Il cambiamento più importante, in un’epoca contraddistinta dal grande tema della digital transformation, Insight lo ha operato su stessa.
“Storicamente – spiega Pietro Marrazzo, country leader della società in Italia – Insight ha sempre operato come LAR, Large Account Reseller, occupandosi della vendita di licenze a una clientela di medie e grandi dimensioni. Era una attività nella quale la componente tecnologica aveva un peso specifico molto relativo”.
“Il grande cambiamento è arrivato con il cloud – prosegue Marrazzo – perché è stato proprio con il cloud che è iniziata la nostra nuova vita da solution provider”.
Per Insight questo ha voluto dire investire in risorse interne, ribaltando le proporzioni esistenti tra le figure dedicate ai servizi tecnologici e quelle dedicate alle vendite, ha voluto dire investire in competenze.
Ha voluto dire, soprattutto, indirizzare i propri clienti con una proposition del tutto nuova.
“Siamo convinti che il cloud sia il protagonista infrastrutturale del futuro: il public cloud offre oggi servizi evolutivi che le infrastrutture tradizionali non sono in grado di supportare. Ed è proprio in questa evoluzione la chiave di volta per i nostri clienti”.
Marrazzo racconta di come anche per Insight il primo approccio al cloud è nato su tematiche tradizionali di risparmio e flessibilità: ma è stato quando si è cominciato a parlare di servizi innovativi, di Big Data, di Internet of Things, di Artificial Intelligence che le prospettive sono cambiate.
“Siamo usciti da una visione meramente tecnologica per spostarci verso una visione più complessa, nella quale la tecnologia abilita nuove opportunità – continua Marrazzo -. Noi non portiamo Office 365 nelle aziende: introduciamo la possibilità di fare smart working, di collaborare, di operare in mobilità e Office 365 è lo strumento abilitante. Lo abbiamo fatto per primi su noi stessi: da due anni abbiamo adottato in azienda una logica di Modern Workplace che ha coinvolto a livelli diversi tutte le funzioni aziendali”.
Una best practice sullo smart working, una metodologia per il cloud
Per Insight, l’attenzione al tema dello smart working si è tradotto in una best practice, in una soluzione: Insight Digital Workspace. Sviluppata su Office 365, è di fatto una piattaforma attraverso la quale i dipendenti e i collaboratori dell’azienda hanno a loro disposizione tutti i dati e le informazioni utili per svolgere le proprie mansioni: tutte le informazioni aggiornate, tutte le applicazioni e tutti i servizi sono accessibili da un’unica console personalizzata e personalizzabile, grazie all’utilizzo di strumenti di Artificial Intelligence context-aware, dunque sensibile al contesto.
La piattaforma offre anche utili strumenti sia al dipartimento IT, che è in grado di ricevere informazioni preziose sul livello di utilizzo delle applicazioni, sia alle funzioni HR, che hanno facili riscontri sull’efficacia delle comunicazioni interne o sui livelli di ingaggio tra i dipendenti.
Anche in ambito cloud l’approccio di Insight è fortemente metodologico: “Partiamo con il nostro servizio di software asset management, assolutamente propedeutico per il passaggio al cloud: se non so quali sono i miei asset, non posso passare al cloud. Da inizia tutto il percorso, con i POC, l’analisi di cosa davvero servirà, le fasi di negoziazione. Noi seguiamo tutto questo percorso insieme ai nostri clienti”, spiega ancora Marrazzo.
Oggi Insight si pone nei confronti dei propri clienti come partner per accompagnare le loro trasformazioni di business.
“Ci confrontiamo con realtà che stanno accelerando i loro percorsi di trasformazione, su tematiche di stretta attualità. I nostri clienti prima ancora che soluzioni vogliono da noi idee”.
È l’ora di Insight Digital Innovation
Su questi aspetti Insight sta lavorando da tempo a livello corporate, tanto che dopo aver acquisito nel 2015 BlueMetal e lo scorso anno Cardinal Solutions ha dato vita alla divisione Insight Digital Innovation, che rappresenta una vera e propria fucina nell’ambito dell’application development.
Cloud enablement, Dati e AI, DevOps, Strategie Digitali, Intelligent Applications, IoT ed Edge computing, servizi di trasformazione sono gli ambiti nei quali si muove Insight Digital Innovation, il cui ruolo non è semplicemente guidare i clienti nei percorsi di trasformazione, ma creare best practice replicabili presso altri clienti e in altri Paesi.
Ad esempio, in ambito IoT, Insight sta sviluppando degli acceleratori che rappresentano di fatto dei framework per scenari specifici quali l’energy management, le connected farms, le soluzioni per smart city e smart building.
“Anche in questo luogo, più che le tecnologie conta il metodo, perché parliamo di trasformazioni di business”, spiega ancora Marrazzo, che in prospettiva guarda anche alla creazione di un marketplace delle best practice.
Per questa divisione, stando anche a quanto la società scrive sul proprio blog internazionale, è previsto a breve anche un lancio in EMEA, con l’obiettivo di mutuare sui mercati del Vecchio Continente le practice già avviate negli USA e abilitare nuove iniziative di innovazione.