L’IoT – Internet of Things – si sta diffondendo sempre di più nel panorama industriale. Le ragioni sono intuitive: è in corso la definizione di un nuovo paradigma, un nuovo modo di vedere e percepire la realtà. Siamo pervasi dall’evoluzione dell’uso della rete; l’estensione di Internet oggi coinvolge oggetti e luoghi concreti, il mondo. In quest’ottica gli oggetti acquisiscono intelligenza, possono comunicare dati, accedere a informazioni aggregate, di fatto rendono possibile l’esistenza di un sistema interconnesso, avvalendosi di molteplici tecnologie di comunicazione. Questa nuova modalità tecnologica sta entrando a far parte anche delle realtà aziendali e oggi molte imprese corrono (o vorrebbero correre) in questa direzione. È evidente che la transizione richiede di investire ingenti energie e risorse (economiche e non solo), non sempre facili da sostenere. Esistono degli incentivi e delle agevolazioni che possano contribuire a rendere possibile questa transizione?
Le misure di sostegno attuate dal Governo
In questi ultimi anni abbiamo assistito all’avvento di numerose misure tese a sostenere investimenti 4.0. Nel 2019, ad esempio, il MISE ha deciso di riconoscere un contributo sotto forma di voucher per le spese di consulenza volte a supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale di imprese e reti. Anche Regioni e Camere di Commercio hanno mostrato proattività, hanno promosso iniziative e bandi su questi temi. Ad esempio, fino al 30 giugno le PMI lombarde potevano presentare domanda per il bando “SI4.0 2020 – Sviluppo di soluzioni innovative”, iniziativa di Unioncamere Lombardia volta promuovere la realizzazione di progetti legati a sperimentazione, prototipazione e messa sul mercato di soluzioni, applicazioni, prodotti e servizi innovativi “impresa 4.0”. L’agevolazione prevedeva l’assegnazione di un contributo fino a un massimo del 50% dei costi ammissibili (contributo massimo erogabile pari a 50mila euro).
Ma quali misure sono attualmente aperte, se parliamo di beni intelligenti e interconnettibili come strumenti e impianti IoT?
Le agevolazioni sugli investimenti in IoT
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2020 (n. 160 del 29/12/2019) ha modificato in maniera sostanziale l’ormai noto “iperammortamento”, introducendo nuove modalità di fruizione e nuovi adempimenti. Le imprese che nel 2020 effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi possono beneficiare di un credito d’imposta. Il beneficio prevede aliquote differenti a seconda della tipologia di investimenti:
- 6% per beni nuovi strumentali “non 4.0” (che può arrivare al 10% nel caso di obiettivi “green” o di “innovazione digitale 4.0”).
- 15% per beni ricompresi nell’allegato B, Legge 11 dicembre 2016 n. 232, ossia beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) utili alla trasformazione tecnologica in ottica 4.0.
- 40% per gli investimenti appartenenti ai gruppi dell’allegato A, Legge 11 dicembre 2016 n. 232, beni materiali 4.0 integrati e interconnessi al sistema informativo aziendale.
Non solo crediti d’imposta, ma anche finanziamenti e contributi a fondo perduto. Un’altra misura ormai molto conosciuta e richiesta dalle PMI è la cosiddetta “Nuova Sabatini”, agevolazione a sostegno degli investimenti in macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo e hardware, nonché software e tecnologie digitali. L’agevolazione prevede la concessione di un finanziamento (eventualmente assistito da garanzia) e di un contributo.