La potenza e la pervasività della rete Internet non si ferma certo allo schermo dei nostri device, smartphone e computer su tutti. Ormai siamo circondati da una serie sempre più numerosa di oggetti, utilizzati sia nella vita di tutti giorni che in ambito professionale, che sono costantemente connessi alla rete. Con l’obiettivo di ricevere e trasmettere informazioni verso l’esterno: è la rivoluzione dell’Internet of Things e degli smart objects, che sta profondamente impattando su tutti i rami di attività economica e non solo. Come abbiamo infatti avuto modo di raccontare più volte su Internet4things.it, la connettività degli oggetti utilizzati in ambito domestico rende possibile l’avvento della Smart home, mentre nel mondo automotive fa parlare di Smart Car, arrivando persino alle cosiddette Smart Factory e Smart City. Proprio l’ambito industriale è uno dei contesti in cui le potenzialità dell’IoT appaiono più promettenti, permettendo di scambiare informazioni in tempo reale tra clienti, fabbriche e fornitori, creando un flusso integrato e ottimizzato e modificando progressivamente il modo di lavorare e di produrre, tanto che si parla di Industria 4.0.
Ma quando un oggetto può dirsi davvero intelligente? Secondo la definizione dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano le caratteristiche essenziali sono due: ogni oggetto deve essere innanzitutto identificabile, cioè dotato di un identificativo univoco nel mondo digitale, una sorta di indirizzo IP. E poi deve essere connesso, per poter trasmettere e ricevere informazioni. Date queste premesse, non stupisce che il mercato dell’IoT sia estremamente in crescita: in Italia nel 2017, secondo i dati dell’Osservatorio, ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro, con un incremento del 32% rispetto al 2016o. Una crescita che risulta in linea o superiore a quella degli altri Paesi occidentali e il cui vero motore è costituito dalla componente legata ai servizi abilitati dagli oggetti connessi, che valgono ormai 1,25 miliardi di euro (con un peso pari al 34% del mercato). Proprio questo ultimo valore aiuta a capire quanto l’Internet of Things sia in grado di generare molteplici opportunità per una filiera variegata di attori: basti pensare al fatto che i dati generati dagli smart objects, per essere realmente utili, devono essere inviati, conservati e analizzati, tutto lavoro che difficilmente può essere fatto da un singolo attore o tecnologia.
Di Internet of Things e delle sue opportunità si parlerà in occasione di uno speciale talkshow, Fare business con l’IoT, in programma in occasione di Illuminotronica (Bologna 29 novembre-1 dicembre). L’obiettivo del talkshow del 30 novembre, condotto dal Direttore di Ai4business Nicoletta Boldrini, è di far comprendere a integratori e a CEO di piccole e grandi imprese che si possono adottare soluzioni IoT in modo semplice, aumentando il valore dell’azienda e del proprio modello di business, con particolare riferimento alla manutenzione predittiva. Per ulteriori informazioni e completare l’iscrizione occorre andare su questa pagina.