È un messaggio molto chiaro quello lanciato da Tanja Rückert, Chief Digital Officer del Gruppo Bosch, nei giorni scorsi in occasione del CES di Las Vegas.
Il futuro di Bosch, in qualunque mercato l’azienda si trovi a operare e in qualunque settore, è un futuro digitale, “fatto di soluzioni intelligenti e connesse”.
Una chiara scelta di campo che si accompagna allo sviluppo di nuovi modelli e nuove linee di business, legate non solo alla vendita di prodotti, ma soprattutto di software, servizi e licenze.
Un futuro che si gioca sull’interconnessione di due tecnologie chiave: l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale.
L’obiettivo è quello di innestare un circolo virtuoso nel quale i prodotti connessi generano e forniscono informazioni che vanno ad alimentare i sistemi di Intelligenza Artificiale, creando nuovo valore.
Dal 2022 per Bosch solo connected products
È un impegno concreto quello dichiarato da Bosch, i cui prodotti, a partire dall’inizio di quest’anno, saranno solo “connected” o “connectable”, e il cui Bosch Center for Artificial Intelligence (BCAI) rappresenta di fatto un centro di competenza nel campo dell’IA che ha generato revenue per circa 300 milioni di euro.
Inoltre, la società investe ogni anno oltre 4 miliardi di euro nello sviluppo di competenze software, 3 miliardi dei quali destinati al business della mobilità.
L’impegno nell’automotive
E proprio alla mobilità si indirizza il primo degli annunci di questo inizio 2022.
Si tratta di un comparto che negli ultimi 5 anni ha contribuito per 9 miliardi di euro al fatturato complessivo del gruppo, grazie alla vendita di i sistemi di assistenza alla guida e i sensori.
Per questo, a partire dalla metà dell’anno, sotto l’ombrello della controllata ETAS GmbH, Bosch svilupperà e venderà software di base, middleware, servizi cloud e tool di sviluppo destinati al settore automotive, con un focus specifico sulla guida connessa e automatizzata.
IoT e Intelligenza Artificiale per la medicina pediatrica
Un esempio concreto dell’integrazione tra IoT e AI è rappresentato invece dal sistema di sensoristica SoundSee.
Si tratta di un sistema testato nello spazio, viaggiando sulla ISS (International Space Station) e lì utilizzato con l’obiettivo di registrare e analizzare suoni e rumori insoliti sulla stazione spaziale e, grazie ad algoritmi di intelligenza artificiale, evidenziare la necessità di interventi di manutenzione.
Questa famiglia di sensori, ora, viene utilizzata in una applicazione apparentemente del tutto diversa. In collaborazione con l’azienda sanitaria no-profit Highmark di Pittsburgh (USA), Bosch sta infatti studiando come l’applicazione degli algoritmi di Intelligenza Artificiale alla sensoristica audio possa essere utilizzata come strumento diagnostico nella medicina pediatrica. In particolare, Bosch e Highmark stanno lavorando per adattare i sensori in modo da consentire loro di rilevare condizioni polmonari come l’asma in una fase iniziale, semplicemente ascoltando i modelli respiratori dei bambini.
IoT e Intelligenza Artificiale per la prevenzione degli incendi
Sensori IoT e Intelligenza Artificiale sono combinati anche in un’altra applicazione: un naso digitale che aiuta a rilevare precocemente gli incendi boschivi. Si tratta di un progetto sviluppato in collaborazione con Dryad: i sensori sono attaccati agli alberi, dove monitorano continuamente il microclima locale per rilevare incendi incipienti e per avvisare in modalità wireless le autorità locali, molto prima che possano farlo i sistemi basati su telecamere o satellitari.