In attesa che l’Internet of Things e i veicoli connessi diventino una realtà affermata ovunque, e specialmente nei Paesi emergenti, Tim Brasil e Wiman hanno ideato un’alternativa per permettere ai passeggeri dei taxi di Rio de Janeiro (e presto anche su quelli di San Paolo) di connettersi alla rete tramite un hot spot generato dallo smartphone del tassista. L’applicazione si chiama Detaxi ed è il frutto di una collaborazione tra l’operatore telefonico, che fornisce la connettività 4G, e la startup bolognese specializzata in connessioni internet e tecnologie di accesso alle reti free wi-fi. Sono già quattromila i tassisti che hanno scaricato la mobile app realizzata in collaborazione con Tyros, ma l’obiettivo è arrivare a quota diecimila uscendo anche dai confini di Rio.
«Per avere connettività sui taxi ci sarebbe bisogno di modem e SIM: un sistema ingombrante e costoso», spiega il fondatore e amministratore delegato di Wiman, Massimo Ciuffreda. «La app che abbiamo messo a punto permette di convertire lo smartphone del tassista in un hotspot e il cliente che sale sulla vettura si connette automaticamente. A livello internazionale è il primo progetto di questo genere, anche se offriamo già in tutto il mondo circa 60 milioni di reti».
Nata nel 2012 da un’idea di Ciuffreda e di Michele di Mauro e sul mercato dal 2013, Wiman è specializzata nel fornire alle attività commerciali wi-fi gratuito per i clienti, attraverso Google o Facebook e una app che permette di collegarsi alle reti free wi-fi nel mondo, senza procedure di registrazione. Partecipata da Tim Ventures (gruppo Tim), dal fondo P101, da Matteo Riffeser Monti, dall’incubatore Nana Bianca e Club Italia investimenti 2, Wiman ha una sede e un team a Rio e ha siglato la partnership strategica con Tim Brasil con la prospettiva di sviluppare progetti e tecnologie nelle città brasiliane come già fatto in Italia.