Internet of Things, un convegno per capire perché rendere le città “smart” conviene

Al Citizen Data Festival di Bologna, l’evento “La città sensibile: internet delle cose” presenta a decisori pubblici e privati le opportunità nel settore Smart City. «Bisogna lavorare sulle sinergie per ridurre i costi della innovazione. In Italia risparmiabili 4,2 miliardi l’anno», spiega Angela Tumino, Direttore Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

Pubblicato il 11 Ott 2015

Uno dei momenti più interessanti del Citizen Data Festival – la quarta edizione di Smart City Exhibition (#SCE2015) che tra il 14 e il 16 ottobre ospiterà workshop, sessioni formative, incontri con amministratori, esperti, aziende e tutti i protagonisti dei percorsi per creare Smart City e comunità intelligenti sul territorio – sarà il convegno “La città sensibile: internet delle cose”, presieduto da Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano.

L’evento, in programma il 15 ottobre alle 15, prevede tre presentazioni, rispettivamente di Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, Paolo Coppola, deputato, e Mauro Annunziato, Direttore Divisione Smart Energy dell’ENEA, e inoltre due tavole rotonde.

«La situazione italiana per quanto riguarda le Smart City è articolata – ci spiega Angela Tumino -. Circa la metà dei comuni medio-grandi ha avviato negli ultimi tre anni almeno un progetto Smart City facendo leva sulle tecnologie Internet of Things (IoT). Nella maggior parte dei casi, però, si fatica ancora a superare la dimensione sperimentale. Bisogna lavorare sulle sinergie per ridurre i costi legati all’innovazione, agganciandosi al meglio con le iniziative in corso in ambito Smart Metering gas. I potenziali benefici sono enormi: ad esempio un’adozione pervasiva di soluzioni IoT per l’illuminazione intelligente, per la gestione della mobilità e per la raccolta rifiuti potrebbe far risparmiare complessivamente ogni anno in Italia 4,2 miliardi di euro, e migliorare al contempo la vivibilità delle città».

La discesa in campo di grandi operatori, le normative vincolanti, e gli investimenti dell’Unione Europea comunque fanno ben sperare in una accelerazione decisiva: le nostre città sono destinate a cambiare nel giro di pochi anni, e con esse il nostro tessuto produttivo e industriale e il valore del mercato dell’IoT nel nostro Paese, che crescerà ancora (dopo aver toccato un +28% nel 2014), trainando i molti settori collegati: la sensoristica di base e gli strumenti di concentrazione dei dati; le infrastrutture per far viaggiare le informazioni; le tecnologie e i terminali mobile; le piattaforme software per la gestione degli oggetti connessi; le tecnologie di integrazione e per la cyber security.

I protagonisti delle tavole rotonde

Tenendo conto di questo scenario, il convegno “La città sensibile: internet delle cose” si muoverà su due linee di lavoro: da una parte presentare e far conoscere ai decisori pubblici, ma soprattutto privati le opportunità da cogliere; dall’altra promuovere la logica delle “alleanze” tra diversi attori per riuscire a competere in un settore cruciale per la nostra economia. Detto delle tre presentazioni, i protagonisti della prima tavola rotonda saranno Stefano Epifani, Professore di Sociologia e Comunicazione dell’Università di Roma; Bruno Lepri, Head of Mobile and Social Computing Lab at FBK and Visiting Researcher MIT Media Lab; e Domenico Bufi, Project Manager Res Novae.

La seconda tavola rotonda invece sarà animata da Ludovica Carla Ferrari, Assessore Bilancio, Finanze, Tributi, Sistemi informatici e Smart city, Personale, Riforma Pubblica Amministrazione del Comune di Modena; Donatella Mosso, Coordinatrice Fondazione Torino Smart City; Enrico Piergallini, Sindaco di Grottammare; Giovanni Marani, Assessore allo Sport, Politiche Giovanili, Servizi Demografici, Statistica, Servizio Informatica e Innovazione Tecnologica del Comune di Parma; e Bruno Pezzuto, Direzione Comunicazione e Sistemi Telematici – Centrale Mobilità del Comune di Verona.

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