Internet of Things in luce a Smau Torino

In mostra in particolare gli sviluppi di CSP e CSI Piemonte, tra cui una lampada “intelligente” e dei droni, mentre la Regione Piemonte ha annunciato un bando da 7,5 milioni per l’acquisizione di competenze IoT da parte delle piccole e medie aziende

Pubblicato il 16 Mag 2014

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La lampada Haladin's

Smau Torino, tenutosi questa settimana nel capoluogo piemontese, ha dedicato un’area espositiva apposita all’Internet of Things e ai diversi interessanti sviluppi che questa tecnologia sta avendo in Piemonte. Un esempio è il prototipo di lampada presentata da CSI Piemonte e da CSP: battezzata Haladin’s (nella foto), era in esposizione per la prima volta in assoluto e per l’innovatività del progetto è stata selezionata tra i finalisti del Premio Smart City.

Haladin’s è la sigla di “HArdware Low-cost for Air quality Detection in INdoor spaces”. La lampada infatti integra un insieme di sensori per il monitoraggio della qualità dell’aria e del comfort ambientale in ambiente indoor. Più in dettaglio è in grado di misurare i livelli di VOC – Volatile Organic Compounds – e Formaldeide, e attraverso tre led colorati (verde, giallo, rosso) fornisce una indicazione cromatica della qualità ambientale: verde quando l’aria dell’ambiente è pulita, giallo per livelli di attenzione, rosso in caso di valori sopra i livelli di allarme. Permette inoltre di rilevare altri parametri fisici quali temperatura, umidità e luminosità.

Csp torino

Allo stand di CSP era inoltre possibile conoscere l’attività di ricerca sui droni, su cui l’organismo di ricerca regionale piemontese sull’ICT ha sviluppato un brevetto per il volo automatico. I droni, una volta dotati di sensori come fotocamere, videocamere o altri dispositivi, costituiscono uno degli strumenti di raccolta di informazioni distribuiti sul territorio e visibili su IotNet, la piattaforma IoT di CSP.

Anche l’attenzione di Regione Piemonte si concentra sull’Internet of Things. Roberto Moriondo, direttore per l’innovazione e ricerca della Regione, ha infatti annunciato la prossima apertura di un bando da 7,5 milioni di euro che darà la possibilità alle piccole e medie imprese di acquisire nuove competenze nel mondo dell’Internet of Things. L’obiettivo è creare applicazioni software e servizi innovativi nel panorama della crescita digitale del Piemonte applicando la metodologia internazionale dei Living Labs, con particolare riguardo all’energia, all’agricoltura, ai trasporti, alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alle scuole.

«Saranno le imprese a raccogliere dati, incrociarli con quelli del settore pubblico e usarli per proporre soluzioni», ha spiegato Moriondo, citando la ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui a fine 2013 erano già 6 milioni gli oggetti interconnessi tramite rete cellulare in Italia. Solo in Piemonte la in-house CSI-Piemonte gestisce più di 1.400 database, costituiti in tutto da quasi 134.000 tabelle, ha detto Moriondo, e i dati generati dagli oggetti connessi dell’IoT contribuiranno alla rivoluzione dei Big Data: «Nuovo capitale digitale, in continua crescita, e sempre più accessibile. Chi sa immagazzinarlo, filtrarlo, decodificarlo, elaborarlo, analizzarlo per estrarre informazioni nascoste e scoprire pattern ricorrenti acquisisce vantaggi competitivi utilizzabili per migliorare la produttività e proporre soluzioni, servizi e prodotti innovativi, creando valore aggiunto anche in settori ormai maturi».

Il bando che sta per partire, ha concluso Moriondo, si allinea perfettamente con l’obiettivo di sviluppare, applicare e validare sul campo prodotti e servizi innovativi nell’ambito delle principali politiche europee per lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, coerentemente all’Agenda Digitale europea, nazionale e come acceleratore della crescita digitale del Piemonte.

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