In Italia l’investimento in Mobile Advertising nel 2014 è cresciuto del 50% raggiungendo il valore di 290 milioni di euro. Si tratta del 14,5% di tutta la pubblicità su internet. Questo dato, che conferma in pratica quello dell’Osservatorio Mobile Marketing del Politecnico di Milano, sottolinea come nel nostro Paese la pubblicità sia sempre più “mobile” e come stia diventando uno dei protagonisti indiscussi del mercato.
A metterlo nero su bianco la ricerca “Survey Agency Snapshot” – condotta per la prima volta da IAB Francia, BVDW / IAB Germania, IAB Italia, IAB Spagna, IAB Regno Unito e IAB Europa tra novembre e dicembre 2014 – che ha coivolto gli addetti di 154 agenzie pubblicitarie, con l’obiettivo identificare le attuali strategie in tema di marketing. Alla ricerca ha collaborato anche l’istituto demoscopico YouGov.
«La collaborazione tra gli IAB locali e IAB Europe per la produzione di questo studio, che interessa cinque mercati europei, è importante per valutare il livello di comprensione del valore del mobile in Europa, i driver e le barriere alla crescita. È incoraggiante vedere che nei nuovi budget viene considarata anche la voce Mobile Advertising, questo fatto dimostra che questo mezzo attrae gli investimenti pubblicitari», ha affermato Alison Fennah, Executive Business Advisor di IAB Europe.
Per quanto riguarda il nostro Paese, emerge come stia crescendo l’interesse delle agenzie per il Mobile Advertising. L’80% degli intervistati è convinto, infatti, che entro il 2015 la maggior parte delle agenzie media introdurrà il Mobile Advertising nelle proprie strategie.
«Il Mobile ha fatto registrare negli ultimi anni ottime performance. Insieme al Programmatic e al Video è certamente uno dei trend trainanti di tutto il nostro comparto», ha dichiarato Michele Marzan, Vice Presidente IAB Italia.
A rimarcare la crescente consapevolezza dell’importanza e dell’efficacia di questo canale nelle strategie pubblicitarie delle aziende il fatto che il 55% degli investimenti sul canale mobile negli anni passati era stato destinato ad altri media, contro il 30% di nuovi budget destinato specificamente a questo segmento.
La ricerca ha mostrato che però c’è ancora un po’ di scetticismo nell’uso del canale mobile: il 47% degli intervistati vorrebbe avere più informazioni in merito alla gestione della privacy (Mobile Privacy), il 41% sulla pianificazione e il 35% sulla tutela del proprio marchio (Brand Safety).
E non è finita qui. Come sottolinea Marzan: «La ricerca ha evidenziato l’esistenza di barriere da superare. Prima fra tutte la scarsa comprensione dei vantaggi del Mobile Adv da parte del cliente (segnalata dal 50% del campione, ndr), seguita da una mancanza di integrazione nelle campagne a più ampio spettro e soprattutto di sistemi chiari di misurazione. Come Associazione il nostro compito è quello di supportare tutta la Industry con attività di formazione mirate e di lavorare insieme a tutti gli stakeholder nella definizione di metriche standard per la misurazione dei risultati. I dati sono sicuramente incoraggianti ed è quindi importante continuare a valorizzare questo segmento».
In Europa il 60% delle agenzie propone campagne su Mobile ai clienti
A livello aggregato, la ricerca ha messo in luce come le potenzialità del Mobile Advertising siano ormai riconosciute: il 60% delle agenzie, infatti, afferma di averlo reso parte integrante nelle proposte di campagne avanzate ai propri clienti, e per il 2015 la percentuale sale addirittura all’82%.
Dal punto di vista del budget, il 42% riconosce che il Mobile ha in qualche modo sbloccato nuovi finanziamenti per la pubblicità. Mentre il 71% è ancora costretto a gestire un budget unico da dover allocare ai diversi canali di comunicazione (mobile, internet, televisione, stampa e radio).
Tra i fattori più apprezzati del Mobile Advertising c’è la possibilità di lanciare una campagna di comunicazione location based, segnalata nel 63% dei casi. Il fatto poi che la pubblicità su Mobile stia prendendo piede in Europa è avvalorato, anche, dal peso crescente che hanno gli operatori specializzati all’interno delle agenzie, dove il 74% degli esperti di mobile e il 76% di quelli di soluzioni digitali si sentono riconoscere un ruolo guida nel decidere le strategie pubblicitarie su device mobili.
Come accade in Italia però anche a livello aggregato le agenzie sentono la necessità di avere maggiori informazioni sugli aspetti legati alla privacy (57%) e sulla tutela del proprio marchio (45%).