Dalle lavandaie alle lavatrici intelligenti, e viceversa. La Smart-Home del futuro potrebbe ospitare anche una lavanderia a gettone, “” per vicini, amici, conoscenti o possibili “clienti”. Un po’ come le lavandaie di un tempo, che pulivano la biancheria e i panni per più persone o famiglie. E come un Uber Laundry, per cui i proprietari delle lavatrici entrano in un network e mettono i loro apparecchi a disposizione di altri utenti interessati a un servizio regolamentato, senza dover ricorrere a una prestazione ‘professionale’.
La proposta è stata lanciata in un’intervista al Financial Times da Jonas Samuelson, nuovo amministratore delegato di Electrolux, che sta testando la fattibilità di questo progetto, cercando di superare gli ostacoli alla sua realizzazione, a cominciare dalla gestione del problema dei lavaggi sbagliati che danneggiano la biancheria.
Negli anni a venire, la strategia del gruppo svedese di elettrodomestici punterebbe non solo a fornire le lavatrici, ma soprattutto a erogare un servizio basato sull’IoT, e costituito da su un sistema di lavatrici intelligenti in grado di comunicare tra loro secondo i paradigmi della Smart Home e con una serie di vantaggi anche in termini di gestione dei prodotti grazie ad esempio a soluzioni come la manutenzione predittiva.
Il modello di crescita di Electrolux si sposterebbe quindi dalla produzione di hardware (gli apparecchi) a uno incentrato sul software e su soluzioni Internet of Things in vari contesti applicativi. Una strategia che tra l’altro si scontra con le abitudini degli acquirenti, che quando comprano una lavatrice contano di utilizzarla per un periodo prolungato, di molti anni, senza vedersi costretti a un costante aggiornamento tecnologico.
La proposta di Electrolux nasce anche dalla nuova evoluzione delle dinamiche competitive del mercato degli elettrodomestici bianco, dove accanto a concorrenti tradizionali come Whirlpool e De Longhi stanno avanzando i colossi della net economy come Google e Amazon, sempre più attenti ai possibili sviluppi dei business collegati ai progetti di Smart Home. A detta di Samuelson, comunque, in questa competition sono favoriti i gruppi che hanno alle spalle una tradizione manifatturiera, con la produzione fisica del bene.
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