questi giganti c’è una nuvola di startup che portano innovazione e che con questi giganti sempre più spesso condividono un percorso di innovazione e di sviluppo con varie forme di partnership.
Engage Your Customer
Il tema conduttore forte per tutto ciò che attiene al mondo del mobile Payment può essere sintetizzato, come suggerisce opportunamente l’Osservatorio Mobile Payment & Commerce, da questa affermazione: “Engage your customers”. Tutto ruota intorno alla capacità di conquistare l’attenzione e l’ingaggio dei clienti cui non mancano certamente le sollecitazioni, forse per certi aspetti, fin troppe e forse non sempre facili da interpretare.
In questo contesto fatto lo scenario ci consegna una crescita dei pagamenti digitali nel 2015 con i “New Digital Payment” che tengono tassi di crescita a doppia cifra (+22%) raggiungendo i 21 miliardi di euro con la prospettiva di superare la fatidica soglia dei 50 miliardi di euro entro il 2018. I pagamenti con carte (di debito e credito) continuano a loro volta a crescere, ma a un tasso decisamente più modesto (+5,6%). Dai dati della Banca d’Italia si evince che il peso delle carte è arrivato a 164 miliardi nel 2015. Nel complesso siamo una realtà in crescita, ma ancora lontana dai principali Paesi europei. Per quanto riguarda la crescita in dettaglio dei pagamenti digitali leggi l’articolo di Pagamenti Digitali I digital payment crescono del 5,6% a 164 miliardi
Effetto trascinamento da eCommerce ed ePayment
I 21 miliardi di euro di New Digital Payment pesano nel 2015 per il 13% dei pagamenti digitali (era l’11% nel 2014). Scomponendo questa cifra vediamo che l’eCommerce e l’ePayment rappresentano la componente più importante (81%). C’è poi il mondo che fa riferimento ai Mobile Payment e Commerce che vale 2,8 miliardi e che sta attirando tanta attenzione soprattutto per i nuovi servizi e le nuove applicazioni di tante banche che puntano sul Mobile.
L’altro filo di grandissimo interesse anche e soprattutto negli ambiti del ticketing e dei servizi pubblici di mobilità riguarda i pagamenti contactless che valgono 0,7 miliardi di euro ma sui quali c’è una fortissima aspettativa e forti investimenti in corso.
Completano il quadro i MobilePOS che registrano un transato di 0,5 miliardi di euro e il fenomeno P2P che vale pochi milioni di euro, ma che sta prendendo piede nelle abitudini dei consumatori sia per la facilità d’uso sia perché risponde a esigenze legate a piccole transazioni che nel corso del tempo possono allargarsi anche ad altre tipologie di esigenze.
I trend del futuro
Da questi dati l’Osservatorio permette di evidenziare alcuni trend che segneranno lo sviluppo dei pagamenti e di concerto delle nostre abitudini. Il P2P come già accennato è uno dei comparti che dal punto di vista delle nostre abitudini è destinato ad accompagnarci e a diventare uno strumento anche di comunicazione e di scambio con amici e colleghi, per sistemare l’acquisto relativo a un pranzo, per un regalo per tante piccole transazioni. L’offerta si sta popolando anche con nomi di rilievo e si facendo sempre più solida con particolare attenzione all’istant payment dove l’innovazione delle startup come Tinaba, 2Pay e Satispay è affiancata dalle banche che non vogliono perdere questo treno con la clientela che va sotto il cappello dei Millenialls soprattutto e che si sono attivate con tante operazioni come Hype di Banca Sella, come il Chat&Cash del Banco Popolare, come quelle di SIA che è presente con Jiffy che riunisce un bel gruppo di istituti, ma anche come ZAC di ICBPI che ha ricevuto l’endorsment del Gruppo Creval, di Veneto Banca, di CSE, Credacri e CartaSi. Questa vitalità tutta italiana si deve confrontare con grandi nomi come PayPal e MoneyGram e con l’attenzione verso il P2P di grandissimi nomi come Apple, Google, Facebook e Twitter che a loro volta non vogliono perdere l’occasione per servire i propri utenti anche con questi servizi. Lo scenario poi potrebbe cambiare in modo anche molto significativo quando avverrà il passaggio dal P2P al P2B ovvero dal person2person al person2business mantenendo la stessa facilità d’uso. In questo scenario queste applicazioni abilitano l’utente non più solo al trasferimento di denaro con amici o con altre persone ma anche come strumento di pagamento in negozio.
Mobile remote payment
Considerando che il Italia il 40% degli utenti Mobile ha effettuato almeno un acquisto da smartphone la potenzialità è davvero enorme. Abbiamo visto che questi servizi hanno generato un transato pari a 2,8 miliardi di euro che raggiungerà i 6,3 miliardi di euro già nel 2018. I contenuti digitali sono a oggi il 28% del transato mentre il Mobile Commerce di beni e servizi vale il 61% del transato e presenta una crescita sul 2014 del 75%. Una crescita importante destinata a continuare sino a raggiungere un valore stimato intorno ai 4,5 miliardi di euro entro il 2018, grazie anche alla evoluzione dei servizi di Mobile Wallet.
In questo senso ovviamente un ruolo molto importante è svolto dal sistema dell’offerta e in particolare dal mondo delle utility che nel momento decidono di offrire la possibilità di pagare i loro servizi nell’ambito delle loro app possono dare una forte accelerazione all’utilizzo del Mobile per questi pagamenti, basti pensare all’accelerazione che arriverà dal mondo del ticketing dei servizi pubblici, come i biglietti dei servizi pubblici, dei parcheggi, del byke shairng e del car sharing piuttosto che il pagamento di bollettini.
Il Digital Payment è anche un importante antidoto all’economia sommersa e un modo per superare l’uso del contante. Leggi il servizio dedicato: Il Mobile Payment sale del 48% a 2,8 miliardi di euro. «Contactless fondamentale per la lotta al contante»