Scenari

Incidenti stradali in Italia, prima causa il telefonino. Codacons: più controlli. Ma la tecnologia può aiutare

L’associazione consumatori cita uno studio Aci-Istat secondo cui un sinistro su 5 nasce dalla distrazione per l’uso di smartphone e cellulari, ormai più pericolosa dell’eccesso di velocità e della guida in stato di ubriachezza. Le possibili soluzioni normative ed elettroniche

Pubblicato il 18 Ago 2015

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Ce ne accorgiamo tutti i giorni guardando passare le automobili in città o lungo le strade: i cinque punti di penalizzazione sulla patente (che colpiscono ovviamente solo chi viene colto in flagrante) non sono assolutamente sufficienti a fermare il dilagare in Italia della pessima abitudine di usare il telefonino mentre si guida. E infatti la “distrazione da smartphone” è diventata la prima causa di incidente stradale in Italia, superando l’eccesso di velocità, e la guida in stato di ebbrezza.

Lo aveva accertato già lo scorso febbraio uno studio di Aci e Istat sul 2014, ed evidentemente durante l’estate la situazione non è migliorata, visto che il Codacons in questi giorni ha emesso una nota, chiedendo un giro di vite e più controlli da parte delle forze dell’ordine. L’associazione dei consumatori cita proprio un dato dello studio Aci-Istat, sottolineando che la distrazione legata all’uso di smartphone e telefonini ha prodotto lo scorso anno il 20,1% di tutti gli scontri automobilistici registrati in Italia.

«Solo per inviare un brevissimo messaggio tramite sms o Whatsapp occorre prendere il cellulare, sbloccarlo, aprire l’applicazione, scrivere il testo; operazioni che richiedono circa 10 secondi di tempo, durante i quali si percorrono 300 metri senza prestare alcuna attenzione alla strada», si legge nella nota. Ancora peggio per i “selfie”: un autoscatto infatti distrae dalla guida per un tempo medio di 14 secondi, in cui si guida per oltre 400 metri praticamente alla cieca. Non parliamo poi di chi compone numeri di telefono, scrive email, o sostiene chat prolungate, magari a oltre 100 km all’ora.

«È evidente che siamo un popolo di cellulare-dipendenti ed è altrettanto evidente come serva un “giro di vite” che passi dall’inasprimento delle pene per chi usa il telefonino alla guida, ma soprattutto da un incremento dei controlli da parte delle forze dell’ordine», ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi.

Il micidiale cocktail tra distrazioni da telefonino e circolazione dei mezzi sulle strade purtroppo coinvolge anche motociclisti, ciclisti e pedoni, ed è al centro del dibattito in tutto il mondo. In Florida un test su 150 studenti ha dimostrato che le notifiche sui telefonini sono i suoni che in assoluto distraggono di più mentre si è alla guida. Negli USA lo scorso marzo la AAA Foundation for Traffic Safety ha pubblicato una ricerca sulle cause di incidenti basata sull’analisi di 1700 video, secondo la quale addirittura oltre il 60% degli incidenti è stato causato dalla distrazione per l’uso di cellulari e smartphone.

Per quanto riguarda i pedoni, qualche mese fa la Polizia di Losanna in Svizzera ha scelto di produrre un video davvero scioccante per “scuotere le coscienze” e trasmettere con estrema immediatezza le possibili conseguenze definitive del distrarsi tra consultazioni di Facebook e messaggi Whatsapp mentre si cammina nelle vie di una città. Il Governo degli Stati Uniti ha addirittura dedicato un apposito sito (www.distraction.gov) a questo problema.

Intanto in varie parti del mondo fioccano le proposte di soluzione, sia normative, sia elettroniche. Nel primo caso si va dal divieto di leggere sms fino al sequestro definitivo del telefono o dell’auto. Inoltre da più parti sale l’esortazione alle assicurazioni perché smettano di coprire i danni causati da guidatori distratti dal telefonino. Nel secondo caso si va dai navigatori solo vocali, cioè senza monitor, a dispositivi che disattivino automaticamente le connessioni nell’abitacolo appena si accende l’automobile. Sempre in ambito tecnologico, un ambito particolare e in pieno sviluppo è quello dei dispositivi “antidistrazione” allo studio o in sperimentazione per le auto, tra cui rilevatori di ostacoli, radar anticollisione, e software di monitoraggio delle uscite di corsia.

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