Che cos’è la fabbrica 4.0 e come funziona
Fabbrica 4.0 significa utilizzare macchinari sempre più “intelligenti” per sostituire l’uomo in molti dei lavori che oggi vengono fatti in fabbrica. La manutenzione dei macchinari da parte dei macchinari stessi, grazie all’IoT supererà per qualità, capacità e velocità quella degli esseri umani entro il 2020. I progressi dell’evoluzione tecnologica porteranno cioè le fabbriche a prevedere in autonomia il grado di fallimento produttivo, ad adottare le migliori misure di prevenzione e a mettere in campo azioni di auto-riparazione. È questa la convinzione di oltre il 70% dei responsabili IT e Field service, rilevata da un rapporto elaborato da GE Digital con la società di ricerca indipendente Vanson Bourne.
La percezione su questo aspetto dell’industria 4.0 è trasversale a tutti i settori (sono stati intervistati i manager di aziende attive in manifatturiero, medicale, oil and gas, energia, utilities, telecomunicazioni, distribuzione, logistica e altri) ed è interessante perché segnala una dinamica di forte cambiamento in atto. Scendendo più nel dettaglio, il 46% degli intervistati afferma che le macchine che si auto-monitorano aiuteranno la loro azienda a migliorare la gestione delle attrezzature di fabbrica, assieme alla manutenzione predittiva basata su Big data e Predictive Analytics segnalata dal 39% del campione. C’è poi un 44% degli intervistati sicuro che il binomio digitale composto da manutenzione predittiva e intelligenza artificiale aiuterebbe non poco a prevenire i fallimenti.
Esempi e futuro della fabbrica 4.0 in Italia e nel mondo
Secondo Gartner, entro il 2020 il 10% del lavoro di emergenza sul campo sarà innescato e programmato dall’intelligenza artificiale, che sarà in grado di monitorare un macchinario industriale offrendo una manutenzione preventiva anche nell’ottica della service transformation, capace di prevedere il guasto di un’apparecchiatura. “Capire l’errore di una persona, un impianto di attrezzature o di un singolo componente della macchina è stato storicamente possibile solo quando qualcosa va storto – spiega Mark Homer, VP Global Customer Transformation for ServiceMax di GE Digital -. Oggi le organizzazioni sono invece acutamente consapevole del valore di un monitoraggio in tempo reale della salute e dei risultati delle loro attività, nonché di un’analisi predittiva. Non a caso oltre la metà delle imprese prevede di investire in un gemello digitale nei prossimi tre anni”.