Internet of Things, Intelligenza Artificiale e Cloud: sono queste le tre tecnologie che IBM ha messo a disposizione di una serie di importanti clienti europei per lo sviluppo di progetti volti al miglioramento del business e al miglioramento complessivo delle operation.
E sono quattro le case history che la società ha voluto rendere pubbliche, una delle quali tutta italiana e ambientata in Emilia Romagna, per la precisione a Viserbella, in provincia di Rimini.
La case history italiana
Protagonista della case history italiana è la Cooperativa Sole, una cooperativa sociale che si occupa in particolare di servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi, incluse attività di social housing e gestione di residenze per anziani.
Nel progetto sviluppato con IBM, presentato anche nelle scorse settimane in occasione di Think Milano e ancora in fase pilota, protagonista è IBM Watson, sia nella declinazione Watson IoT, sia nella sua accezione di intelligenza aumentata: l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale vengono infatti utilizzati come strumenti per garantire la migliore assistenza possibile agli ospiti di una residenza per anziani, senza intaccare la dignità della persona, ma anzi supportandone il più possibile l’autonomia.
IoT e AI al servizio di sicurezza e cura
Il progetto è stato attivato presso la residenza per Anziani Oasi Serena, a Viserbella, e prevede un ampio utilizzo delle tecnologie e delle soluzioni IBM con due obiettivi principali: da un lato monitorare gli ambienti e la loro salubrità, dall’altro tenere sotto controllo sia i parametri vitali dei pazienti, sia i loro movimenti all’interno della struttura.
In particolare, nei corridoi sono stati installati sensori per rilevare i movimenti, così da poter intervenire nei casi in cui gli ospiti, spesso inconsapevolmente, escano dal perimetro della struttura, mentre altri dispositivi tengono sotto controllo i livelli di anidride carbonica e di monossido di carbonio nelle stanze; ulteriori sensori e dispositivi applicati ai letti non si limitano al rilevamento dei movimenti, ma aggiungono anche il monitoraggio della qualità del sonno.
Per quanto riguarda invece i pazienti, l’utilizzo di tecnologie indossabili consente di tenere sotto controllo parametri vitali, diuresi inclusa, movimenti e comportamenti.
I benefici dell’intelligenza aumentata di IBM Watson
I dati vengono raccolti costantemente, 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana e vengono inviati a una centrale di controllo, il cui cuore pulsante è rappresentato da IBM Watson, che non solo li analizza, ma segnala agli operatori ogni qualvolta i parametri rilevati si discostano dalla norma, consentendo un più tempestivo ed efficace intervento.
Watson analizza e correla i dati, consentendo di scoprire se vi siano delle relazioni, ad esempio, tra un cambiamento dei cicli di riposo e altri parametri sanitari.
I dati provenienti dai sensori consentono di intervenire velocemente in caso di cadute accidentali, mentre quelli derivanti dal monitoraggio del sonno notturno consentono di limitare l’utilizzo di strumenti di contenzione ai soli casi in questi siano davvero necessari.
Il risultato, scrive in una nota la stessa direzione sanitaria, non è una disumanizzazione della cura, bensì un accrescimento degli standard di assistenza, senza venir mai meno all’importanza e alla necessità delle relazioni umane.
A livello operativo, è sempre la nota della direzione della società, si sottolinea un miglioramento dell’efficienza operativa, che consente di rendere gli interventi più mirati, migliorando nel contempo anche i livelli di soddisfazione e di motivazione degli operatori coinvolti, tanto che, una volta conclusa la fase pilota, si sta già valutando l’estensione del progetto con una adozione più estesa.