L’Internet of Things è un mercato in continua crescita e in gran parte ancora tutto da scoprire. Ci sono però dei settori in cui l’IoT è già riuscito a penetrare, aprendo nuove prospettive di sviluppo tecnologico e di efficienza produttiva. L’energia è uno di questi, anzi forse è quello in cui la penetrazione è più evidente.
Lo dimostra anche la proliferazione di realtà tecnologiche che si stanno buttando a capofitto in questa frontiera dell’energia 4.0 come Bax Energy, fresca vincitrice del premio Digital360Awards nella categoria Energy/Utility.
La compagnia ha infatti sviluppato una soluzione per il monitoraggio e l’analisi di oltre 1.200 impianti di produzione di energie rinnovabili, che uniforma l’acquisizione e la modellizzazione dei dati provenienti da sistemi IoT eterogenei, creando un data hub centrale in una piattaforma mobile-oriented. Un aggregatore di big data che consente di monitorare migliaia di apparati, centrali e sensori di Internet of Things sparsi per il pianeta.
“Possiamo definire Bax Energy una content delivery platform che permetter di andare oltre la raccolta delle informazioni, ma anche un abilitatore della mobilità della forza lavoro – spiega Vincenzo Carbone, direttore commerciale della compagnia -. La nostra piattaforme è infatti mobile-oriented: i dati sono accessibili tramite Internet o Intranet ed è quindi possibile osservare l’andamento delle attività in qualsiasi momento e da qualunque luogo”.
Grazie al monitoraggio dell’IoT su larga scala, Bax Energy si offre dunque come un partner strategico per la sorveglianza di portafogli globali di impianti animati da turbine, inverter, sottostazioni, sensori e altro ancora, sgravando le società dall’onere di lavorare con diversi sistemi e di scaricare manualmente i dati. E in più, come accennato da Carbone, c’è la possibilità di accedere dai dati sempre e ovunque. Nell’era dei Millenials che sono già entrati o stanno entrando nel mondo del lavoro non è certo una caratteristica secondaria.