Uno dei punti chiave del Piano Calenda sull’Industria 4.0 riguarda la costituzione, su tutto il territorio nazionale, di una rete di Digital Innovation Hub il cui ruolo è quello di essere una sorta di ponte tra le imprese, la ricerca e la finanza, con l’obiettivo di sensibilizzare le imprese sulle opportunità derivanti dall’adozione di un percorso di Industria 4.0, di essere loro di supporto alle attività di pianificazione degli investimenti, di fare mentoring, senza trascurare di fare rete con gli altri Digital Innovation Hub non solo italiani ma anche europei.
Il primo di questi Hub dell’innovazione ha preso vita nelle scorse settimane a Pordenone con la nascita di DiEX – Digital Experience, definito “il Digital Innovation Hub al servizio del territorio del Friuli Venezia Giulia e del Veneto Orientale sviluppato secondo le linee guida del Piano Nazionale Industria 4.0”.
Chi partecipa al Digital Innovation Hub DiEX
DiEX nasce all’interno della Lean Experience Factory 4.0 di San Vito al Tagliamento, il laboratorio formativo esperienziale (cui partecipano tra gli altri McKinsey, Cisco, Microsoft) il cui scopo è portare le imprese del manifatturiero a toccare con mano e “sperimentare” i benefici della digitalizzazione, ma alla definizione della sua offerta contribuiscono anche Unindustria Pordenone, l’Ordine degli Ingegneri e il Consorzio Universitario di Pordenone, l’Università di Udine con il suo Competence Center, il Polo Tecnologico di Pordenone e Friuli Venezia Giulia, Unindustria Servizi & Formazione di Treviso-Pordenone, i Distretti COMET, DITEDI e il Cluster Legno Arredo, MIB Trieste, gli Istituti Tecnici Superiori delle ICT e della Meccanica di Pordenone e Udine.
DiEX indica come propria specializzazione prevalente la digitalizzazione dei processi produttivi nella logica “Factory of the Future”, anche se, in linea con quanto previsto dal Piano Industria 4.0, al suo interno vi sono competenze nell’ambito dell’Internet delle Cose, della Cyber Security, dello Smart Manufacturing, dei big data, del Machine Learning e della man-machine cooperation.
Le attività del Digital Innovation Hub per chi vuol fare Industria 4.0
Quanto alle attività, nella sua presentazione il Digital Innovation Hub di Pordenone ne elenca sei, che vanno dalla “semplice” promozione di attività formative e informative alla redazione della Bussola Digitale, vale a dire il documento che individua i bisogni di innovazione delle imprese che vi si rivolgono. Il report presenta, per ciascuna azienda, un’analisi dettagliata del grado di adozione di Industry 4.0 per ciascuna area tecnologica, una scheda di sintesi, oltre a un insieme di indicazioni e suggerimenti per proseguire o per avviare, a seconda dei casi, il percorso di trasformazione digitale.
La terza area di attività è rappresentata dalla definizione della roadmap per la digital transformation, mentre la quarta è quella che mette in relazione domanda e offerta, nello specifico creando contatti con i fornitori di soluzioni tecnologiche.
Le ultime due aree di intervento riguardano da un lato il sostegno alla nascita di nuove idee e modelli di business, dall’altro il sostegno alla ricerca di canali finanziari per sostenere lo sviluppo dei progetti.
Interessante lo schema, che presentiamo qui in calce, con il quale DiEX evidenzia con quali tra i soggetti con cui collabora riesce a sviluppare le sei aree di attività poc’anzi descritte.
Ambiziosi, infine, gli obiettivi. Non è solo una questione di reputation, anche se DiEX conta su un buon posizionamento sia a livello nazionale sia internazionale. È una questione di numeri. Si parla infatti di almeno 50 progetti di digital transformation nei primi 12 mesi e 150 nei successivi 12 e di almeno 50 milioni di euro di finanziamenti attivati sotto forme diverse, defiscalizzazione inclusa, a beneficio delle aziende che si sono rivolte al Digital Innnovation Hub.