Il 48% delle aziende che stanno implementando progetti basati sull’Internet of Things sta già usando o ha in programma di usare nel 2018 “digital twin“, i gemelli digitali che consentono di testare le soluzioni prima che siano effettivamente applicate. Una tendenza che porterà a triplicare il numero delle società che utilizzano queste soluzioni entro il 2022. E’ quanto risulta da una recente ricerca di Gartner condotta su un campione di 202 interviste tra giugno e luglio 2017 in Germania, Stati Uniti, Cina e Giappone.
Per digital twin non si intende soltanto un oggetto, ma anche un prodotto, una struttura o un sistema, e dalla ricerca emerge che entro il 2020 almeno la metà delle aziende manifatturiere con un fatturato che super i 5 miliardi di dollari avranno in essere almeno un’iniziativa sui digital twin in atto.
L’Industria 4.0 verso i Digital Twin
“C’è un crescente interesse e investimenti in aumento sui gemelli digitali – afferma Alexander Hoeppe, research director in Gartner, rispetto a questa nuova tendenza che coinvolge direttamente l’implementazione di pratiche avanzate di Industria 4.0 – Le aspettative sono alte, ma creare e mantenere digital twin non è per i deboli di cuore. D’altra parte mettendo a punto e implementando strategie appropriate in questo campo i Cio possono ottenere i cambiamenti che pianificano per l’azienda nel modo migliore”.
Quattro le best practice che si dovranno seguire, secondo Gartner, per ottenere successo: in primo luogo sarà fondamentale coinvolgere l’intera catena del valore, per consentire a chi gestisce la produzione di governare ogni aspetto in maniera olistica e strutturata. Quando si coinvolge la supply chain in iniziative di digital twin, i Cio dovrebbero gestire e controllare gli accessi a seconda dei dati sensibili che si potrebbero condividere e del ruolo dei singoli fornitori.
Raccogliere dati e informazioni da fonti diverse
In secondo luogo sarà importante programmare attività ben documentate, per poter eventualmente intervenire e modificarle in tempo reale a seconda delle necessità. La trasparenza sarà quindi fondamentale in modelli che spesso sono complicati e hanno bisogno che i programmatori possano collaborare e interagire sui modelli. “Quando i protocolli sono standardizzati – spiega Gartner – ogni programmatore potrà capire meglio il lavoro degli altri, senza che ci sia bisogno, in caso di intoppi, di distruggere tutto e ripartire da zero.
La terza regola è di raccogliere dati e informazioni da fonti diverse: “E’ difficile – sottolinea Gartner – conoscere in anticipo la natura dei modelli di simulazione, il genere di dati e i diversi tipi di analisi che potrebbero essere necessari per il design del digital twin”. Per questo sarà fondamentale che i Cio raccomandino agli programmatori IT di definire un’architettura 8anche a livello di impostazione dei data center) che consenta l’accesso e l’utilizzo dei dati provenienti da più fonti.
Infine, al quarto punto, c’è la necessità di assicurare ai digital twin cicli di vita lunghi, nel caso ad esempio di edifici, velivoli, navi industrie o macchinari destinati alla produzione. Per evitare, aggiunge Hoeppe, “che i digital twin creati con format di design proprietario corrano un alto rischio di diventare inutilizzabili man mano che la loro permanenza in servizio si allunga. I Cio devono guardarsi da questa eventualità, pianificando un’evoluzione a lungo termine dei gemelli digitali, in una strategia che riguarda anche il formato dei dati e il loro immagazzinamento”