IoT e Utility 4.0: Enel sceglie il Cloud di AWS

Case History – Per gestire una evoluzione del business sempre più dinamica Enel ha messo in atto una massiccia iniziativa di trasformazione dei Data Center con una strategia Cloud-First basata sulle soluzioni AWS

Pubblicato il 14 Gen 2017

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Dall’Industry 4.0 all’Utility 4.0, l’evoluzione è continua. Il caso Enel insegna. Per il periodo 2015-2019, gli obiettivi del piano strategico di Enel prevedono una riduzione dei costi operativi pari all’8% e un aumento dei ricavi del 14%. Perciò il gruppo ha intrapreso un percorso di digital transformation che si articola su due direttrici: innovare e catturare le opportunità legate ai nuovi modelli di business e perseguire l’eccellenza operativa attraverso una forte digitalizzazione dei processi esistenti.
Su queste basi il Global CIO ha riorganizzato la struttura ICT e ha definito la nuova strategia che ha nel Cloud uno dei fattori abilitanti.
“La migrazione della nostra infrastruttura nel cloud si inserisce perfettamente all’interno della strategia di trasformazione digitale del Gruppo – è il parere di Carlo Bozzoli, Global CIO di Enel – Il Cloud rende l’azienda agile e le consente di gestire proattivamente l’evoluzione del mercato”.
Enel opera attualmente in oltre 30 Paesi, serve 61 milioni di clienti e distribuisce elettricità su una rete di circa 1,9 milioni di chilometri. Per allinearsi all’evoluzione dei bisogni del business, Enel ha messo in atto una massiccia iniziativa di trasformazione dei Data Center. Circa l’80% dell’infrastruttura è stata migrata su Cloud: in nove mesi, tra settembre 2015 e maggio 2016 sono stati migrati 9.500 server, 5.500 dei quali spostati su AWS (Amazon Web Services). Lo spostamento su AWS consente a Enel di risparmiare circa il 60% dei costi di storage e il 20% in termini potenza di calcolo, riducendo inoltre i tempi di provisioning da 3-4 settimane a soli 2 giorni.
I Data Center di Enel erano concentrati in Spagna e Italia e gestiti in modo diverso: quelli italiani erano gestiti internamente, quello 
spagnolo in outsourcing. Con il varo della nuova strategia 
ICT, Enel è arrivata alla conclusione che nessuna configurazione on-premise o in outsourcing potesse eguagliare l’affidabilità, la flessibilità, le sinergie di scala e gli strumenti di automazione avanzata forniti da un provider cloud. Nella primavera del 2015, la decisione di dotarsi di un’infrastruttura cloud viene approvata dal CEO del gruppo.

Data center transformation: dalla teoria alla pratica

La data center transformation di Enel ha quindi coinvolto 30 Paesi, circa 9.500 server e ha visto la migrazione di 6 petabyte di dati. Enel è stata la prima tra le grandi utility mondiali ad aver adottato il cloud per la totalità della propria infrastruttura IT, laddove altri si sono limitati a un utilizzo legato ad attività di sviluppo e test o per applicazioni periferiche.
Oltre alla scala, la rapidità d’esecuzione della migrazione è un particolare elemento d’interesse: tra settembre 2015 e maggio 2016 si è conclusa la totale migrazione del data center spagnolo e al contempo è stato migrato il 50% circa delle infrastrutture in Italia. Adottando il Cloud come approccio preferenziale e AWS come provider Enel ha liberato risorse interne che ora si occupano di governance, coordinamento e controllo dei servizi ICT. In tal modo, la funzione ICT è divenuta da gestore di asset (hardware e applicativi) a fornitore di servizi per il business. In meno di due anni l’intera azienda è diventata un “cloud champion”.

La valutazione e selezione del fornitore di servizi Cloud

Tra ottobre 2014 e marzo 2015 Enel ha definito il programma di data center transformation e ha esaminato l’offerta del mercato. Per ottemperare agli obblighi imposti dalla legislazione UE, i vertici Enel erano orientati verso fornitori in grado di offrire data center situati in Europa continentale.
Nell’aprile 2015 Enel ha scelto Amazon Web Services (AWS) e a settembre la migrazione ha avuto inizio. Fattori chiave della scelta: la ricchezza e la flessibilità dei servizi offerti da AWS, insieme alla competitività dei prezzi e all’impegno dell’azienda a mantenere una forte presenza nell’Europa continentale.

Strategia Cloud-First con AWS

Come primo passo, Enel ha varato quindi una politica aziendale che introduce un approccio “cloud-first” per tutte le nuove implementazioni: tutti i nuovi sistemi di cui l’azienda si doterà dovranno essere nativi Cloud. In parallelo, Enel ha avviato un programma di razionalizzazione e standardizzazione del portafoglio applicativo di gruppo e ha programmato di sostituire alcune delle soluzioni esistenti con applicazioni Cloud. La sfida più delicata, tuttavia, era quella di migrare le soluzioni esistenti su Cloud. Usando la dimensione come indicatore della complessità di migrazione, le circa 1.700 applicazioni esistenti in azienda sono state suddivise in tre macro-categorie: SAP-related, Big Elephant e Altre. Queste ultime rappresentavano l’80% delle applicazioni installate in Enel in termini numerici, ma solo il 35% in termini di dimensioni. I Big Elephant, invece, sebbene meno numerose, assorbivano il 50% delle risorse di calcolo. Il programma di migrazione ha stabilito di iniziare dalla categoria delle Altre applicazioni, in modo da minimizzare i rischi e consentire al team di progetto di “imparare facendo”, acquisendo l’esperienza necessaria ad affrontare la migrazione dei Big Elephant. Il modello scelto per la migrazione è stato quello del lift-and-shift. Le applicazioni SAP sono state isolate, invece, dalla migrazione principale e mandate in hosting sull’infrastruttura cloud di SAP in attesa di passare a SAP HANA.

La migrazione sul Cloud AWS

Il core team dedicato alla migrazione è stato organizzato in due gruppi principali: uno dedicato alla trasformazione delle operations e l’altro dedicato all’esecuzione del programma. Quest’ultimo è stato incaricato della calendarizzazione, ottimizzazione e monitoraggio della migrazione vera e propria, mentre il primo si è concentrato sui temi tecnologici, tra cui l’individuazione e la soluzione di problemi di natura tecnologica, l’elaborazione degli script e la predisposizione di strumenti per l’automazione delle procedure di migrazione. Questo gruppo ha avuto un ruolo chiave nella mitigazione dei rischi, nell’apprendimento dagli inevitabili errori e nella rapida risoluzione dei problemi che si sono presentati durante l’esecuzione della migrazione.
Il primo trimestre della migrazione si è concentrato sullo spostamento delle “Altre” applicazioni su AWS, ossia dei sistemi più leggeri in termini di volume, ma anche più numerosi. Molti di questi andavano inoltre ricompilati per essere resi conformi all’ultima versione dell’applicazione disponibile su AWS. All’inizio del progetto, la migrazione di ogni sistema richiedeva alcuni giorni di preparazione. Con l’avanzare del programma il processo è stato progressivamente ingegnerizzato e notevolmente accelerato. Alla fine del trimestre oltre la metà della categoria “Altre” applicazioni era stata migrata.
All’inizio del 2016, Enel ha cominciato ad affrontare la migrazione dei Big Elephants. Si trattava in larga parte di applicazioni custom ospitate nel data center spagnolo e di alcuni soluzioni complesse utilizzate principalmente nelle attività di distribuzione e localizzate nei data center italiani. Il contratto di outsourcing del data center spagnolo si stava avvicinando alla scadenza e i data center italiani proprietari si stavano svuotando, per cui Enel ha deciso di migrare temporaneamente un parte dei server spagnoli nei data center italiani.
La principale difficoltà tecnica per migrare i Big Elephants era legata alla loro dimensione (in molti casi oltre 40TB). Per queste applicazioni, Enel ha creato dei backup che ha poi ripristinato nel nuovo ambiente di hosting (nel data center italiano o su AWS). A nove mesi dall’inizio del programma, circa 5.500 server erano stati spostati su AWS e altri 4.000 erano stati temporaneamente migrati all’interno dei data center italiani.

I benefici del lavoro svolto con AWS

Con la collaborazione di AWS, Enel sta conseguendo i seguenti benefici:
Alti livelli di resilienza operativa, sicurezza e conformità agli standard. Con AWS, Enel ha costruito un’architettura affidabile al 99,9%, soggetta a politiche e pratiche di sicurezza più sofisticate di quelle tipicamente adottate internamente, per i data center on- premise. Oltre a svariate certificazioni (ISO 27001, SOC 1/2/3, etc.), AWS è conforme con la regolamentazione UE sulla data privacy (EU Data Protection Directive, EU-US Privacy Shield, etc.) così come a diverse normative internazionali (CJIS, NERC, ICREA, …).
Flessibilità e maggiore standardizzazione. Il modello Cloud-on-demand consente a Enel di scalare (verso l’alto e il basso) le risorse di calcolo necessarie ed elimina il rischio (e i relativi costi) di un’errata valutazione delle necessità infrastrutturali legate a nuove iniziative. Enel utilizza Amazon Elastic Compute Cloud (Amazon EC2), che offre la possibilità di ridimensionare la capacità di calcolo richiesta su Cloud. Ad esempio, Enel ha selezionato una maggiore quantità di istanze EC2 all’inizio del programma per poi ridurle in fase di ottimizzazione, riducendo lo sforzo sulle attività di test e aumentando la velocità d’esecuzione. Enel ha anche creato un catalogo interno di servizi al fine di standardizzare le procedure di provisioning.
In termini di velocità di provisioning il tempo richiesto per le attività di provisioning delle risorse si è ridotto da una media di 3-4 settimane a due soli giorni. Inoltre si sono semplificati i processi: i team di DevOps possono per esempio direttamente approvvigionare le risorse di cui necessitano utilizzando un catalogo di servizi pre-definito.

Infrastruttura Cloud AWS a costi più contenuti.

Grazie allo spostamento su AWS, Enel oggi spende fino al 60% in meno per lo storage e fino al 20% in meno per la capacità di calcolo. In più, grazie al modello pay-per-use, Enel ha in ogni momento un quadro completo del reale livello di utilizzo delle risorse a disposizione. L’azienda si approvvigiona solo di ciò di cui necessita, eliminando il costo delle risorse inutilizzate che precedentemente doveva sostenere. 
Un ulteriore importante vantaggio strategico per Enel è la possibilità di beneficiare dei continui investimenti in innovazione di un fornitore come AWS. Dall’inizio della relazione con Enel, ad esempio, AWS ha notevolmente ampliato il proprio portafoglio servizi. Più in generale, Enel riconosce che in futuro le maggiori innovazioni IT avverranno in ambiente cloud ed è intenzionata a trarne i pieni benefici.

La trasformazione in un cloud champion grazie a AWS

Le utility si sono tradizionalmente dimostrate scettiche riguardo al Cloud. In meno di due anni, il management IT di Enel ha quindi trasformato l’atteggiamento del Gruppo verso il Cloud, creando una strategia Cloud-First condivisa a tutti i livelli. Il CEO del Gruppo ha appoggiato fortemente la decisione del CIO e i responsabili IT hanno saputo creare una “narrativa” attorno alla trasformazione che fosse in grado di comunicare i razionali dell’adozione del Cloud, i suoi benefici strategici e operativi e il suo ruolo rispetto alla trasformazione dell’intera azienda. La consapevolezza dei benefici del Cloud da parte di Enel è oggi cresciuta al punto che l’azienda ha adottato il “cloud-only” come approccio standard. Per promuovere lo sviluppo di una cultura digitale di gruppo è stato creato un gruppo di “evangelisti” composto da risorse non solo competenti, ma con la giusta propensione alla condivisione e una visione aperta. 
La formazione è stata un aspetto cruciale della trasformazione, anche considerando il fatto che Enel vuole mantenere il controllo strategico delle proprie decisioni tecnologiche e quindi necessita di una profonda comprensione del cloud e delle sue evoluzioni. I profili professionali delle persone IT sono stati rivisti per disporre di competenze in linea con il nuovo approccio di servizio.

Durante la migrazione, i solution architects (SA) di AWS hanno tenuto corsi e seminari sulla sicurezza e sulla connettività. Inoltre, Enel ha stabilito una relazione di lungo periodo con il SA specialist di riferimento in AWS, che, a sua volta, è in contatto con i vari team di prodotto AWS. Ciò al fine di garantire che specifiche e future esigenze di Enel possano sempre essere tenute in opportuna considerazione da AWS.
In termini di formazione ed esecuzione, Enel ha adottato un approccio multi-partner cercando di massimizzare i benefici derivanti dalle diverse competenze dei partner utilizzati. Uno dei partner (Storm Reply), ha accompagnato Enel in qualità di consulente tecnologico lungo i vari progetti pilota e nel processo di familiarizzazione con la tecnologia AWS. Un secondo partner (Accenture) ha supportato Enel in qualità di consulente per l’esecuzione della migrazione, aiutando l’azienda a definire e gestire il programma di migrazione.
I team di lavoro, come si nota in questa case history, hanno adottato un approccio fortemente orientato all’apprendimento sul campo, riducendo al minimo le necessità di test. Mentre il team di trasformazione delle operazioni si concentrava sulla risoluzione di eventuali problemi tecnici, il team di esecuzione schedulava la migrazione in modo dinamico.
Enel ha puntato con forza sull’esecuzione di una migrazione in tempi rapidi. I capi progetto hanno bilanciato il trade-off tra pianificazione e azione, privilegiando la riduzione dei costi. L’approccio lift-and-shift ha generato risparmi sin dall’inizio del programma e ha rapidamente fornito risultati concreti e visibili che hanno contribuito al successo complessivo dell’iniziativa.

Il passaggio dei server sul Cloud AWS

La seconda fase del programma vedrà la migrazione di altri 4.000 server sul Cloud di AWS. Grazie alla continua evoluzione dell’offerta Cloud di AWS e all’investimento in macchine più potenti, alcuni dei Big Elephant che inizialmente erano critici da migrare possono essere spostati in Cloud. Un esempio su tutti l’applicazione custom utilizzata da Enel per lo smart metering (la soluzione “Telegestore”). L’obiettivo di Enel è quello di migrare la totalità delle proprie infrastrutture su cloud nel giro di 18 mesi (in pratica, entro i primi mesi del 2018).
In parallelo, Enel sta radicalmente trasformando la mentalità delle proprie persone e l’approccio al procurement IT. La strategia Cloud-First si è ormai evoluta in un approccio Cloud-Only. “Il nostro programma di trasformazione infrastrutturale è estremamente sfidante. Abbiamo già concluso con successo la prima fase – dice Fabio Veronese, Responsabile Globale ICT Solution Center Infrastrutture e Reti e dei Servizi Infrastrutturali e Tecnologici di Enel – Ma è solo l’inizio. Siamo intenzionati a rimanere all’avanguardia dell’innovazione cloud, con un approccio orientato all’apprendimento continuo”.

Immagine fornita da Shutterstock

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